martedì 17 novembre 2009

Rothe Erde di Visano

trenta tra impiegati e operai entrano da una porta laterale. Tensione alta, polizia e carabinieri davanti ai cancelli
ore 17.20
In mattinata l'impegno, alla presenza di un funzionario della questura, che si sarebbe potuta riprendere la trattativa; a mezzogiorno, mentre era in corso davanti alla portineria centrale un'assemblea per spiegare ai lavoratori la situazione, l'ingresso da una porta laterale di una trentina tra impiegati e operai.
È questo quanto sta accadendo alla Rothe Erde (gruppo Tyssen Krupp) di Visano, dove i lavoratori sono in presidio dal 16 ottobre in difesa del posto di lavoro. Duecentoventi dipendenti, per 55 di loro è iniziata la procedura di mobilità e a 45 è già arrivata la lettera di licenziamento. «Una situazione incredibile - spiega Damiano Galletti, segretario orgaanizzativo della Cgil, davanti ai cancelli dell'azienda -. A questo punto, vista l'irresponsabilità dell'azienda che ha fatto entrare i 30 lavoratori, o c'è un atto formale di ritiro dei licenziamenti, o diventa impossibile tornare al tavolo della trattativa».
Già, che affidabilità hanno i dirigenti di un'azienda che mentre prende accordi con una mano, con l'altra fa entrare trenta persone e alimenta così una tensione inutile?
All'esterno dell'azienda il presidio sta andando avanti. Lavoratori della Rothe Erde e tanti militanti e funzionari della Cgil e della Fiom. All'esterno anche tanti giornalisti, polizia e carabinieri.
Rinchiusi all'interno, e impossibilitati per il momento a uscire, anche i trenta impiegati e operai che, con la loro scelta scellerata, stanno facendo il gioco dell'azienda.
dal sito della CGIL Camera del Lavoro di Brescia

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non siamo in 30... ma ben in 90 persone sequestrate da un manipolo di delinquenti.
Speriamo che la DIGOS intervenga e li sgomberi con la forza per tutelare chi vuole solo lavorare per portare a casa il pane per la famiglia.

Anonimo ha detto...

qui gli unici delinquenti sono quelli che vogliono spaccare la dignità delle persone e che, dopo un accordo ed un impegno preso davanti ad una autorità quale la questura, fanno ancora di testa loro e si fanno deridere da tutte le forze dell'ordine presenti, perchè prima dicono una cosa poi ne fanno un'altra. queste persone si chiamano e possono essere chiamate solo BUFFONI

Anonimo ha detto...

ma quali delinquenti chi non è in grado di capire che la solidarietà tra lavoratori è indispensabile per vincere qualsiasi battaglia e che nessuno deve prestarsi al gioco del padrone non ha capito prorio nulla. E non pensate di essere dei privilegiati perchè non toccati personalmente dai licenziamenti perchè domani purtroppo toccherà anche a voi. Il padrone oggi vi usa e voi vi prestate. la reazione dei lavoratori che Voi chiamate delinquenti è solo una giusta reazione nei confronti di crumiri

Anonimo ha detto...

In ogni caso quando si vuole intraprendere una qualsiasi lotta è meglio circondarsi di gente motivata e convinta, la storia ci ha insegnato che spessole persone hanno dovuto sbatterci la testa prima di rendersi conto di quale potesse esser la strada giusta.
Quando per lavorare si è costretti a barattare la propria dignità si possono innescare meccanismi devastanti:ci hanno affamato, diviso e adesso hanno gioco facile