Venerdi 8
gennaio alle ore 21 presso il Centro Sociale 28 maggio di Rovato in via
Europa 54
iniziativa
contro la GUERRA e L’AUSTERITA’.
Interverranno:
GIORGIO
CREMASCHI,
DAFNE ANASTASI
DINO GRECO
INVITIAMO TUTT# ALLA MOBILITAZIONE
A tutte le organizzazioni che rifiutano
la guerra, gli interventi militari del governo italiano, Il mercato delle
armi.
SE 25 ANNI DI GUERRA VI SEMBRANO POCHI
A tutte e tutti coloro che rifiutano la guerra
gli interventi militari il commercio delle armi
Il 16 gennaio 2016 saranno esattamente 25 anni dai
primi bombardamenti USA nella prima guerra d'Iraq, con i quali si è dato avvio
a quella terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco. Questa
guerra giustificata per esportare la democrazia e combattere il terrorismo è
invece cresciuta su se stessa trascinando tutto il mondo in un piano inclinato
che non pare avere fine. La guerra non è la risposta al terrorismo, che invece
alimenta, ma viene generata da sporchi interessi per sporchi affari, dallo
scontro sulle fonti energetiche, dai conflitti di potenza, dalla vendita delle
armi. Tutto questo
mentre dilagano e si accrescono ingiustizia sociale, miseria, fame,
emarginazione e oppressione, neocolonialismo, che fanatismo e terrorismo usano
per i loro progetti reazionari.
L'Isis è una creatura dell'Occidente e degli attuali
regimi turco e saudita forse sfuggita di mano ai creatori, e dietro la guerra
al Califfato dilaga lo scontro tra sunniti e sciti in tutto il Medio
Oriente, scontro che se non fermato può davvero portare ad un conflitto di
proporzioni devastanti.
Intanto restano irrisolte, anzi si aggravano le due
principali ingiustizie del Medio Oriente, la negazione del diritto al popolo
palestinese di avere un suo libero stato e l'oppressione e divisione analoga
verso il popolo curdo.
Dopo 25 anni di disastri della guerra
sarebbe ragionevole dire basta, invece dopo le stragi terroriste di Parigi si
vuole portare l'Europa ad una furia bellicista che porterà solo nuovi danni e
nuovi lutti. C'è un legame oramai evidente tra la grande crisi economica
e la guerra. Per questo la guerra ha molte facce e molti fronti, inclusi quelli
che stanno portando allo stato d'emergenza e alla restrizione della democrazia
in molti paesi.
Spesso la risposta bellica agli attentati ha fini
elettorali interni ai paesi. Così si adottano misure autoritarie e liberticide
che colpiscono al cuore le democrazie europee, già piegate da anni di politiche
di austerità e di controriforme autoritarie. Lo stato di emergenza in Francia
non colpisce il terrorismo ma i diritti civili e sociali, e prefigura gli
orrori di una Guantanamo europea .
L'Unione Europea che impone politiche di massacro
sociale nel nome della riduzione del debito, ora autorizza a superare i vincoli
del rigore per le spese di guerra. Un ospedale non si può costruire in deficit,
ma un carro armato sì. E, mentre i migranti sono vittime delle “nostre
guerre”, la politica di guerra li usa per alimentare lo spirito
securitario e xenofobo che colpisce migranti quanto ogni forma di dissenso.
In Italia da tempo i governi violano
l'articolo 11 della Costituzione e il nostro paese è sempre più coinvolto
nella guerra, con la vendita di armi alle monarchie reazionarie del Golfo, con
le truppe in Afghanistan, con l’invio di 450 militari italiani in Iraq a difesa
di interessi privati, con l'annuncio dell'invio di migliaia di soldati in
Libia.
Bisogna dire basta alla guerra e alle politiche di
guerra, che stanno trascinando il mondo sul piano inclinato che porta al
disastro finale.
BISOGNA FINALMENTE RISPETTARE L'ARTICOLO 11 DELLA
COSTITUZIONE, L'ITALIA RIPUDI LA GUERRA E LE POLITICHE
NEOCOLONIALI.
ESSERE NEUTRALI NELLA GUERRA E CONTRO LA GUERRA È IL
SOLO MODO DI AGIRE PER FAR FINIRE LA GUERRA
VOGLIAMO:
-Il ritiro immediato delle truppe e
l'annullamento di tutte le missioni militari italiane in scenari di guerra. La
cancellazione dell'acquisto degli F35 il taglio delle spese militari la fine
dello sporco commercio delle armi.
-La fine degli interventi
militari, dei bombardamenti, dell'ingerenza esterna e dell'ipocrita
esportazione della democrazia. Invece della concorrenza tra i bombardieri è
necessario un confronto politico che porti ad un accordo tra tutti gli
stati coinvolti nella guerra in Medio Oriente, Solo così si isola è sconfigge
il terrorismo Isis.
-La fine della NATO che non ha più
alcuna giustificazione se non in una logica perversa di guerra mondiale e in
ogni caso l'uscita da essa dell'Italia.
-La fine della politica coloniale
d'Israele , la restituzione dei territori occupati a un stato libero di
Palestina. L'autodeterminazione per il popolo curdo.
-Accoglienza e dignità per i rifugiati e
i migranti.
IL 16 GENNAIO 2016 MANIFESTIAMO A ROMA E MILANO CONTRO LA GUERRA E LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA
GUERRA PER I DIRITTI DEI POPOLI E PER LA DEMOCRAZIA
25 ANNI DI GUERRA SONO DAVVERO TROPPI
ORA BASTA!
IL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLA
PIATTAFORMA SOCIALE EUROSTOP
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