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Emma Marcegaglia condivide il tetto ai salari messo dal Governo e afferma che se l'inflazione sarà più alta la Confindustria rifletterà.
La trattativa sulla riforma contrattuale comincia malissimo, anche se Cisl e Uil sono contente. Mentre la Cgil, chiaramente in difficoltà, dice che non firmerà a tutti i costi.
Anche se i costi sono già chiari.
La Confindustria ha dichiarato ancora una volta che non ci sarà alcuna contrattazione territoriale per estendere il secondo livello di contrattazione a chi non ce l’ha, a meno di non eliminare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Ha poi ribadito che bisogna ridurre il peso del salario nel Contratto Nazionale.
In questo modo la Confindustria accoglie totalmente le minacce della Federmeccanica che ha già dichiarato inaccettabili le prime piattaforme aziendali già presentate.
Mentre la Confindustria presenta il suo conto, il Governo prepara nuovi danni sulla flessibilità.
Si preannuncia un provvedimento sugli orari di lavoro, che va in direzione della sciagurata decisione dei Ministri Europei di permettere l’aumento dell’orario individuale fino a 65 ore settimanali.
Si annuncia la cancellazione di quelle poche norme che, in misura largamente insufficiente, avevano corretto la legge 30. Si annuncia così un grande rilancio di tutte le forme di precarietà del lavoro e si dà via libera a una nuova ondata di appalti e subappalti senza controlli.
Cominciamo a farci sentire per fermare il disastro.
ASSEMBLEA PUBBLICA
con Giorgio Cremaschi
segretario nazionale FIOM - CGIL
Venerdì 11 luglio 2008 ore 20.30
presso la sala della Comunità Montana via Matteotti in Gardone Val Trompia
Brescia Luglio 2008 rete 28aprile nella CGIL per l'indipendenza e la democrazia sindacale
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