Auto, vendite a giugno ancora in calo del 5,5%
MERCATO. Tutti i costruttori hanno risentito della debolezza del mercato. Il Gruppo Fiat -15%
La quota del Lingotto è al 27,5% Tra le case straniere Volkswagen rimane al vertice con -0,32% e il 12,5% del totale del mercato
Ennesimo calo di vendite di nuove auto sul mercato italiano, sceso a
giugno di un ulteriore 5,51% (-7,9% a maggio) rispetto a un anno fa a
122.008 unità. Lo comunica il ministero dei Trasporti in base ai dati
della Motorizzazione, precisando che nello stesso mese i trasferimenti
di proprietà di auto usate erano pari a 322.102 (-3,31%). Si stratta del
37° mese consecutivo in rosso, Sul volume globale di vendite, 444.110
autovetture, ha interessato per il 27,47% auto nuove e per il 72,53%
auto usate. Nel primo semestre immatricolazioni -10,31% a 731.203 mentre
i trasferimenti di proprietà erano per lo più stabili verso un anno
prima +0,86% a 2.139.671.
A giugno le vendite di Fiat Group
Automobiles (Fga) sono scese del 15,2% a 33.545 unità, con una quota
pari al 27,5% (dal 30,64% un anno prima), e nei primi sei mesi dell´anno
dell´11,43% a 213.391 unità (al 29,18% la quota, da 20,63% un anno
prima).
È quanto emerge dai dati comunicati dal ministero dei
Trasporti. Sui risultati di Fga, commenta Fiat, «ha pesato ancora la
mancata fornitura al gruppo di componenti per alcuni modelli: sono state
oltre 2mila le vetture vendute che non è stato possibile consegnare ai
clienti e che avrebbero pesato per 1,6 punti percentuali in più di quota
di mercato». Fiat rileva anche che «negli ultimi tre giorni del mese le
immatricolazioni sono state influenzate da un anomalo incremento dei
canali onerosi (noleggio a breve termine e Km0) da parte della
concorrenza, che Fga ha deciso di non seguire».
Tutti i costruttori
hanno risentito del negativo andamento del mercato. Il leader tra le
case estere nel nostro Paese, il gruppo Volskwagen con una quota del
13%, ha registrato vendite quasi invariate il mese scorso (-0,89%) e giù
del 9,86% nei primi sei mesi ((13,37% la quota). Al secondo posto Psa
Peugeot Citroen con una quota al 9,40% e vendite giù dell´8,4% a giugno e
del 14,27% nel semestre.
Poco mosse a giugno le immatricolazioni di
General Motors (-0,37%), ma -19,12% nella prima metà dell´anno, mentre
Renault segna +6,77% nel mese e -2,59% nel consuntivo. Bene invece Ford
con +18,37% nel mese, ma -15,9% nei sei mesi. Il gruppo Hyundai segna
rispettivamente -8,38% e -2,61% e Toyota -9,17% e -7,55%. Nell´alto di
gamma il gruppo Bmw registra +0,99% e -2,83% e Daimler con Mercedes e
Smart -4,36% e -2,52%.
«La proiezione dei dati del primo semestre di
quest´anno porta a intravedere un consuntivo annuale non superiore a
1.250.000 immatricolazioni, con un peggioramento dell´avvilente 2012
chiuso con poco più di 1.400.000 pezzi».
Così una nota di Federauto,
il cui presidente, Filippo Pavan Bernacchi, rileva che, «nonostante il
consueto apporto di autovetture a km zero, giugno si è chiuso con una
perdita del -5,5% rispetto a giugno 2012, per un totale di 122.008 pezzi
immatricolati. Deve però esser chiaro a tutti che, anche se quest´anno
alla fine eguagliassimo il 2012, evento peraltro improbabile, il
problema rimarrebbe in tutta la sua interezza. Oramai siamo a un mercato
italiano simile a quello del 1969, ossia 44 anni fa».
Inoltre,
aggiunge Pavan Bernacchi, «a testimoniare che l´Italia ha sbagliato
tutte le scelte politiche sull´automotive sono i dati sulle vendite 2012
in Europa, dove siamo stati il fanalino di coda. Cos´altro bisogna
aspettare per intervenire?».
dal BRESCIAOGGI
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