lunedì 21 luglio 2008

Il mio Intervento, al congresso di Rifondazione Comunista provinciale.

Con il congresso, mi pare chiaro dobbiamo rispondere al punto di come uscire dalla drammatica sconfitta elettorale.
Una sconfitta che vede il suo punto principale nel fallimento della strategia di governo del paese con il Partito Democratico e la politica dei due tempi.
Su tutti i nodi fondamentali il Pd ha mediato con i poteri forti, Noi non abbiamo influito uscendone a pezzi.
La destra ne ha profittato, affrontando la crisi economica e sociale, riproponendo la guerra tra poveri, cementata dalle politiche di sicurezza - come risposta egemone all'insicurezza personale e sociale.
Mi pare quindi evidente che per uscire dalla sconfitta si debba avere la capacità di avanzare una proposta non minoritaria che faccia i conti con la crisi della globalizzazione, in termini opposti a quelli della destra.
Il nodo è cioè come ricostruire un conflitto efficace, che ponendo il tema della trasformazione sociale, politica e culturale, permetta la costruzione di soggettività non subalterne al populismo razzista.
Un conflitto che deve attraversare i nodi dello sfruttamento del lavoro, come della natura, della libertà sessuale, della democrazia, della questione morale, della laicità dello stato.
Infatti, è vero, come emerge dal dibattito congressuale, che la sconfitta ha a che vedere con le scelte politiche e le strategie che il partito ha adottato in questi ultimi anni (dall'alleanza di centrosinistra alla coalizione dell'Arcobaleno).
Io voglio ricordare che l’apice di Rifondazione che ci ha portato anche vicino al’8%, è stato con i movimenti, movimenti di massa autonomi dai partiti, nati su temi specifici o espressione di soggetti sociali diversi dalla classe operaia: movimenti femministi, omosessuali, immigrati, per la pace, la casa, l’ambiente, ecc…
Questi movimenti hanno via via cresciuto sempre più la loro importanza rispetto i partiti di sinistra, in termini sia quantitativi ( la militanza di movimento è di gran lunga superiore in quasi tutto il mondo a quella del partito) sia di incisività, ottenendo risultati concreti.
Come già accaduto, io vorrei pensare che Rifondazione Comunista si ponga di nuovo alla testa dei movimenti di massa, intraprendendo al loro interno una instancabile lotta per l’egemonia, spostando sempre più a sinistra la linea e identità dei movimenti.
I militanti comunisti, hanno più possibilità di altri, non solo di proporre le soluzioni migliori per rafforzare un certo movimento, ma anche per comprendere quando un movimento è necessario e cercare di costruirlo, ad esempio, oggi è urgente la costituzione di una grande organizzazione di massa degli immigrati, i comunisti devono impegnarsi in tal senso con tutti i soggetti disponibili.
I comunisti nei movimenti devono starci, non importa che i movimenti abbiano visioni parziali o anche errate, non importa quale sia la loro direzione, dobbiamo starci in mezzo.
L’identità di Rifondazione Comunista, la nostra storia io ritengo sia importante, qui non si tratta di non uscire dai recinti, ma con la nostra identità di formare una grande sinistra, con tutte le altre forze politiche di sinistra disponibili e con i movimenti, per dare una risposta anticapitalista a questa politica che sta tagliando le gambe sociali al paese.
Personalmente poi, non ho gradito molto ieri sera la presenza del sindaco Paroli, con i suo discorssetto di dieci minuti e poi via, con la sua politica RAZZISTA, è un avversario politico da combattere senza nessun dialogo politico…..perchè lui di dialogo, non ne ha e non ne avrà !
In tutto questo però ricordiamoci una cosa importante compagni, noi siamo COMUNISTI, che non è una brutta parola e ormai da tanti anni non mangiamo neanche più i bambini.

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