martedì 24 aprile 2012

Cgil: la Lombardia nella morsa della crisi

Aumentano la cassa in deroga (11%) e la cassa ordinaria (38%), mentre si riduce di circa il 25% la cassa straordinaria, con un saldo di marzo su febbraio in aumento di circa il 15%. Sul fronte dei licenziamenti, i dati dell’osservatorio regionale di gennaio-febbraio-marzo, confermano il trend di un aumento del 32%.
E’ a tinte fosche la fotografia scattata dalla Cgil Lombardia sulla base dei dati Inps sui primi tre mesi dell’anno che, secondo il sindacato, “segnalano la profondità ed il permanere della crisi, la sua trasformazione e i problemi di struttura del sistema produttivo: il tessuto produttivo e occupazionale della Lombardia sta subendo una significativa riduzione, mentre la disoccupazione è in crescita: i dati ufficiali la danno al 6%”. A risentire della crisi, secondo quanto fatto notare dalla Cgil, sono tutti i territori, con stime che indicano “una perdita, in questi 3 anni, di circa il 25% del tessuto produttivo”. A Brescia, però, stando ai dati la situazione è grave, ma meglio della media regionale.
Le province più in difficoltà, cioè quelle che si collocano al di sopra della linea regionale (2%), sono Lodi (57,95%), Cremona (55%), Sondrio (35,53%), Mantova (23,56%), Bergamo (8%), Como (7,32%), Milano (4,14%); al di sotto della linea si trovano, invece Pavia (-25,79%), Brescia (-11%), Varese (-1,33%), Lecco (1,77%).
Per il sindacato la cassa integrazione è lo specchio della caduta della domanda e della produzione industriale: complessivamente nei mesi di gennaio-febbraio-marzo 2012 si registra, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, una crescita delle ore autorizzate di CIG del 2% (58.203.451 ore), una significativa crescita della cassa ordinaria del 38,20% (22.654.518 ore), e della cassa in deroga dell’11% (15.656.157 ore), mentre diminuisce sensibilmente la cassa straordinaria del 25% (19.892.776 ore).
Tutti i settori registrano tassi di crescita della cassa, ma i più colpiti sono estrazioni minerali (126%), servizi (113%), trasporti-comunicazioni (109%), chimico (89%), legno (46%), carta-editoria (45%), commercio (35%).
Per quanto riguarda i licenziamenti, si registra una crescita del 32,28% ed e’ gia’ di 21.294 il totale complessivo dei licenziati nei primi tre mesi dell’anno. I dati gennaio-marzo indicano in 7.221 i licenziati con la legge 223/91 (indennita’ di mobilita’), con un aumento percentuale del 22% sugli stessi mesi del 2011, mentre i licenziati col la legge 236/93 (indennita’ di disoccupazione) sono 14.028, con un aumento del 38%. I frontalieri sono 45 con un aumento del 32%.

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