Francia verso la paralisi economica.
Lo scontro tra il governo socialista e i sindacati sul disegno di legge
di riforma del lavoro sta mettendo in crisi il sistema produttivo. La
polizia questa mattina ha sbloccato il deposito di carburante di
Douchy-les-Mines, nel nord, e di Brest, in Bretagna. Sei delle
otto raffinerie del Paese sono o del tutto o parzialmente chiuse, 4mila
stazioni di servizio sono a secco su 12mila, in sciopero anche il
trasporto pubblico.
L’obiettivo dei sindacati, Cgt in testa,
è costringere il Governo a ritirare la legge di riforma del mercato del
lavoro. Il braccio di ferro è tra il premier Manuel Valls e il leader
della Cgt Philippe Martinez quando mancano pochi giorni dagli Europei di
calcio che inizieranno il 10 giugno.
“C‘è un appello allo sciopero generale, ci saranno assemblee generali come si dovrebbe fare in tutte le imprese”,
ha spiegato in un’intervista a France Inter Philippe Martinez,
segretario generale della Cgt, prima confederazione sindacale francese
con 692mila tesserati. “Siamo determinati ad andare fino in fondo.
La mobilitazione rischia di crescere fino a quando il governo si
rifiuterà di discutere”.
Adesso a fermarsi potrebbero essere
anche le centrali nucleari. La Cgt ha chiesto al personale di Edf, primo
produttore di elettricità del Paese, di partecipare al movimento per
fare aumentare la pressione sul governo, sia con abbassamenti di
corrente che con tagli della rete.
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