martedì 2 luglio 2013

Auto, vendite a giugno ancora in calo del 5,5%

MERCATO. Tutti i costruttori hanno risentito della debolezza del mercato. Il Gruppo Fiat -15%

La quota del Lingotto è al 27,5% Tra le case straniere Volkswagen rimane al vertice con -0,32% e il 12,5% del totale del mercato

Ennesimo calo di vendite di nuove auto sul mercato italiano, sceso a giugno di un ulteriore 5,51% (-7,9% a maggio) rispetto a un anno fa a 122.008 unità. Lo comunica il ministero dei Trasporti in base ai dati della Motorizzazione, precisando che nello stesso mese i trasferimenti di proprietà di auto usate erano pari a 322.102 (-3,31%). Si stratta del 37° mese consecutivo in rosso, Sul volume globale di vendite, 444.110 autovetture, ha interessato per il 27,47% auto nuove e per il 72,53% auto usate. Nel primo semestre immatricolazioni -10,31% a 731.203 mentre i trasferimenti di proprietà erano per lo più stabili verso un anno prima +0,86% a 2.139.671.
A giugno le vendite di Fiat Group Automobiles (Fga) sono scese del 15,2% a 33.545 unità, con una quota pari al 27,5% (dal 30,64% un anno prima), e nei primi sei mesi dell´anno dell´11,43% a 213.391 unità (al 29,18% la quota, da 20,63% un anno prima).
È quanto emerge dai dati comunicati dal ministero dei Trasporti. Sui risultati di Fga, commenta Fiat, «ha pesato ancora la mancata fornitura al gruppo di componenti per alcuni modelli: sono state oltre 2mila le vetture vendute che non è stato possibile consegnare ai clienti e che avrebbero pesato per 1,6 punti percentuali in più di quota di mercato». Fiat rileva anche che «negli ultimi tre giorni del mese le immatricolazioni sono state influenzate da un anomalo incremento dei canali onerosi (noleggio a breve termine e Km0) da parte della concorrenza, che Fga ha deciso di non seguire».
Tutti i costruttori hanno risentito del negativo andamento del mercato. Il leader tra le case estere nel nostro Paese, il gruppo Volskwagen con una quota del 13%, ha registrato vendite quasi invariate il mese scorso (-0,89%) e giù del 9,86% nei primi sei mesi ((13,37% la quota). Al secondo posto Psa Peugeot Citroen con una quota al 9,40% e vendite giù dell´8,4% a giugno e del 14,27% nel semestre.
Poco mosse a giugno le immatricolazioni di General Motors (-0,37%), ma -19,12% nella prima metà dell´anno, mentre Renault segna +6,77% nel mese e -2,59% nel consuntivo. Bene invece Ford con +18,37% nel mese, ma -15,9% nei sei mesi. Il gruppo Hyundai segna rispettivamente -8,38% e -2,61% e Toyota -9,17% e -7,55%. Nell´alto di gamma il gruppo Bmw registra +0,99% e -2,83% e Daimler con Mercedes e Smart -4,36% e -2,52%.
«La proiezione dei dati del primo semestre di quest´anno porta a intravedere un consuntivo annuale non superiore a 1.250.000 immatricolazioni, con un peggioramento dell´avvilente 2012 chiuso con poco più di 1.400.000 pezzi».
Così una nota di Federauto, il cui presidente, Filippo Pavan Bernacchi, rileva che, «nonostante il consueto apporto di autovetture a km zero, giugno si è chiuso con una perdita del -5,5% rispetto a giugno 2012, per un totale di 122.008 pezzi immatricolati. Deve però esser chiaro a tutti che, anche se quest´anno alla fine eguagliassimo il 2012, evento peraltro improbabile, il problema rimarrebbe in tutta la sua interezza. Oramai siamo a un mercato italiano simile a quello del 1969, ossia 44 anni fa».
Inoltre, aggiunge Pavan Bernacchi, «a testimoniare che l´Italia ha sbagliato tutte le scelte politiche sull´automotive sono i dati sulle vendite 2012 in Europa, dove siamo stati il fanalino di coda. Cos´altro bisogna aspettare per intervenire?».  

dal BRESCIAOGGI

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