Il leader storico della Lega lascia il posto di segretario. E' un terremoto nel partito travolto dalla scandalo del tesoriere Belsito, che avrebbe rubato soldi al partito per girarli anche alla famiglia Bossi. DELUSI A GEMONIO
La base è spaccata, c'è chi difende il vecchio leone che ha inventato un modo di fare politica in Italia, animata principalmente dalla passione dei suoi militanti, e chi invece chiede a gran voce un cambio dei vertici. E tra questi ci sono i "frondisti" di Maroni, come vecchi militanti letteralmente choccati per quel che sta venendo fuori dagli atti dell'inchiesta che ha portato all'accusa di appropriazione indebita, truffa e riciclaggio.
All'inizio la notizia non trovava conferme, anzi c'era chi sosteneva che non fosse vero. Ore concitate a via Bellerio per decidere come continuare. Il tutto alla fine con uno strappo allo statuto: fino al congresso resterà in carica un triumvirato composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli (lombardi) e dalla veneta Manuela Del Lago. A Umberto Bossi l'onore delle armi con la nomina a presidnete del partito al posto di Angelo Alessandri. Il tesoriere, invece, sarà Stefano Stefani, che però sarà coadiuvato da una società esterna incaricata di certificare il bilancio.
dal manifesto
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