sabato 12 luglio 2008

Assemblea Pubblica a gardone Valtrompia, della Rete 28aprile nella CGIL per l'indipendenza e la democrazia sindacale

Partecipata assemblea, venerdì sera a Gardone Valtrompia, organizzata dalla Rete 28 Aprile.
Al tavolo della presidenza, Filippini Dario della filcem di Brescia, Donatella Alberti della filcams e Giorgio Cremaschi della Fiom nazionale e leader della rete 28 aprile per la democrazia in CGIL.
Sono stati invitati ed erano presenti in sala il serg. Generale della camera del lavoro di Brescia Marco Fenaroli, una rappresentanza della segr. della fiom e altri compagni storici della sinistra sindacale bresciana come Dino Greco e Fausto Beltrami.
Cremaschi nell’introduzione, ha annunciato che il 23 luglio a Roma ci sarà un’assemblea nazionale di sindacalisti e delegati della Cgil in dissenso con il documento di Cgil, Cisl, Uil sulla riforma della contrattazione. Tra i promotori di tale assemblea, che rappresenta un fatto senza precedenti nella storia della Cgil, ci sono Giorgio Cremaschi e Nicola Nicolosi e decine di dirigenti nazionali e territoriali della Cgil.
Qualsiasi obiettivo per “riprogettare il Paese”, passa dalla soggettività e dalla dignità del lavoro .
Le ragioni del lavoro sono state troppe volte trattate come vincolo del Paese e non come risorsa da cui attingere valore ed eticità, oggi fortemente messa in discussione dal Governo, dalla Confindustria e dal sistema delle imprese.
La Questione salariale, i temi del mercato del lavoro segnati dalla precarietà, il modello contrattuale, ed il valore del contratto nazionale (CCNL) impongono il rilancio del sindacato generale come modello della rappresentanza e rappresentatività del mondo del lavoro.
Per queste motivazioni convochiamo un libero incontro tra uomini e donne del sindacato rivolto a tutta la CGIL, teso a ricostruire il senso e le ragioni del lavoro. La ricerca di un pensiero che sappia volare oltre i limiti e i confini della globalizzazione che ha inteso la contraddizione capitale-lavoro come risolta e superata.
E se passerà il nuovo modo di fare contrattazione, se il sindacato diventerà tutto sul modello CISL, non resta anche il ricorso alla DISOBBEDIENZA, stare con i lavoratori è prioritario del verticismo burocratico sindacale che si è espresso pericolosamente in questo periodo storico.

La campagna contro i fannulloni serve solo a far passare l’idea che tutti i dipendenti pubblici siano inutili e che i servizi pubblici possano essere messi sul mercato per far fare profitti ai soliti noti
la riduzione degli organici pubblici e il mantenimento e l’estensione del lavoro precario in tutti i servizi e nella pub
blica amministrazione;
la pesante riduzione delle paghe delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso il taglio indiscriminato del salario accessorio;
il domicilio coatto per i lavoratori ammalati, che non potranno più
muoversi di casa nemmeno per andarsi a comprare le medicine;
Accanto a questi provvedimenti, che colpiscono i diritti del lavoro con misure che violano la stessa Cosituzione della Repubblica, il governo ha annunciato una campagna di privatizzazioni che, oltre ad aziende e servizi pubblici, colpisce in particolare e drammaticamente la scuola e l’università.
Si cancelleranno centinaia di migliaia di docenti, per cui la scuola pubblica italiana tornerà agli anni ’50. Questo mentre si dichiara di voler aumentare il finanziamento alle scuole private.
L’università verrà privatizzata, affidandola a delle fondazioni che saranno proprietarie degli immobili, che faranno profitto e mercato alle spalle e ai danni del diritto all’istruzione e alla formazione. La vittoria elettorale della destra è frutto di difficoltà e di processi andati avanti nella società e non colti per tempo, ma anche della grande delusione che la politica del governo di centro-sinistra ha provocato tra le masse popolari, le lavoratrici e i lavoratori, i giovani, le pensionate e i pensionati. La Cgil deve riflettere criticamente sui percorsi di questi ultimi anni, che agli occhi delle lavoratrici e dei lavoratori hanno mostrato un sindacalismo confederale troppo appiattito sulle scelte del governo. Occorre, dunque, ribadire e rafforzare l’indipendenza del sindacato dai governi, dai partiti e dagli schieramenti politici, dalle imprese. Soltanto la costruzione di un punto di vista profondamente autonomo da parte dell’organizzazione sindacale può permettere alla Cgil di affrontare la crisi sindacale che si sta delineando alla luce della continua offensiva del liberismo, del mercato e delle imprese contro i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Occorre sviluppare la democrazia sindacale a tutti i livelli, garantendo la piena partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, delle iscritte e degli iscritti a tutte le fasi della vita sindacale e della attività negoziale attraverso il voto segreto e vincolante. La Cgil è impegnata in un processo di rinnovamento e di democratizzazione delle sue pratiche, che estenda ovunque la partecipazione e la democrazia sindacale, partendo dall’immediato superamento di tutte le Rsa e della pratica della nomina dall’alto dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro. La Cgil deve garantire a tutti i livelli il diritto al dissenso e alla piena affermazione della diversità delle posizioni, in particolare nelle fasi in cui si tratta di costruire piattaforme, posizioni rispetto alle controparti, giudizi sugli accordi.
Molti gli interventi che ribadiscono le parole di Giorgio, voglia di riscatto.

Prepariamoci a un autunno di lotte per difendere i nostri diritti e il diritto dei cittadini allo stato sociale.

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