martedì 5 gennaio 2016

Licenziato tre volte in quattro mesi grazie al Jobs Act

“E’ una giornata storica, un giorno atteso per molti anni da un’intera generazione che ha visto la politica fare la guerra ai precari ma non al precariato. Superiamo l’articolo 18 e i cococo”, queste le parole di Matteo Renzi a febbraio dello scorso anno dopo il consiglio dei ministri che ha dato il via libera al ddl concorrenza e ai quattro decreti legislativi sul Jobs Act. Il premier aveva poi aggiunto: “Ci saranno più tutele per chi perde il posto e parole come mutuo, ferie, diritti e buonuscita entrano nel vocabolario di una generazione che ne era stata è esclusa”.
Il Jobs Act entrò poi a pieno regime, tra polemiche e dati ministeriali gonfiati, quindi a novembre venne denunciato il primo licenziamento con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che era stato introdotto con il Jobs Act: a farne le spese fu un operaio 31enne della Pigna Envelopes diaveva licenziato – grazie al Jobs Act – 186 dipendenti a Milano.
Tolmezzo, in provincia di Udine. Già nei mesi precedenti, era stata denunciata la vicenda di un call center che
La vicenda di Edoardo, ingegnere aerospaziale di 29 anni alle dipendenze di un’azienda che offre consulenza e manodopera alle case automobilistiche, è però davvero paradossale: dopo aver lavorato per oltre un anno all’interno di Alfa Romeo a Modena, il giovane nel maggio del 2015 si vede proporre il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Accetta, ma nel giro di quattro mesi, a settembre 2015, la Fca, che del marchio Alfa Romeo è proprietaria, decide di licenziarlo, sciogliendo praticamente daun giorno all’altro il rapporto di consulenza con la sua azienda.
Il giovane ingegnere resta senza lavoro, ma la sua ditta decide di ricollocarlo in due incarichi temporanei, entrambi di durata breve, un mese e mezzo, se non brevissima, appena tre giorni. Il 29enne si trova dunque costretto a chiedere un periodo di aspettativa forzata e senza stipendio, ma se la sua situazione non cambierà entro marzo rischia il licenziamento. Se ciò si verificasse, vista la durata dei tre contratti, inferiore di gran lunga a un anno, le tutele sarebbero davvero minime.

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