Presidio
con volantinaggio degli operai Fiom di Pomigliano oggi davanti alla
Cgil, dove si riunira' il direttivo della Cgil. Le Rsa della Fiat
protestano contro la firma dell'accordo sulla rappresentanza del 10
gennaio che, accusano, ripropone il senso dell'accordo Fiat che riguarda
il loro stabilimento.
In una lettera-appello alle Rsu e Rsa della Cgil, pubblicata anche su Facebook, i rappresentanti del sindacato di Landini sottolineano che "il nuovo accordo interconfederale sottoscritto da Cgil Cisl e Uil e Confindustria definisce in modo negativo e inequivocabile il futuro delle relazioni sindacali, estendendo a tutti i lavoratori italiani lo schema dell'accordo Fiat di Pomigliano".
Si tratta di una "svolta cosi' grave" che non puo' avvenire senza coinvolgere i "lavoratori interessati e gli iscritti alle organizzazioni sindacali firmatarie". Si chiede quindi all'organismo dirigente della Cgil di "aprire una fase vera di discussione sull'accordo, convocando direttivi e assemblee che coinvolgano almeno i lavoratori delle categorie interessate.
Chiediamo- si legge nel testo che sara' volantinato domani in corso d'Italia- a tutte le RSU, le RSA e agli iscritti alla CGIL di affiancarci in questa iniziativa. Piu' volte abbiamo invitato il segretario generale a Pomigliano e, dato che fino ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro, venerdi' 17 saremo presenti in delegazione per chiedere di avere un confronto".
Concludono: "Continueremo la nostra battaglia nel solco della difesa della democrazia nei luoghi di lavoro e soprattutto all'interno della nostra organizzazione. Per questo abbiamo pagato e stiamo pagando con l'estromissione dalla fabbrica e le continue ed odiose discriminazioni e non lasceremo che il nostro futuro sia determinato ora da decisioni che passano sulla nostra testa".
Tono di sufficienza nella risposta della Cgil: “Come dice la premessa al nostro documento congressuale, che giustamente citate per la parte di giudizio sulla Fiat, quei due accordi - 28 giugno e 31 maggio - rappresentano un vero cambiamento dopo la lunga stagione delle intese separate. Con la loro applicazione si da' piena attuazione a un'idea di democrazia sindacale che la Cgil e la Fiom perseguono da decenni e si determinano le condizioni affinche' aziende e governi non possano piu' scegliere gli interlocutori a loro piu' graditi con cui fare contratti, ma debbano rispettare la rappresentanza certificata delle organizzazioni sindacali data da due parametri congiunti: il numero degli iscritti e il voto dei lavoratori per le elezioni delle Rsu".
"Come potete capire, si tratta di un'altra storia rispetto a quanto avete vissuto sino a oggi e dell'ingresso in un'altra era di relazioni sindacali. E' questo il primo elemento che rende incomprensibile l'idea stessa che vi possa essere anche solo una lontana similitudine con l'accordo Fiat di Pomigliano", osserva la segreteria Cgil.
In una lettera-appello alle Rsu e Rsa della Cgil, pubblicata anche su Facebook, i rappresentanti del sindacato di Landini sottolineano che "il nuovo accordo interconfederale sottoscritto da Cgil Cisl e Uil e Confindustria definisce in modo negativo e inequivocabile il futuro delle relazioni sindacali, estendendo a tutti i lavoratori italiani lo schema dell'accordo Fiat di Pomigliano".
Si tratta di una "svolta cosi' grave" che non puo' avvenire senza coinvolgere i "lavoratori interessati e gli iscritti alle organizzazioni sindacali firmatarie". Si chiede quindi all'organismo dirigente della Cgil di "aprire una fase vera di discussione sull'accordo, convocando direttivi e assemblee che coinvolgano almeno i lavoratori delle categorie interessate.
Chiediamo- si legge nel testo che sara' volantinato domani in corso d'Italia- a tutte le RSU, le RSA e agli iscritti alla CGIL di affiancarci in questa iniziativa. Piu' volte abbiamo invitato il segretario generale a Pomigliano e, dato che fino ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro, venerdi' 17 saremo presenti in delegazione per chiedere di avere un confronto".
Concludono: "Continueremo la nostra battaglia nel solco della difesa della democrazia nei luoghi di lavoro e soprattutto all'interno della nostra organizzazione. Per questo abbiamo pagato e stiamo pagando con l'estromissione dalla fabbrica e le continue ed odiose discriminazioni e non lasceremo che il nostro futuro sia determinato ora da decisioni che passano sulla nostra testa".
Tono di sufficienza nella risposta della Cgil: “Come dice la premessa al nostro documento congressuale, che giustamente citate per la parte di giudizio sulla Fiat, quei due accordi - 28 giugno e 31 maggio - rappresentano un vero cambiamento dopo la lunga stagione delle intese separate. Con la loro applicazione si da' piena attuazione a un'idea di democrazia sindacale che la Cgil e la Fiom perseguono da decenni e si determinano le condizioni affinche' aziende e governi non possano piu' scegliere gli interlocutori a loro piu' graditi con cui fare contratti, ma debbano rispettare la rappresentanza certificata delle organizzazioni sindacali data da due parametri congiunti: il numero degli iscritti e il voto dei lavoratori per le elezioni delle Rsu".
"Come potete capire, si tratta di un'altra storia rispetto a quanto avete vissuto sino a oggi e dell'ingresso in un'altra era di relazioni sindacali. E' questo il primo elemento che rende incomprensibile l'idea stessa che vi possa essere anche solo una lontana similitudine con l'accordo Fiat di Pomigliano", osserva la segreteria Cgil.
http://www.controlacrisi.org
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