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mercoledì 7 luglio 2010

Il documento costitutivo, approvato dall'Assemblea del 6 luglio a Roma.

7.7.2010 - Costituita formalmente l'Area programmatica "La Cgil che vogliamo"
La CGIL deve affrontare una fase di straordinaria gravità sul piano economico, produttivo, politico e sociale. E’ il modello economico neoliberista che,accentuando le disuguaglianze e svalorizzando il lavoro, porta in pieno la responsabilità dell’esplodere devastante della crisi finanziaria ed è a questo modello che occorre contrapporre una strutturata alternativa. I rimedi fin qui adottati dai Governi di tutto il mondo non hanno né aggredito in profondità le cause né tanto meno impostato una radicale trasformazione di equilibri e assetti sociali:i reiterati fallimenti dei vertici internazionali continuano a registrare difformità profonde su come equilibrare politiche di bilancio e sviluppo, su quali nuove regole dettare ai mercati. (...)

venerdì 18 dicembre 2009

I lavoratori e la trappola dell'arbitrato

L' articolo 35 della Costituzione, primo comma, recita: «La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni». Questa speciale tutela è resa necessaria dal riconoscimento che in tutte le fasi del rapporto di lavoro - l' assunzione all' inizio, poi le condizioni in cui si effettua la prestazione lavorativa, sino alla cessazione del rapporto per licenziamento o altri motivi - il lavoratore rappresenta dinanzi al datore di lavoro la parte sostanzialmente più debole.
Tale interpretazione è stata ribadita da una lunga serie di sentenze dell' Alta Corte e della Cassazione. Può dirsi pertanto che gran parte del corpo del diritto del lavoro, nonché i dispositivi volti a rendere effettivo tale diritto, abbiano tra i loro fondamenti il suddetto articolo.
Ma adesso è in arrivo il disegno di legge n. 1167, approvato dal Senato a fine novembre e trasmesso alla Camera per il voto definitivo previsto a gennaio. Il dl. n. 1167 è un orrendo coacervo di 52 articoli che affrontano le materie più disparate, tra cui l' età pensionabile dei dirigenti medici e il congedo di maternità, i gruppi sportivi delle Forze Armate e l' albo delle imprese artigiane.
Però nel bel mezzo del testo compaiono tre articoli, dal 32 al 34, che sembrano concepiti apposta per indebolire ancora la parte che è già costitutivamente la più debole nel rapporto di lavoro - appunto il lavoratore. (...)17.12.09 - I lavoratori e la trappola dell'arbitrato

