E’
già scontro sull’intesa sulla rappresentanza sindacale firmata venerdì
11 dalle sigle dei rappresentanti dei lavoratori e Confindustria. A far
scoccare la scintilla, tra il resto, le sanzioni per chi sciopera che
hanno fatto saltare sulla seggiola il segretario della Fiom, Maurizio Landini. No alle sanzioni sui lavoratori che prevedono anche la sospensione delle libertà sindacali è
stato infatti il suo allarme che ha espresso sorpresa (“è un nuovo
accordo”) per i contenuti operativi dell’intesa firmata anche dal
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Il numero uno della Fiom
chiede per questo la convocazione immediata del direttivo Cgil.
“Visitando il sito www.cgil.it – afferma Landini – apprendo che la
segretaria generale della Cgil ha firmato il testo di un accordo con
alcuni contenuti mai discussi in nessun organismo della nostra organizzazione. Ciò che doveva essere un regolamento attuativo
dell’accordo sulla rappresentanza tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria
sulla rappresentanza si trasforma in un nuovo accordo. Da una prima
lettura si evidenzia che il nuovo accordo prevede sanzioni verso le
organizzazioni sindacali o i lavoratori eletti, si introduce l’arbitrato interconfederale
in sostituzione dell’autonomia delle singole categorie sindacali e
compaiono elementi di limitazioni delle liberta sindacali anche in
contrasto con la recente sentenza della Corte Costituzionale sulla Fiat”.
In pratica, quello che compone il testo dell’intesa è il modello Pomigliano
trasferito ai contratti nazionali. Nel documento sono state definite
“clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per
tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti con il contratto”.
E una volta firmati i contratti nazionali, da rappresentanti il 50% più
uno degli interessati, “i contratti collettivi nazionali di lavoro
dovranno determinare le conseguenze sanzionatorie per gli eventuali
comportamenti attivi od omissivi che impediscano l’esigibilità dei
contratti collettivi nazionali”. Le “sanzioni” potranno avere “effetti pecuniari”
oppure “la sospensione di diritti sindacali”. Il testo unico
stabiliscepoi le regole per definire “il peso” dei sindacati che si
baserà sull’incrocio tra le deleghe e i voti raccolti alle elezioni
delle Rsu. I calcoli sono affidati al Cnel. Nell’elezione delle Rsu
scompare il 33% riservato a Cgil, Cisl e Uil mentre per sedersi al
tavolo occorrerà avere almeno il 5% della rappresentanza. In presenza di
più piattaforme sarà favorita quella con almeno il 50%+1 della
rappresentatività nel settore.
“Tutto ciò – conclude Landini –
rende evidente l’urgenza e la necessità di una convocazione immediata
del direttivo della Cgil e, nel rispetto dello Statuto della nostra
organizzazione, di procedere alla consultazione degli iscritti
interessati dall’accordo. Lunedì, intanto, si riunirà la segreteria
nazionale della Fiom-Cgil per esprimere un giudizio più compiuto
sull’accordo, anche in vista del Comutato Centrale già convocato per il
16 gennaio”.
Qui potete leggere il testo completo dell'accordo :
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