RODENGO SAIANO. Una pattuglia di manifestanti ha inscenato la protesta contro l´impianto a biomasse del Paradello
Striscioni esposti sul cavalcavia della tangenziale per sensibilizzare tutti i cittadini e le istituzioni «Vogliamo sapere esattamente cosa respiriamo»
Il Comitato spontaneo «No centrale» di Rodengo Saiano è tornato in
strada ieri pomeriggio per protestare contro la centrale a biomasse del
Paradello, spenta dopo l´incidente di sabato 6 aprile, quando una fumata
nera e acre uscì dal comignolo provocando l´allarme e l´intervento dei
Vigili del fuoco. Ufficialmente le cause dell´incidente sono da imputare
ad un problema di caricamento delle biomasse, almeno questa è stata la
dichiarazione dei gestori della centrale.
«Siamo tornati in strada a protestare e a chiedere attenzione, perché riteniamo che questa centrale non offra garanzie di sicurezza e sia stata autorizzata su un territorio già altamente inquinato, che meritava maggiore tutela», spiegano i manifestanti del Comitato mentre espongono uno striscione sul cavalcavia della tangenziale, all´altezza dell´Outlet Village.
«Questa è la centrale delle bioballe - continuano -. Non sappiamo cosa si possa bruciare in un impianto del genere e cosa è bruciato sabato scorso per sprigionare una fumata così nera e acre. Chiediamo alle istituzioni di prendere posizione e di intervenire urgentemente per capire cosa è accaduto e per evitare che accadano altri incidenti del genere. Chiediamo analisi efficaci per sapere cosa respiriamo; analisi serie e dettagliate, non campionamenti eseguiti dopo giornate di pioggia che puliscono l´aria».
La pattuglia - sia pure non numerosissima - del Comitato spontaneo «No centrale» è salita sul cavalcavia, piuttosto trafficato nelle ore del primo pomeriggio per i tanti automobilisti che si dirigevano verso il parcheggio dell´Outlet Village Franciacorta, ed ha esposto striscioni sui due lati del parapetto. Una protesta più simbolica che altro, che esprime però la grande preoccupazione della gente.
Al momento, sulle cause dell´incidente della centrale del Paradello non si sa molto. L´ultima versione, che contrasta con quella dei gestori dell´impianto, parla di olio di raffreddamento che si sarebbe incendiato per la rottura di un tubo. Della questione si sta occupando l´ufficio tecnico del Comune di Rodengo, che ha richiesto il rapporto dei Vigili del fuoco e ha sollecitato Asl e Arpa. La gente però non è tranquilla: «Aspettiamo risposte e interventi concreti».
«Siamo tornati in strada a protestare e a chiedere attenzione, perché riteniamo che questa centrale non offra garanzie di sicurezza e sia stata autorizzata su un territorio già altamente inquinato, che meritava maggiore tutela», spiegano i manifestanti del Comitato mentre espongono uno striscione sul cavalcavia della tangenziale, all´altezza dell´Outlet Village.
«Questa è la centrale delle bioballe - continuano -. Non sappiamo cosa si possa bruciare in un impianto del genere e cosa è bruciato sabato scorso per sprigionare una fumata così nera e acre. Chiediamo alle istituzioni di prendere posizione e di intervenire urgentemente per capire cosa è accaduto e per evitare che accadano altri incidenti del genere. Chiediamo analisi efficaci per sapere cosa respiriamo; analisi serie e dettagliate, non campionamenti eseguiti dopo giornate di pioggia che puliscono l´aria».
La pattuglia - sia pure non numerosissima - del Comitato spontaneo «No centrale» è salita sul cavalcavia, piuttosto trafficato nelle ore del primo pomeriggio per i tanti automobilisti che si dirigevano verso il parcheggio dell´Outlet Village Franciacorta, ed ha esposto striscioni sui due lati del parapetto. Una protesta più simbolica che altro, che esprime però la grande preoccupazione della gente.
Al momento, sulle cause dell´incidente della centrale del Paradello non si sa molto. L´ultima versione, che contrasta con quella dei gestori dell´impianto, parla di olio di raffreddamento che si sarebbe incendiato per la rottura di un tubo. Della questione si sta occupando l´ufficio tecnico del Comune di Rodengo, che ha richiesto il rapporto dei Vigili del fuoco e ha sollecitato Asl e Arpa. La gente però non è tranquilla: «Aspettiamo risposte e interventi concreti».
dal BRESCIAOGGI
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