martedì 2 luglio 2013

Disoccupazione mai così alta - A maggio è volata oltre il 12%

DATI ISTAT: Giovannini: «Situazione seria». Il ministro dell´Economia ottimista: «Dal quarto trimestre ci sarà la ripresa»

Sono tre milioni i senza lavoro Dal responsabile del Welfare «in arrivo le nuove misure» Ma Squinzi chiede più impegno

La disoccupazione continua a macinare record, a maggio avanza senza freni toccando quota 12,2%, il nuovo massimo storico. È il livello più alto da quando l´Istat ha aperto la rilevazione, ovvero dal lontano 1977, ben trentasei anni fa. Ed è anche la prima volta che la percentuale dei senza lavoro in Italia supera la media europea (12,1%).
Ormai nella Penisola il numero delle persone in cerca di un posto oltrepassa ampiamente i tre milioni, con quasi mezzo milione in più totalizzato nel giro di un solo anno. Tutti dati che suscitano reazioni preoccupate. Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ammette come le cifre testimonino la gravità della crisi. D´altra parte il leader degli industriali, Giorgio Squinzi, fa notare come l´ulteriore peggioramento fosse atteso.
A cercare di lanciare una nota di speranza è invece il ministro dell´Economia Fabrizio Saccomanni che si spinge a prevedere una ripresa dell´economia, e conseguentemente dell´occupazione, già nel quarto trimestre dell´anno.
Sul fronte lavoro l´unica nota positiva tocca i giovani: l´Istat per i 15-24enni rileva un arretramento, almeno su base mensile, del tasso di disoccupazione, fermo al 38,5%. Ma si tratta solo di una piccola discesa, che lascia comunque il valore su livelli tra i più alti d´Europa. Basti pensare che gli «under 25» alle prese con la mancanza di occupazione sono 647 mila.
Ecco che a confronto con il 2007 il tasso dei senza lavoro è praticamente raddoppiato e l´accelerazione è avvenuta proprio negli ultimi mesi. Resta profondo anche il divario tra la situazione generale e quella giovanile, tanto che a maggio la percentuale di ragazzi disoccupati resta più che tripla. Secondo le ultime stime dell´Istat, però, a registrare i dati più negativi sono gli uomini. Sono loro a toccare il picco percentuale di persone a caccia di un impiego (11,5%) e il minimo storico per tasso d´occupazione (65%). Tanto che la perdita di posti di lavoro ricade quasi completamente sui lavoratori uomini, con una diminuzione di 332 mila occupati, contro una flessione per le donne pari a 56 mila unità.
MERCATO DEL LAVORO. A maggio il mercato del lavoro è così stretto tra due fuochi: da un lato l´occupazione si contrae ancora, mentre dall´altro la disoccupazione avanza, alimentata dall´arrivo sul mercato del lavoro degli «ex inattivi», ovvero persone che data la prosecuzione della crisi, decidono di mettersi alla ricerca di un impiego.
Il ministro Giovannini sottolinea come questi dati dimostrano la necessità di un impegno forte. Ma precisa: «Il governo ha fatto molto, il decreto per il rilancio dell´occupazione, non è una goccia nel mare». E ricorda che in arrivo c´è un secondo pacchetto di misure concentrato su rafforzamento dei servizi per l´impiego, con l´obiettivo di creare anche un´Agenzia nazionale, ulteriore semplificazione dell´apprendistato, possibile staffetta giovani-anziani, e maggiore flessibilità per l´ingresso nel mondo del lavoro legata aanche all´appuntamento di Expo 2015.
Il presidente di Confindustria riconosce che il governo ha compiuto passi nella direzione giusta, anche se «il problema non è incentivare l´occupazione, ma crearla e per farlo occorre una crescita forte».
Tra i sindacati la Uil, sottolineando «l´incessante sofferenza» del mercato del lavoro, calcola come ogni mese in media perdano il posto di lavoro 28 mila persone. Per la Cisl, per riattivare un circuito positivo, oltre agli incentivi serve una redistribuzione del carico fiscale, mentre l´Ugl richiede un sostegno maggiore per «l´auto imprenditorialità». 

dal BRESCIAOGGI

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