«In tutta la città servizi da ripensare»
Ferrero: «Ripristinare i diritti della vita sana, della scuola e della casa è una priorità assoluta»

IL SEGRETARIO nazionale di Rifondazione ha ripreso le argomentazioni di Bertocchi allargando l´analisi al piano nazionale: «Dietro la parola magica razionalizzazione sta la demolizione dello stato sociale e delle politiche dell´assistenza, una politica portata avanti con continuità dai governi Berlusconi-Monti-Letta». Spese militari, costruzione del Tav in Valsusa e altre opere inutili: questi i settori dai quali attingere in primi le risorse da destinare alle politiche sociali: «Il senso della presentazione di Rifondazione alle elezioni è proprio nella richiesta di cambiamento arrivata dagli italiani, che né Pd né Movimento Cinque Stelle hanno saputo cogliere nel modo giusto». Alla spinosa questione del voto utile infine sia Bertocchi sia Ferrero hanno risposto con nettezza: «Anche per le nazionali Bersani ha chiesto il voto utile e poi il suo partito si è accordato con Berlusconi. Noi vogliamo un cambiamento reale, Al primo turno i cittadini esprimono le persone che vorrebbero vedere in consiglio, scelgono i partiti: è importante da far sapere per non cadere nella trappola del voto utile».
dal BRESCIAOGGI

Non mette in discussione le ragioni dell'esistenza di Rifondazione innanzitutto perché il tema comunismo è più che mai attuale dentro questa crisi organica del capitale, che mostra appieno la sua incapacità a dare una risposta alle domande di democrazia, giustizia sociale e sostenibilità ambientale.
In secondo luogo perché Rifondazione Comunista rappresenta un tessuto di militanza e di intelligenza politica indispensabile per qualsiasi progetto di alternativa.
Per questo ritiene che - mentre il centro sinistra si disgrega insieme alla seconda repubblica – siamo chiamati ad una svolta, ad un salto di qualità.
Dobbiamo innanzitutto rimettere in piedi Rifondazione Comunista. Dobbiamo rilanciare l’iniziativa politica e sociale sui territori e riorganizzare il partito in un processo di rinnovamento adeguato ai compiti e alle risorse che abbiamo. Occorre superare ogni vincolo burocratico o i rimasugli correntizi. Occorre - nella difficoltà - ricostruire il senso di appartenenza a Rifondazione Comunista e parallelamente aprirci verso l’esterno, non chiuderci nelle nostre stanze.

Il rilancio di Rifondazione Comunista per noi deve procedere di pari passo con la proposta di costruire un soggetto unitario della sinistra, antiliberista, alternativo alle destre come al centro sinistra, da costruire su basi democratiche sul principio una testa un voto. Abbiamo sempre detto che Rifondazione è necessaria ma non sufficiente e questa è la nostra bussola. Rilanciamo quindi il progetto di Rifondazione Comunista e parallelamente proponiamo a livello nazionale e territoriale la costruzione di un processo unitario a sinistra, che sia democratico e non di vertice: abbiamo provato prima con la Federazione della Sinistra e poi con Rivoluzione Civile e abbiamo visto che gli accordi di vertice non funzionano, è necessario il pieno coinvolgimento dei compagni e delle compagne.
Oggi vi sono in campi vari progetti di aggregazione a sinistra, che esprimono progetti politici diversi e rischiano di essere tra loro escludenti, consolidando l’attuale diaspora della sinistra. Noi Comunisti dobbiamo

E’ quindi necessario che i compagni e le compagne di Rifondazione Comunista operino per il rilancio del partito: Attraverso una svolta nella sua vita interna e nella capacità di costruire un movimento popolare di opposizione alle politiche neoliberiste. Attraverso la costruzione di un percorso di aggregazione della sinistra antiliberista. Questi sono i due cardini su cui far marciare oggi la nostra proposta politica. In questa direzione vi invito sin da subito ad organizzare la partecipazione la più larga possibile alla manifestazione indetta dalla Fiom per il 18 maggio prossimo.
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