martedì 10 novembre 2009

VERSO IL XVI CONGRESSO DELLA CGIL

da alcuni compagni un approfondimento dell'incontro con Giorgio Cremaschi.
Venerdì sera alla Camera del Lavoro assemblea pubblica e primo confronto per illustrare il documento alternativo che sarà presentato al Direttivo Nazionale della Confederazione in calendario per il 9 e 10 novembre p.v.
Si prepara quindi un congresso su due documenti contrapposti il primo presentato da Epifani, l'altro da forze e persone con esperienze diverse – scuola, bancari, funzione pubblica, fiom - a partire dalla “rete28aprile” e del suo portavoce nazionale Giorgio Cremaschi segretario nazionale della fiom che ha introdotto la discussione.
Il punto comune è che la CGIL non può andare avanti come ha fatto fino adesso.
Spesso le analisi radicali che fanno gli stessi dirigenti sindacali non si tramutano in fatti concreti. Diversamente invece nei meccanici; mentre fim e uilm sottoscrivono il CCNL dei meccanici separato, senza sottoporlo al voto dei lavoratori,dall'altro lato la fiom rivendica il referendum e con una manifestazione a Bergamo contesta con forza la scelta di rottura che i sindacati di categoria di CISL e UIL hanno operato favorendo così non solo la politica del governo che vuole le organizzazioni sindacali complici, ed abbandonare la reale rappresentatività dei lavoratori e dei loro interessi, ma la stessa Confindustria che considera i diritti soltanto costi.
Come difendere il valore dei contratti collettivi e la loro durata che da biennale è diventata triennale rinunciando così alla difesa del salario e del potere d'acquisto delle retribuzioni; prima contestate per effetto di un accordo separato.
Poi alcune categorie della stessa CGIL che hanno preparato le piattaforme separate ma con la richiesta triennale di validità dei Contratti Collettivi Nazionali l'hanno fatta propria.
Ma quale contrasto organizzare alla dilagante politica che confonde e cerca di nascondere il reale significato delle parole?
Molti dicono che la crisi sta finendo. ma i costi dove si scaricano? Sempre sui lavoratori.
Bisogna togliere la maschera a chi non vuole i lavoratori immigrati e poi non è in grado e non vuol far nulla per impedire che le fabbriche vadano all'estero provocando disoccupazione difficilmente recuperabile.
Si ritorna a parlare di rendite e di pensioni per ridurle ed aumentare l'età necessaria mentre INPS e INAIL denunciano attivi di cassa sempre più importanti.
Ecco perchè è necessario preparare una nuova piattaforma che metta al centro la libertà di contrattazione, la lotta ala precarietà estendendo l'art.18, gli orari di lavoro e combatta l'idea delle privatizzazioni di scuola, sanità, fino all'acqua bene comune per eccellenza e che oggi è fortemente a rischio dopo l'ultima decisione del Senato.
Democrazia, pratica sindacale, organizzare la competizione sociale, che i lavoratori possano decidere che sindacato vogliono, sono solo alcuni dei temi centrali.
Insomma in poche parole cambiare il modo di lavorare.
Fare in modo che i dirigenti e le forze che il sindacato dispone vengano impiegate vicino ai posti di lavoro per vincere la passività e ritrovare ruolo e coraggio del sindacato che i lavoratori chiedono.
Combattere la frantumazione e la solitudine per guidare il conflitto sociale.
Come risindacalizzare fabbriche e intere zone in modo che la presenza del sindacato sia reale e utilizzabile dai lavoratori; una riforma della CGIL che la faccia uscire dal punto drammatico in cui è arrivata.
Infine la raccomandazione di, appena presentato il documento, coinvolgere da subito tutte le persone che sperano in un cambiamento e organizzarsi in ogni luogo di lavoro, nelle diverse categorie della CGIL affinchè la discussione sia libera e consapevole per far diventare questo appuntamento un congresso vero.

domenica 8 novembre 2009

LA CGIL CHE VOGLIAMO

Nell’incontro di venerdì sera alla camera del lavoro di Brescia, con Giorgio Cremaschi leeder della Rete 28 Aprile, dove ha spiegato le parti importanti di un documento che è pronto per il Congresso della Cgil, documento che confluirà in un documento unico con Rinaldini della Fiom, Podda della Funzione Pubblica, Moccia dei Bancari e Nicoletta Rocchi della Segreteria nazionale Cgil.
Giorgio, reclama un «congresso di svolta» che a detta dei firmatari, il documento della commissione non garantisce.
Si parla di anni «segnati da continui aggiustamenti tattici», mentre non si è «riusciti mai a provare a dettare l’agenda delle priorità al governo, alle controparti, agli altri sindacati».
Basta, con «l’impostazione auto assolutoria, e sommatoria, confusa, priva di scelte e priorità forti e chiare».
«Il tema vero di questa fase è la discontinuità». La Cgil è descritta come un’organizzazione che dà di sé un’immagine «chiusa e burocratizzata, governata da una sorta di patto di non belligeranza tra leadership in carica e aspiranti alle medesime »
Tre i punti principali che Cremaschi ha messo in evidenza;
- Creare una piattaforma che ricrei le lotte e riporti le vertenze nei luoghi di lavoro riproponendo un Sindacato che riprenda a contrattare anziché subire le scelte di altri;
- Cambiare il modo di operare organizzando una competizione contro il sistema Sindacale di Cisl-Uil affermando il diritto dei lavoratori a scegliersi il sindacato;
- Riformare la Cgil partendo dai dirigenti che più spesso assomigliano a politici, eliminando parte dei burocrati a favore di chi va davanti alle fabbriche, nei presidi, e nei luoghi dove si sviluppano conflitti, che tradotto significa stare al fianco dei Lavoratori e non negli uffici.
A sentire il documento alternativo per il congresso, erano presenti quasi tutti i segretari generali di tutte le categorie della camera del lavoro…. Grande assente la FIOM, come a solito.
Dopo diversi interventi, Dario Filippini della segreteria della filcem/filtea e responsabile della Rete28Aprile a Brescia, nelle conclusioni invita i lavoratori presenti a cominciare a far circolare l'informazione nei luoghi di lavoro, parlando con i lavoratori, spiegando loro le differenze tra l'attuale Cgil e la Cgil che auspichiamo esca dal Congresso….”LA CGIL CHE VOGLIAMO”
tratto dal blog " nuvola rossa cazzago"

