E' complessa la situazione dell'azienda Stefana a cui martedì
mattina i tecnici dell’Asl, su disposizione del pubblico ministero,
hanno posto i sigilli. L’inchiesta, nelle mani del sostituto procuratore
Michele Stagno, sarebbe collegata ad un infortunio accaduto nel luglio
2010 nell’area sequestrata. Le decisioni della magistratura sul
possibile dissequestro richiesto dall'azienda dovrebbero arrivare
lunedì: nel frattempo, scrive il Giornale di Brescia, , azienda e
sindacati stanno vagliando diverse ipotesi per poter riprendere la
produzione, tra cui lo spostamento a Montirone.
Sequestro preventivo, il giudice ferma l'acciaieria Stefana di Ospitaletto
Il motivo che ha portato al sequestro è coperto da segreto istruttorio, anche se alcuni resposanbili dei sindacati presenti in fabbrica ipotizzano possa essere ricondotto all'incidente che si verificò proprio nel reparto oggetto di fermo nel luglio del 2010, quando un operaio rumeno 23enne che lavorava per una ditta esterna, incaricato di togliere il materiale depositato sotto il forno fusorio, fu investito da un'esplosione che rese necessario il ricovero prima al Civile e poi presso il reparto grandi ustionati di Genova (leggi la notizia).
In
azienda la preuccupazione per ciò che sta accadendo è ovviamente molto
alta. Una parte della produzione potrebbe presto essere trasferita nello
stabilimento di Montirone, ma si tratterebbe di una soluzione
provvisoria, che non risolverebbe nulla se il fermo dovesse prolungarsi
per più tempo. Quanto?
http://www.bsnews.it
Nessun commento:
Posta un commento