Grandi di
chiarazioni di principio e solenni impegni a passare dalle parole ai fatti, ma neppure un centesimo di euro in più stanziato per salvare subito qualcuno di quei bambini che ogni sei secondi muore di fame nel mondo dei poveri. Un vertice senz'anima, quello che si è aperto alla Fao, a Roma, con l'obiettivo dichiarato di dare una risposta all'emergenza alimentare che coinvolge oltre un miliardo di persone.
Nessun confronto vero, oggi, anche a causa della latitanza dei leader occidentali, con l'eccezione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha fatto 'gli onori di casa' e presieduto la sessione plenaria di apertura. La condanna solenne del Papa di "opulenza e spreco" e di
"speculazioni", il discorso autorevole del segretario generale dell'Onu
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Nessun confronto vero, oggi, anche a causa della latitanza dei leader occidentali, con l'eccezione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha fatto 'gli onori di casa' e presieduto la sessione plenaria di apertura. La condanna solenne del Papa di "opulenza e spreco" e di
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Ban Ki-moon sul legame tra "sicurezza alimentare" e "sicurezza climatica", gli appelli accorati del direttore generale della Fao Jacques Diouf non sono bastati a dare certezze e risposte, anche se Berlusconi ha sottolineato che è venuto il momento di "decidere le date e le modalità " dei versamenti di quei 20 miliardi di dollari contro la povertà promessi al G8 dell'Aquila. Anche Diouf, alla fine ne ha preso atto. "Non sono soddisfatto", ha detto nella conferenza stampa che ha concluso la prima giornata del Vertice, per la mancanza di scadenze precise all'interno del documento finale. E ha aggiunto di esserne "rammaricato".
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