domenica 1 novembre 2009

VERSO IL XVI CONGRESSO della CGIL

Venerdi 6 novembre 2009
dalle ore 20,30 - Camera del Lavoro di Brescia
in via Folonari 20

ASSEMBLEA PUBBLICA
con Giorgio Cremaschi
segretario FIOM nazionale, portavoce “rete 28 aprile”
- autonomia contrattuale
- democrazia sindacale
- indipendenza politica
Perchè un documento alternativo in CGIL?
hanno assicurato la partecipazione segretari confederali e segretari generali delle diverse categorie della Camera del Lavoro di Brescia
L'incontro è promosso dalla “Rete 28 aprile di Brescia”
PARTECIPATE


giovedì 22 ottobre 2009

Milano: Il 24 ottobre non saremo in piazza con la Cisl

La Rete 28 Aprile Lombarda e Nazionale esprimono netto dissenso sulla manifestazione del 24 ottobre organizzata da Cgil e Cisl Lombardia.
Dopo l’accordo separato sul contratto dei metalmeccanici non si può più dividere la difesa occupazionale dalla contrattazione e dalla democrazia. Confindustria usa la crisi contro il contratto nazionale, contro la contrattazione e Cisl e Uil sono complici di questa tendenza… Gravissimo è poi il rifiuto del voto che ribalta le più elementari regole di democrazia sindacale e colpisce anche il diritto al lavoro. Di tutto questo Cisl e Uil devono essere chiamati a rispondere di fronte alle lavoratrici e ai lavoratori.
Riteniamo invece che la manifestazione nazionale a Roma per il 14 novembre indetta dalla CGIL “Per l’occupazione e per una politica industriale che affronti la crisi” sia un appuntamento importante contro le scelte fatte dal governo con la finanziaria 2010 assolutamente sbagliata e inadeguata, incapace di rispondere alla pesante crisi economica in atto a partire dalla difesa dell’occupazione e i cui tagli continuano a produrre guasti; contro lo scudo fiscale la cui scelta vergognosa garantisce oltretutto l’impunità per falso in bilancio e per reati penalmente perseguibili come la falsa fatturazione.
Questo deve essere l’avio di una stagione di mobilitazione che la CGIL deve costruire da subito per dare continuità al fine di contrastare la crisi che colpisce i ceti più poveri e più deboli del paese, le aziende e i settori produttivi.
STOP AI LICENZIAMENTI
NO AGLI ACCORDI SEPARATI
NO ALLO SCUDO FISCALE
NO AL GOVERNO BERLUSCONI
Rete 28 Aprile nella CGIL

martedì 1 settembre 2009

Festa della R28A - Grazie a tutte e tutti!

Si è conclusa la 3° festa nazionale della Rete28Aprile a Collecchio, vicino Parma. (...)
Sono stati tre giorni intensi di discussione e di dibattito. La partecipazione è stata elevata, maggiore degli anni precedenti. Le foto della festa sono già on line (http://www.rete28aprile.it/) A breve, nel sito verranno pubblicate le registrazioni video e i materiali scritti di alcuni momenti del seminario e dei dibattiti.
Si ringraziano le compagne e i compagni di Parma per l’ospitalità e soprattutto tutte e tutti coloro che con il loro lavoro militante hanno reso possibile l’organizzazione e la riuscita della festa.
Ivan Maltempi, delegato sindacale FILCEM/CGIL, ha portato il suo contributo a un dibattito della festa , esponendo l'esperienza di oltre due mesi di presidio dell'ideal standar di Brescia.

