Benessere, Brescia scivola in 43esima posizione. Il rapporto del Centro Studi Sintesi che si basa sui criteri della Commissione Stiglitz 
Dodicesima in Italia considerato il valore aggiunto (equiparato anche al Prodotto interno lordo, Pil), Brescia perde decine di posizioni (43 per l'esattezza) e scivola a metà della classifica nazionale considerato il «Bil», cioè il Benessere interno lordo.
A segnalarlo è il quotidiano Bresciaoggi, che riprende in mano una ricerca di alcune settimane fa realizzata dal Centro Studi Sintesi di Venezia. La formula utilizzata per studiare il benessere in Italia, si legge in una nota del Centro Studi, si compone di otto indicatori: condizioni di vita materiali, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, ambiente e insicurezza economica e fisica. Il risultato è una classifica che tiene conto dei criteri suggeriti dalla Commissione guidata da Joseph Stiglitz e che allarga i parametri rigorosamente economici del Pil i cui valori appaiono sempre meno adatti nell'originaria finalità di rappresentare e sintetizzare il livello di sviluppo raggiunto da un Paese moderno.«Ci si scordi il Nord operoso che macina ricchezza e incorona Milano regina assoluta del Pil - prosegue la nota -. Parlando di "Benessere interno lordo" le cose cambiano. L'indicatore del cosiddetto "Bil" si sposta e punta verso il triangolo Romagna-Marche-Toscana premiando la provincia di Forlì-Cesena.
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Dodicesima in Italia considerato il valore aggiunto (equiparato anche al Prodotto interno lordo, Pil), Brescia perde decine di posizioni (43 per l'esattezza) e scivola a metà della classifica nazionale considerato il «Bil», cioè il Benessere interno lordo.
A segnalarlo è il quotidiano Bresciaoggi, che riprende in mano una ricerca di alcune settimane fa realizzata dal Centro Studi Sintesi di Venezia. La formula utilizzata per studiare il benessere in Italia, si legge in una nota del Centro Studi, si compone di otto indicatori: condizioni di vita materiali, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, ambiente e insicurezza economica e fisica. Il risultato è una classifica che tiene conto dei criteri suggeriti dalla Commissione guidata da Joseph Stiglitz e che allarga i parametri rigorosamente economici del Pil i cui valori appaiono sempre meno adatti nell'originaria finalità di rappresentare e sintetizzare il livello di sviluppo raggiunto da un Paese moderno.«Ci si scordi il Nord operoso che macina ricchezza e incorona Milano regina assoluta del Pil - prosegue la nota -. Parlando di "Benessere interno lordo" le cose cambiano. L'indicatore del cosiddetto "Bil" si sposta e punta verso il triangolo Romagna-Marche-Toscana premiando la provincia di Forlì-Cesena.
La vittoria di quest'ultima si riassume nell'ottimo punteggio di 170,4 e cioè in ben settanta punti in più rispetto alla media delle 103 province considerate e 21 posizioni guadagnate rispetto alla rigorosa classifica del Pil. Al polo opposto Siracusa che con 44 punti su cento è l'ultima in classifica fortemente condizionata da problemi legati all'ambiente. Milano, la città che primeggia in quanto a Pil, deve accontentarsi solo del 37° posto limitata com'è dalla questione dell'insicurezza, con quasi 5.500 reati all'anno ogni 100mila persone».
Numeri e cifre del rapporto del Centro Studi Sintesi
dal sito della camera del lavoro di Brescia.
Numeri e cifre del rapporto del Centro Studi Sintesi
dal sito della camera del lavoro di Brescia.
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