sabato 29 giugno 2013

La mobilitazione - Fiom in piazza contro Fiat: comportamento inaccettabile

Sciopero generale dei lavoratori del Lingotto e della componentistica, con manifestazione nazionale a Roma. Migliaia in corteo fino al Pantheon. Poi incontri con Boldrini e Zanonato. A tre anni dal piano Fabbrica Italia “si producono meno di 400mila auto"

 Oggi, 28 giugno, è il giorno dello sciopero generale dei lavoratori del gruppo Fiat e della componentistica, con manifestazione nazionale a Roma indetta dalla Fiom Cgil. Migliaia di lavoratori arrivati da tutta Italia (molti dal Piemonte) si stanno radunando in piazza della Repubblica per dare vita a un corteo che arriverà fino al Pantheon. Ma non solo: intorno a mezzogiorno una delegazione di lavoratori, guidata dal segretario generale Maurizio Landini, sarà ricevuta dal presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.

Successivamente, intorno alle 13, il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, incontrerà un'altro gruppo di dipendenti, sempre con Landini. Gli altri aspetteranno di conoscere gli esiti dei colloqui a piazza del Parlamento. La fine della manifestazione, quindi, è prevista intorno alle ore 14.30.

Lo sciopero e la manifestazione sono una risposta all'atteggiamento di Fiat, considerato “inaccettabile” dalla Fiom visto che “la direzione aziendale aumenta le ore di cassaintegrazione per chi non è al lavoro e contemporaneamente fa crescere ritmi produttivi e cadenze per chi è in fabbrica, con i conseguenti rischi per la salute e la sicurezza”. E poi, a tre anni di distanza dal piano Fabbrica Italia, che avrebbe dovuto portare le produzioni da 700 mila a 1,4 milioni di veicoli prodotti nel nostro paese, “si producono meno di 400mila veicoli all'anno”, denuncia la Fiom.

In particolare, a Mirafiori, sottolinea la Fiom gli operai “lavorano meno di tre giorni al mese”, mentre a Cassino “in media dieci giorni al mese” e a Pomigliano “metà dei lavoratori è in cassaintegrazione a 0 ore”.
Lavoro: Landini, non vedo segnali positivi dal governo

“Non vedo segnali positivi' da parte del governo sul fronte del lavoro. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, oggi in piazza a Roma per la manifestazione delle tute blu del gruppo Fiat e della componentistica. Quanto ai fondi per l'occupazione di Bruxelles “non so come intendano spenderli, il problema vero è bloccare i licenziamenti, incentivare i contratti di solidarietà e, soprattutto, riprendere gli investimenti pubblici e privati” afferma il leader sindacale.

"Anche sul decreto sul lavoro - precisa Landini - capisco che è utile incentivare nuove assunzioni, ma vorrei far notare che il problema di oggi non è solo creare nuovi posti, ma il primo punto è difendere quello che c'è già". Il segretario Fiom ricorda in particolare i 600.000 posti persi nel settore metalmeccanico in questi anni. "La politica non può permettere che le imprese se ne vadano dall'Italia e il governo deve intervenire in questa direzione - conclude - io allo stato non ho segnali positivi".
 


da Rassegna Sindacale

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