di fianco una bella immagine dei compagni del presidio dell’Ideal Standar, con le maglie della rete….

domenica 30 agosto 2009

Rete28Aprile, la festa nazionale avvia il congresso

Il congresso della Cgil ormai bussa alle porte. La festa nazionale della Rete28aprile ne ha anticipato i temi in una tre giorni a Collecchio (Parma), mettendo a confronto le varie «anime» del più grande sindacato italiano. Ieri (29 agosto)dopo l’apertura dei lavori, introdotti da una relazione del segretario nazionale Fiom Giorgio Cremaschi, ci sono stati i primi interventi di funzionari e non della Cgil arrivati da tutta Italia.
Il tardo pomeriggio si è parlato della vicenda Innse,con l’intervento del funzionario Fiom Roberto Giudici, che con gli operi ha condiviso non solo gli ultimi giorni passati sul carroponte,ma anche i 14 mesi di lotta che hanno preceduto questi giorni,mesi di scontri anche fisici, con la polizia intervenuta pesantemente sui lavoratori che difendevano il posto di lavoro.
La vicenda Innse, di cui se è ampliamente parlato in questi ultimi mesi,ha dimostrato, se mai ce ne fosse ancora bisogno che la lotta dei lavoratori uniti paga sempre.
Dopo l'intervento di Giudici è stata la volta da Ivan Maltempi delle Rsu dell’Ideal Standard di Brescia,che ha portato il saluto dei compagni impegnati da 2 mesi in un presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica di via Milano.
Come per l’Innse anche all’Ideal Standard ha la sfortuna di essere insediata su aree che sono molto appetibili a chi fà speculazioni edilizie.Gli interventi sono stati seguiti dalla proiezione di un film documentario sulla vicenda Innse dove sono state raccolte le testimonianze dei lavoratori dall’inizio della vicenda fino a gennaio 2009La serata è proseguita con la tavola rotonda , che ha messo insieme l'animatore della Rete e membro dela segreteria nazionale Fiom Giorgio Cremaschi, Nicola Nicolosi (coordinatore dell'area Lavoro e società), i segretari generali del pubblico impiego (Carlo Podda) e dei metalmeccanici (Gianni Rinaldini), e la segretaria confederale Nicoletta Rocchi.
Cremaschi nella sua introduzione spiega , che il prossimo congresso «è un po' particolare, perché si dovranno affrontare contemporaneamente scelte congressuali e scelte su molte vertenze-chiave». La discussione «è stata già aperta con l'intervista di Sacconi sui salari», ora si tratterà di decidere se «il "no" al nuovo sistema contrattuale (siglato con accordo separato, in gennaio, da Cisl e Uil, ndr) fonda una nuova strategia della Cgil oppure se è stata soltanto una parentesi per poi tornare ad accettare un quadro di compatibilità» deciso da altri.
Cremaschi (come ricordato da Campetti del Manifesto che ha coordinato la serata) non si nasconde, dietro formalismi diplomatici,ribadendo la necessità di preparare un'alternativa a chi, dentro la Cgil, non considera il "no" di gennaio una scelta strategica».
Cremaschi come stà ormai facendo da tempo,ha detto che il prossimo dovrà essere un congresso per mozioni generali distinte, non per «emendamenti» ad un unico testo condiviso (come avvenne tre anni fa a Rimini). «Fare un passo indietro per la Cgil sarebbe un disastro», aggiunge Cremaschi, «e lascerebbe i lavoratori senza difese» davanti all'«offensiva di governo e Confindustria, che vogliono affrontare la crisi con la riduzione dei diritti e dei salari di tutti; insomma con più discriminazioni».

