Disoccupazione mai così alta - A maggio è volata oltre il 12%
DATI ISTAT: Giovannini: «Situazione seria». Il ministro dell´Economia ottimista: «Dal quarto trimestre ci sarà la ripresa»
Sono tre milioni i senza lavoro Dal responsabile del Welfare «in arrivo le nuove misure» Ma Squinzi chiede più impegno
La disoccupazione continua a macinare record, a maggio avanza senza freni
toccando quota 12,2%, il nuovo massimo storico. È il livello più alto
da quando l´Istat ha aperto la rilevazione, ovvero dal lontano 1977, ben
trentasei anni fa. Ed è anche la prima volta che la percentuale dei
senza lavoro in Italia supera la media europea (12,1%).
Ormai nella
Penisola il numero delle persone in cerca di un posto oltrepassa
ampiamente i tre milioni, con quasi mezzo milione in più totalizzato nel
giro di un solo anno. Tutti dati che suscitano reazioni preoccupate. Il
ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ammette come le cifre
testimonino la gravità della crisi. D´altra parte il leader degli
industriali, Giorgio Squinzi, fa notare come l´ulteriore peggioramento
fosse atteso.
A cercare di lanciare una nota di speranza è invece il
ministro dell´Economia Fabrizio Saccomanni che si spinge a prevedere una
ripresa dell´economia, e conseguentemente dell´occupazione, già nel
quarto trimestre dell´anno.
Sul fronte lavoro l´unica nota positiva
tocca i giovani: l´Istat per i 15-24enni rileva un arretramento, almeno
su base mensile, del tasso di disoccupazione, fermo al 38,5%. Ma si
tratta solo di una piccola discesa, che lascia comunque il valore su
livelli tra i più alti d´Europa. Basti pensare che gli «under 25» alle
prese con la mancanza di occupazione sono 647 mila.
Ecco che a
confronto con il 2007 il tasso dei senza lavoro è praticamente
raddoppiato e l´accelerazione è avvenuta proprio negli ultimi mesi.
Resta profondo anche il divario tra la situazione generale e quella
giovanile, tanto che a maggio la percentuale di ragazzi disoccupati
resta più che tripla. Secondo le ultime stime dell´Istat, però, a
registrare i dati più negativi sono gli uomini. Sono loro a toccare il
picco percentuale di persone a caccia di un impiego (11,5%) e il minimo
storico per tasso d´occupazione (65%). Tanto che la perdita di posti di
lavoro ricade quasi completamente sui lavoratori uomini, con una
diminuzione di 332 mila occupati, contro una flessione per le donne pari
a 56 mila unità.
MERCATO DEL LAVORO. A maggio il mercato del lavoro
è così stretto tra due fuochi: da un lato l´occupazione si contrae
ancora, mentre dall´altro la disoccupazione avanza, alimentata
dall´arrivo sul mercato del lavoro degli «ex inattivi», ovvero persone
che data la prosecuzione della crisi, decidono di mettersi alla ricerca
di un impiego.
Il ministro Giovannini sottolinea come questi dati
dimostrano la necessità di un impegno forte. Ma precisa: «Il governo ha
fatto molto, il decreto per il rilancio dell´occupazione, non è una
goccia nel mare». E ricorda che in arrivo c´è un secondo pacchetto di
misure concentrato su rafforzamento dei servizi per l´impiego, con
l´obiettivo di creare anche un´Agenzia nazionale, ulteriore
semplificazione dell´apprendistato, possibile staffetta giovani-anziani,
e maggiore flessibilità per l´ingresso nel mondo del lavoro legata
aanche all´appuntamento di Expo 2015.
Il presidente di Confindustria
riconosce che il governo ha compiuto passi nella direzione giusta,
anche se «il problema non è incentivare l´occupazione, ma crearla e per
farlo occorre una crescita forte».
Tra i sindacati la Uil,
sottolineando «l´incessante sofferenza» del mercato del lavoro, calcola
come ogni mese in media perdano il posto di lavoro 28 mila persone. Per
la Cisl, per riattivare un circuito positivo, oltre agli incentivi serve
una redistribuzione del carico fiscale, mentre l´Ugl richiede un
sostegno maggiore per «l´auto imprenditorialità».
dal BRESCIAOGGI
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