Si sono chiuse le votazioni per il primo turno delle amministrative di Brescia.
Il 9 e 10 giugno si andrà al ballottaggio tra Emilio Del Bono,
centrosinistra, e l’uscente Adriano Paroli, centrodestra staccati l’uno
dall’altro di 50 voti. Del Bono è in testa di un soffio, Paroli rispetto
al 2008 ha perso in termini percentuali quasi il 14%. Interessante però
leggere i numeri andando oltre che le percentuali, falsate dai dati
dell’affluenza in crollo.
In questo senso Paroli ha perso rispetto a cinque anni fa poco meno
della metà dei suoi elettori: è passato da 61mila voti a poco più di
34mila, mentre del bono ha perso circa 8mila voti passando da 42mila a
34mila. In Consiglio comunale a Brescia entreranno altre tre liste:
quella che aveva come candidato sindaco Francesco Onofri, che ha
raccolto 7,4% e ha raddoppiato i voti rispetto a 5 anni fa passando da
3mila a oltre 6mila preferenze, Il movimento 5 Stelle che ha raccolto
6500 voti e la lista che faceva riferimento a Laura Castelletti che ne
ha raccolti 6200, perdendone quindi circa 1600 rispetto al 2008. Fuori
dal Consiglio tutti gli altri tra cui la lista di Rifondazione
comunista, che ha raccolto lo 0,65%, Brescia solidale e libertaria per i
beni comuni con lo 0,58%, e Donne per Brescia con lo 0,25%.
A livello di liste, che determineranno la presenza in Consiglio
comunale, il Pd è in testa con il 27,5% dei voti, perdendo comunque 7
mila voti rispetto al 2008, e staccando di quasi 13 punti percentuali il
PdL, fermo al 14,4%. Un abisso rispetto al 28% di 5 anni fa e che in
termini numerici significa la perdita di 18 mila voti, passando da 29
mila di 5 anni fa e 11mila di ieri. Da considerare però ll’ingresso
della civica “X Brescia” che appoggia il centrodestra e sfiora il 10%
con oltre 7 mila voti. Crolla la Lega Nord: è solo il quarto partito a
Brescia con meno del 9%, rispetto al quasi 16% del 2008. In termini
numerici la Lega è passata da oltre 16mila voti a poco più di 6 mila,
perdendone quindi diecimila in cinque anni. Ben oltre un dimezzamento di
voti rispetto alle ultime politiche anche per il Movimento 5 Stelle
fermo al 6,7% e passato dalle 14 mila preferenze di febbraio in città a
poco più di 5 mila, mentre “Al lavoro con Brescia” di Marco Fenaroli,
civica di sinistra a sostegno di Del Bono, arriva a quota 4,6% e
conquistando oltre 3500 voti.
Infine i singoli. Il più votato è stato il vicesindaco uscente, il
leghista Fabio Rolfi, con 1300 preferenze. Dopo di lui i pidiellini
Mattia Margaroli (presidente circoscrizione Ovest) e Margherita Peroni.
Sul fronte opposto, bene Marco Fenaroli, di “Al lavoro con Brescia”, in
ticket con Francesca Parmigiani, ex presidente Anpi Nuova Resistenza. A
chiudere il Pd: in testa ci sono Valter Muchetti, la consigliera
provinciale Laura Parenza e Gigi Fondra.
Fin qui i numeri di chi ha votato. Il primo partito, a Brescia come
in molte altre città italiane è, però, quello dell’astensionismo,
aumentato del 20% rispetto a 5 anni fa: dall’85 al 65%. A Brescia un
elettore su tre non si è recato alle urne, 30mila in più sul 2008. Per
la prima volta al voto sono quindi andati meno di 100mila bresciani.
Anche nel resto d’Italia è il non voto che colpisce: affluenza nazionale
solo al 62% , un crollo di oltre 15 punti che diventano 21 a Roma.
Fiorenzo Bertocchi commenta il risultato suo e del suo partito (PRC)
Marco Fenaroli commenta il risultato della lista “Al lavoro con Brescia”
Laura Gamba commenta il risultato suo e del M5s
Brescia solidale e libertaria per i beni comuni non ha per il momento voluto commentare il risultato.
Nessun commento:
Posta un commento