Tre i punti salienti su cui Cremaschi ritiene che la Cgil debba prendere chiaramente posizione. L'autonomia del sindacato nelle sue scelte contrattuali, l'indipendenza dai padroni e dai partiti («troppe teste di dirigenti, in Cgil, sono rivolte a come va il dibattito interno al Pd; la maggioranza degli iscritti non condivide questo interesse») e la questione della democrazia («gli accordi e le piattaforme debbono esser votate dai lavoratori oppure no? Se si fa l'unità con Cisl e Uil, ma senza la democrazia, allora si fa un altro tipo di sindacato»).
Questioni su cui «in Cgil, da tempo, esistono due posizioni diverse, e che è ormai tempo di portare chiaramente davanti agli iscritti, aprendo la "fase costituente" di una Cgil democratica e di lotta»…

martedì 25 agosto 2009

Giorgio Cremaschi: “Sacconi comincia l’autunno con l’attacco al salario e alla libertà di contrattazione”

dal sito della rete 28 aprile:
L’intervista di oggi del ministro del Lavoro Sacconi al Corriere della Sera (che pubblichiamo nell'area notizie ecomunicati) è un brutale avviso che in questo autunno il Governo si schiera per la riduzione dei salari e contro la libertà di contrattazione. L’uso ricattatorio delle esenzioni fiscali per imporre soluzioni contrattuali gradite al Governo è un atto di autentico autoritarismo, ancora più ingiusto in un paese nel quale, come hanno mostrato anche i dati di questa estate, le lavoratrici e i lavoratori dipendenti hanno il peso pressoché totale del carico fiscale. È chiaro che la difesa della libertà di contrattare e, conseguentemente, dell’istituto del contratto nazionale, messo in discussione dal Governo e dalla Confindustria, sarà uno dei temi centrali dell’autunno e sarà l’altro versante delle lotte per il diritto al lavoro.
Ringraziamo Sacconi per essersi assunto per primo la responsabilità di annunciare che dopo le ferie avremo una stagione di conflitti durissimi.

giovedì 20 agosto 2009

Dal 28 al 30.08.09 - Festa nazionale

Dal 28 al 30 agosto 3a Festa nazionale della Rete28Aprile a Collecchio (Parma), via Lemignano 15, presso il circolo ASPI. In concomitanza, nello stesso posto in cui si svolge la festa, si terrà il seminario della Rete.
NON MANCATE!!!!!

venerdì 3 luglio 2009

Da oggi, il razzismo è legge di stato

E’ stato approvato ieri in via definitiva al Senato il DDL 733 sulla sicurezza.

Con il decreto si istituisce il reato di clandestinità, che comporta pene pecuniarie e l’espulsione (con la conseguenza, peraltro, che la certezza dell'allontanamento forzato, a seguito della scoperta della condizione di irregolarità, impedirà anche le già scarse possibilità di denuncia dei caporali e dei datori di lavoro in nero).

Il DDL rende anche più severi i criteri di rilascio del permesso di soggiorno (che peraltro costerà più del doppio: 200 euro contro i 70 euro di oggi) e allunga a 180 giorni il tempo di permanenza massima dei migranti nei CIE (centri di identificazione e espulsione, i vecchi CPT).

Per legge, inoltre, “i volontari della sicurezza” – le ronde – potranno pattugliare le nostre città a caccia di presunti criminali e stupratori.

Sempre per legge, i bambini dei migranti che non abbiano il permesso di soggiorno sono anch’essi clandestini per nascita; non si potrà accedere ai servizi pubblici senza permesso di soggiorno; chi svolge funzioni di pubblico ufficiale avrà l’obbligo di denunciare chi non è in regola; rischierà il carcere chi affitta case a migranti senza il permesso di soggiorno; si schederanno le persone senza fissa dimora; rischieranno fino a 6 mesi di carcere i writers che “sporchino”i mezzi pubblici.

Tutto questo è contro la nostra Costituzione, democratica e anti-fascista.

Contro le leggi razziali, contro le leggi che violano la Costituzione, siamo per la disobbedienza civile.

Rete28Aprile

mercoledì 1 luglio 2009

Questa è la loro crisi!

I top manager più pagati nelle aziende di proprietà pubblica ricevono questi guadagni annui ( vedi volantino della rete:)
Se questi sono i guadagni dei manager pubblici, quelli dei manager delle banche e di tante aziende private che in questi giorni stanno tagliando posti di lavoro e che vogliono imporre salari sempre più bassi sono ancora maggiori!
E' uno scandalo! dobbiamo dire basta a queste ingiustizie!

mercoledì 24 giugno 2009

Giorgio Cremaschi: “La Fiat ha già detto che chiude due stabilimenti e cancella dagli 8 ai 10 mila posti di lavoro. Cosa fanno politica e Governo?”

