Il Paese sta andando alla malora. Nessuna risposta viene data ad una crisi che produce crescenti disuguaglianze, precarietà, disoccupazione se non nei termini di tagli di spesa sociale, di penalizzazione del lavoro dipendente.
Bossi, che ha già dimostrato di non aver capito nulla a proposito dei referendum per i beni comuni, si illude se pensa di uscire dalle sue difficoltà minacciando tuoni e fulmini contro i migranti, rivendicando nuove di postazioni di governo e sottogoverno al Nord (capirai che gran cosa!), chiedendo una riforma fiscale sbilenca che si risolverà in meno tasse per i ricchi e nuovi sacrifici per i lavoratori a reddito fisso e via di questo passo. Sono sempre più i giovani, i lavoratori, i pensionati che costretti a vivere una condizione di sempre maggiore difficoltà e precarietà cominciano ad averne le scatole piene della ripetitività di una demagogia da strapazzo.
C’è soltanto una cosa su cui potremmo essere d’accordo con Bossi ed è sul ritiro del nostro Paese dal pantano della guerra contro la Libia. Ma anche su questo punto bisogna smetterla di parlare con lingua biforcuta, dire una cosa e farne un’altra – mantenere un sostegno ad un governo che la guerra continua a farla - pensando per questa via di continuare a prendere in giro cittadini ed elettori. I prossimi mesi saranno decisivi – e noi lavoreremo in questo senso - per mandare a casa Berlusconi e Bossi.
Bergamo, 19.06.2011
Ezio Locatelli
Segretario provinciale Prc/Fds, ex deputato
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