venerdì 4 marzo 2016

I Sikh donano all’ospedale di Brescia 30mila euro: «Per noi è un onore»

I Sikh donano all’ospedale di Brescia 30mila euro: «Per noi è un onore»

 Generosità senza razzismi. La comunità religiosa di Flero: «Per noi è un’onore e una fortuna, siamo dediti al bene comune». I soldi serviranno per una cabina di fototerapia
di Lilina Golia
L’assegno donato al Civile (Fotogramma/Bs)
                                              L’assegno donato al Civile (Fotogramma/Bs)
L’ospedale Civile terreno di confronto culturale e religioso senza precedenti, con la donazione di un macchinario di alta rilevanza scientifica che assume un valore sociale, destinato ad aprire nuovi scenari in tema di accoglienza e integrazione.
«Cosa possiamo fare per far del bene alla terra che ci ha accolto?». È cominciato tutto così, con i vertici del tempio Sikh di Flero, riuniti nell’Associazione Gurdwara Singh Sabha, che bussano alla porta della Cgil. Il segretario generale, Damiano Galletti, e Donatella Albini, consigliere comunale e responsabile della Commissione Salute della Loggia, si fanno interpreti dello slancio di generosità verso l’ospedale Civile di Brescia. «Una mediazione servita a tessere relazioni utili per tutta la città – spiega Albini – perché il ruolo della politica deve essere anche questo».
A disposizione 30 mila euro. «L’urgenza che abbiamo – risponde il direttore generale del Civile, Ezio Belleri, è quella di una cabina per la fototerapia». Detto fatto. L’ospedale ora potrà contare su questo nuovo macchinario per la cura di molte malattie della pelle.
A Brescia i Sikh sono 7mila
Nella sala consiliare del Civile la cerimonia per dare ufficialità alla donazione tralascia i convenevoli di circostanza e fa emergere uno spirito di riconoscenza raro. «Un modo per far capire che ci sentiamo parte della vita sociale e pubblica di Brescia e della sua provincia – spiega il presidente dell’Associazione Gurdwara Singh Sabha, Singh Dalbir – e spero che questa collaborazione continui perché questa donazione per noi è un onore e una fortuna». Il messaggio è un inno alla fratellanza che supera ogni pregiudizio. «Noi crediamo in un Dio, diverso dal vostro, del quale siamo tutti figli, siamo tutti uguali nel nome del rispetto verso il prossimo, spiega Singh Dalbir, e seguiamo uno dei precetti fondamentali della nostra religione: la dedizione vera alla causa comune». Un dialogo che ha trovato sponda fertile nei responsabili dell’ospedale Civile, sinceramente colpiti dalla donazione per la quale hanno ringraziato in modo corale. Ma anche a livello istituzionale è apprezzata la volontà di integrazione dei Sikh (oltre 7 mila quelli presenti a Brescia).
«Collaborazione e dialogo»
«Una collaborazione importante, avviata attraverso il confronto e il dialogo», ha evidenziato il questore di Brescia Carmine Esposito che per l’associazione di Flero è stato anche un riferimento nell’iter di richiesta di riconoscimento della personalità giuridica della Gurdwara oltre che un aiuto per la risoluzione dei problemi di sicurezza legati al pugnale della tradizione Sikh. «Puntare sul dialogo religioso» è la via anche secondo il prefetto Valerio Valenti che ha sottolineato i valori di pace, lavoro e progresso che muovono la comunità di origine indiana, «utile anche per l’economia di tutta la provincia», ha detto il console generale indiano, Charanjeet Singh. E per rafforzare il dialogo ecco l’annuncio, fatto dal direttore generale degli Affari dei Culti del Ministero dell’Interno, Giovanna Iurato, dell’avvio di un corso di formazione interreligioso per i ministri del culto perché imparino a conoscere il territorio in cui vivono e le sue leggi.

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