E' incredibile il silenzio che accompagna la decisione della FIAT di chiudere due stabilimenti produttivi in Italia, uno dell'auto, uno delle macchine movimento terra, a Termini Imerese e a Imola, con oltre 2000 posti di lavoro cancellati, senza considerare l'indotto.
Nello stesso tempo, a Melfi, la FIAT si rimangia l'accordo per non licenziare i precari, e lascia a casa decine e decine di lavoratori in contratto a termine, che si aggiungono alle migliaia che ha cancellato in tutta Italia.
Se sommiamo tutti questi numeri viene fuori che la FIAT sta, tra lavoratori precari e stabilimenti che vuol chiudere, cancellando dagli 8 ai 10mila posti di lavoro in Italia.
E' un fatto di gravità senza precedenti, rispetto al quale la politica e il governo tacciono o fanno finta di non vedere."

martedì 19 maggio 2009

Grande partecipazione a Milano, 800 delegate e delegati alla discussione della RETE 28 APRILE nella CGIL

20.05.09 - Breve sintesi dell'’assemblea nazionale della Rete 28 Aprile
L’assemblea nazionale della Rete28Aprile, tenutasi a Milano il 15 di maggio, ha visto la presenza di 800 partecipanti tra delegate e delegati, sindacalisti e forze politiche. (...)
Siamo di fronte a una gestione complessiva della crisi che assume sempre di più le caratteristiche di una brutale operazione di classe nella quale i ricchi diventano più ricchi, i lavoratori e i poveri più poveri e l o spazio in mezzo è solo coperto dalla carità sociale. Abbiamo sentito per alcuni mesi i pianti sull’eccesso di guadagno del capitalismo, le dichiarazione che affermavano “mai più come prima” e così via. E’ vero esattamente il contrario, l’economia punta a ripartire con lo stesso modello di prima più selvaggio e ingiusto di prima.
18.05.09 - Giorgio Cremaschi - I salari sprofondano, cancelliamo l’accordo del 22 gennaio
Giorgio Cremaschi - I salari sprofondano, cancelliamo l’accordo del 22 gennaio “Allora i salari italiani sono al 23esimo posto in Ocse, e tra gli ultimi in Europa. Che novità! Eppure è in prima pagina sui principali quotidiani. La realtà è molto semplice, il sistema italiano si è abituato a vivere con i bassi salari e con le alte tasse sui redditi fissi. Se si vuole cambiare davvero bisogna partire da qui. Il ministro Sacconi ha detto che bisogna superare il problema distribuendo azioni ai dipendenti. Perché allora non distribuiamo anche i derivati e le azioni speculative? Sono tutti modi di parlare d’altro.” (...)

giovedì 14 maggio 2009

Una piattaforma alternativa alla concertazione e alla complicità sindacale.

ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA RETE 28 APRILE nella CGIL
domani, Venerdì 15 maggio, Assemblea nazionale della Rete28Aprile,
alle ore 9.30 a Milano, in Corso di Porta Vittoria 43 (Camera del Lavoro Metropolitana). Introduce Giorgio Cremaschi. Partecipano Gianni Rinaldini, Carlo Podda e Nicola Nicolosi.
Da Brescia partirà un pulman pieno di compagni, che passeranno a prendere una folta delegazione della CF Gomma di Passirano.

domenica 10 maggio 2009

BISOGNA COSTRUIRE UN’ALTRA CGIL…. sulla partecipazione democratica dei lavoratori e sulla mobilitazione.

