venerdì 8 giugno 2012

PROCLAMARE SUBITO LO SCIOPERO GENERALE PER LA DIFESA DELL’ART.18 E PER CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO MONTI



Il governo ha chiesto e ottenuto in senato il voto di fiducia sul disegno di contro riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Il voto di fiducia ha l’obiettivo di accelerare i tempi per aggirare le pressioni parlamentari e sociali e consentire l’approvazione definitiva entro l’estate.
Nei prossimi giorni, infatti, la stessa pratica si ripeterà alla camera dei deputati.
Saremmo così di fronte ad un ulteriore pesante attacco alle condizioni dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e dei precari, dopo la controriforma della previdenza. Saremmo di fronte anche a un ulteriore atto di subordinazione ai vincoli monetari imposti dalla Banca Centrale Europea e dagli attuali vertici delle Istituzioni Europee, e alla conferma di quella politica economica del governo Monti che, nel segno del rigore e dell’austerità, sta producendo aumento della disoccupazione e delle disuguaglianze, un impoverimento generale del paese e nessun concreto effetto sulla crescita.
La grave situazione in cui versa il paese, aggravata ulteriormente dall’evento del terremoto dove le numerose morti di lavoratori fanno emergere ancora una volta un problema della sicurezza sul lavoro, dovrebbe imporre al governo l’individuazione di altre priorità.
Invece l’insistenza e l’accelerazione che si registra sul tema del mercato del lavoro dimostra la volontà del governo del governo e dei partiti che in parlamento lo sostengono, votando i provvedimenti proposti, di cancellare conquiste e diritti dei lavoratori e dei pensionati realizzate negli anni con dure lotte.
Perché non c’è la stessa attenzione e la stessa tenacia sugli attacchi alla democrazia, e a partire dalla FIAT, si stanno riproducendo nel paese?
Stiamo assistendo a un attacco alla Costituzione materiale che non ha precedenti nella nostra storia.
I lavoratori non hanno più diritto di votare per scegliere i loro rappresentanti così come non hanno più diritto a iscriversi al sindacato che preferiscono.
La CGIL, nel suo Comitato Direttivo di marzo, aveva espresso una dura critica verso i contenuti nel disegno di legge decidendo un percorso di lotta e di mobilitazione ampia ad articolata, con la previsione dello Sciopero Generale, da dichiarare rapidamente per evitare l’approvazione di una legge, così come successo sulla controriforma delle pensioni.
Tra l’altro i contenuti della proposta di contro riforma del governo, nel confronto parlamentare, sono stati ulteriormente peggiorati e se approvati comportano che:
·        Il licenziamento riconosciuto illegittimo dal giudice non ne produrrebbe l’annullamento e quindi il reintegro automatico del lavoratore ingiustamente licenziato. Sarebbe, di fatto, cancellato l’art.18
·         Le tipologie contrattuali precarie resterebbero tutte, alcune addirittura peggiorerebbero, come la cancellazione dell’obbligo della causale per il lavoro a termine, e verrebbe ripristinato il lavoro a chiamata.
·        Non s’introduce alcun allargamento degli ammortizzatori sociali che vengono in larga parte ridotti per grado e durata di copertura in una situazione dove la crisi è prevista ancora per lungo tempo.
·        Si potrebbe derogare, per via contrattuale, all’obbligo della responsabilità in solido per le imprese che si avvalgono dei subappalti.

Per tutte queste e molte altre ragioni chiediamo alla CGIL di decidere subito la data dello SCIOPERO GENERALE, con manifestazione nazionale, per fermare questo tentativo di profondo attacco i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.