Molto chiaro come sempre, Giorgio Cremaschi, Venerdì sera alla camera del lavoro di Brescia, in una assemblea pubblica partecipata, organizzata dalla rete 28 Aprile di Brescia.
Ecco alcuni punti dell’apertura di Giorgio
che potrete ascoltare in YouTube, grazie al compagno Werner, nei link a fianco: Giorgio Cremaschi intervento assemblea Rete28aprile di Brescia 1 di 5
Giorgio Cremaschi intervento assemblea Rete28aprile di Brescia 5 di 5
Le borse sono ripartite a guadagnare, le banche con gli aiuti che hanno e dovranno avere, hanno risistemato il loro assetto, sembra finita la crisi.
Intanto le aziende licenziano, la cassa integrazione dilaga, un massacro sociale senza precedenti.
E’ ripartito il guadagno speculativo, lo stesso meccanismo che ci ha portato alla crisi, ma più feroce di prima.
La crisi è diventata un’occasione per i padroni per far passare tutto, un’offensiva sui diritti del lavoro senza precedenti, padroni e governo, vanno rapidamente alla costruzione di un regime politico economico.
Abbiamo scoperto, a nostre spese, che con la globalizzazione si cancellano i diritti e ora con il federalismo (con quasi tutte le forze politica d’accordo) facciamo le gabbie salariali, peggiorando le cose in casa nostra.
Della regressione , la colpa è da attribuire ai dirigenti, sia di quelli della sinistra, sia sindacali, che non hanno trovato le ragioni di mobilitare le persone, nonostante siamo entrati nella crisi con i salari più bassi d’Europa, mentre i ricchi sono sempre più ricchi.
Cosa farà la CGIL in questo quadro?
Serve subito una piattaforma sociale per affrontare la crisi: riduzione dell’orario di lavoro, un reddito sociale diffuso, un’intervento pubblico, e una grande lotta alla ricchezza.
La Rete 28 aprile, già in occasione dell’assemblea nazionale di venerdì 15 maggio a Milano, presenterà un documento alternativo, speriamo non da soli (Rinaldini fiom, Podda, FP e Nicolosi di lavoro e società, dove naturalmente si potrà mediare nei contenuti, non certamente sulle modalità nel congresso.
Sono poi intervenuti: Dario Filippini della filcem, Zubbani dello SPI, Beppe Corioni della Fiom, Vanni Botticini di Rifondazione Comunista, Baratto Leonardo della Filcem, Bertocchi Fiorenzo di Rifondazione Comunista, Werner studente, Sonia Tosoni della Filcem e Donatella Alberti della filcams.

mercoledì 6 maggio 2009

Venerdi 8 maggio, GIORGIO CREMASCHI A BRESCIA

Venerdì 8 maggio, presso la camera del lavoro alle ore 20.30, assemblea della Rete 28 Aprile, contro l'accordo della complicità. Ne pariamo con Giorgio Cremaschi...
Partecipate numerosi!

martedì 14 aprile 2009

"Con l'accordo capestro Cisl e Uil mettono fine all'unità sindacale di questi anni"

Domani la Cisl, la Uil e l’Ugl firmano l’accordo che impone un regime autoritario sulle relazioni sindacali, blocca la contrattazione aziendale vincolandola alle scelte dell’impresa, colpisce il salario e il contratto nazionale.
Il sistema di regole applicativo dell’accordo del 22 gennaio risolve in senso autoritario tutte le linee guida di quel testo. Chi firma quell’accordo accetta clausole capestro, che impongono una cappa di piombo su tutta la contrattazione e che, al di là delle dichiarazioni, stabiliscono un controllo confederale centralizzato su ogni evento sindacale.
D’altra parte già ora quell’accodo fa i suoi guasti, con gli accordi discriminanti verso gli extracomunitari che si firmano a Treviso o con la negazione della democrazia sindacale e del ruolo delle Rsu che si fa in Fincantieri.
A questo punto la Cgil, che non firma l’intesa, deve organizzare la lotta contro di essa. Questo è l’appuntamento reale dei prossimi mesi, ovunque ci sarà una vertenza, ovunque ci sarà un contratto, bisognerà contestare le regole sottoscritte da Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Ugl.”
Con la firma all’accordo separato senza democrazia Cisl e Uil mettono fine all’unità sindacale di questi anni. Se ne costruirà una nuova solo sulle macerie dell’accordo che hanno sottoscritto.

lunedì 30 marzo 2009

RETE 28 APRILE NELLA FILCEM/CGIL

Alla camera del lavoro di Milano, venerdì 27 Marzo si è svolto un incontro nazionale della Rete 28 aprile nella FILCEM/CGIL.
Alla riunione, presentata da Giuseppe Stoppini del direttivo Filcem regionale, erano presenti molti compagni in rappresentanza di tutte le regioni.
Giorgio Cremaschi nell’aprire i lavori (perché in mattinata doveva partire per Roma, per un’iniziativa importante della FIOM con i lavoratori della FIAT di Pomigliano) ha spiegato che non c’è la piena coscienza della gravità.
di quello che sta succedendo, con un sistema di subalternità dei lavoratori e il salario che diventa una variabile della produttività (con dei sindacati che firmano un protocollo che mette l’impresa prima dei lavoratori.
Ribadisce tutti i contenuti negativi dell’accordo del 22 gennaio, dalla triennalizzazione del CCNL, agli aumenti che non recuperano il potere d’acquisto, all’estensione degli enti bilaterali, alla possibilità di derogare il contratto nazionale alla rinuncia del voto vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori su piattaforme e accordi.
Mentre la FIOM ha deciso di presentare la piattaforma per il biennio, andando quindi alla piattaforma separata, la FILCEM pensa a una finta piattaforma unitaria, per poi trovare una scusa per firmare un accordo unitario (sempre nelle regole che noi respingiamo).
Noi, come Rete 28 aprile, dobbiamo assumerci la responsabilità di una linea di rottura con gli ALTRI.
CISL e UIL, insieme la governo, vanno avanti perché pensano che tra sei sette mesi, firmerà anche la CGIL, perché non c’è una vera rottura, il 4 aprile andiamo a Roma contro il protocollo della complicità e pensano a un 1° Maggio unitario, come non fosse successo nulla. NON VA BENE, non si possono più fare manifestazioni unitarie.
La battaglia congressuale nella CGIL, deve essere improntata con un NO su piattaforme unitarie che recepiscono l’accordo.
A Rinaldini, Podda e Nicolosi, verrà proposto un documento unitario della SX da presentare al congresso, non saremo favorevoli ai soli emendamenti. Dobbiamo perseguire un’idea di sindacato che contrasti la complicità.
Il 24 aprile a Milano si svolgerà l’assemblea nazionale della Rete 28 aprile, in cui verrò presentato e discusso con tutti i compagni il documento.
Dopo alcuni interventi, sono emerse anche alcune perplessità, sull’aspetto organizzativo della rete 28 aprile,(sicuramente da migliorare) dove si chiede di coinvolgere di più i lavoratori anche con assemblee nei territori.
Alla riunione è intervenuto anche G.Carlo Straini della segreteria nazionale della FILCEM, dell’area di lavoro e società, ora ormai inglobata nella maggioranza in CGIL, è intervenuto come SX sindacale, ma mostrando tutte le caratteristiche di chi vuole essere accomodante in molte situazioni, inizialmente spiega che bisogna tornare ai rapporti di forza per i rinnovi contrattuali, finendo per apprezzare la piattaforma della FLAI, che recepisce in parte l’accordo della complicità. MA!
Io sono intervenuto (cosa si può dire dopo un’ora d’intervento di Giorgio?) sulla questione delle de localizzazioni, sulla CF Gomma e CCNL gomma/plastica ( vedi appunti mio intervento).
Dario Filippini ha chiuso i lavori, ribadendo la linea spiegata da Giorgio, mettendo in risalto l’importanza della manifestazione del 4 a Roma, manifestazione che in CGIL non tutti lavorano per la sua riuscita.

venerdì 27 marzo 2009

Giorgio Cremaschi: " Cisl e Uil firmano il testo della Confindustria che ammazza la contrattazione."

27.03.09 - Nota sul testo di Confindustria
Giorgio Cremaschi: “Se Cisl e Uil firmano il testo della Confindustria che ammazza la contrattazione bisogna considerare conclusa la pratica contrattuale comune con quelle confederazioni” (...)
Il testo presentato il 16 marzo dalla Confindustria a Cgil, Cisl, Uil, di cui parlano diversi organi di stampa e che si può trovare nella versione integrale sul sito della Rete28Aprile (http://www.rete28aprile.it/).