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COMUNICATO STAMPA
Mentre il segretario Generale Nazionale della CGIL Susanna Camusso cerca di tenere unita la CGIL,in vista della mobilitazione di 16 ore programmata contro una riforma del mercato del lavoro che vede come principale obiettivo il libero licenziamento, l’eliminazione della mobilità limitando pesantemente il paracadute della cassa integrazione e cucita su misura al volere dei mercati, il nostro segretario generale della FILCTEM/CGIL Morselli in una nota del 21 marzo chiede una prosecuzione unitaria ad oltranza per continuare a discutere di licenziamenti individuali per motivazioni economiche.
Ancora una volta,come fatto con tutti gli ultimi accordi di categoria, non smentisce la sua priorità negoziale al ribasso sulla testa dei lavoratori.
Con che coraggio si vuole continuare a concordare con CISL e UIL posizioni comuni quando queste pur apparentemente e preventivamente condivise, non vengono difese fino in fondo come si è visto nell’incontro con il governo quando si è usciti col solo parere contrario della CGIL.
Lei, Segretario Morselli, ci chiede di avere più fiducia in noi stessi, ma noi di fiducia in noi stessi ne abbiamo da vendere, il problema è che ne abbiamo sempre meno negli altri e la nostra paziente quotidiana fatica nel cercare di includere, proporre e lottare, è messa sempre più a dura prova.
Inoltre ricordiamo che affermare che con queste modifiche vi è l'estensione dell'art. 18 alle aziende sotto i 15 dipendenti, è solo uno specchietto per le allodole, una falsa vittoria, in quanto il licenziamento discriminatorio (licenziamento per maternità, etc) è già nullo anche per questi lavoratori, senza quindi dover ricorrere alla modifica dell'art. 18.
Nonostante tutto questo non ci arrendiamo, vorremmo una vera estensione delle tutele dell'art. 18 e vedere in chi ci rappresenta la nostra stessa volontà e determinazione nel non voler toccare l’art.18 se non nella parte che riguarda la lungaggine della giustizia nell’emettere la sentenza.
Rivedere l’art.18 vuol dire toccare alla base il significato dell’articolo 1 della nostra costituzione ,quello che sancisce che la democrazia nella nostra repubblica è fondata sui diritti del lavoro e non solo sul diritto al lavoro.
FILCTEM/CGIL della CF Gomma di Passirano BS
23/03/2012
Mentre il segretario Generale Nazionale della CGIL Susanna Camusso cerca di tenere unita la CGIL,in vista della mobilitazione di 16 ore programmata contro una riforma del mercato del lavoro che vede come principale obiettivo il libero licenziamento, l’eliminazione della mobilità limitando pesantemente il paracadute della cassa integrazione e cucita su misura al volere dei mercati, il nostro segretario generale della FILCTEM/CGIL Morselli in una nota del 21 marzo chiede una prosecuzione unitaria ad oltranza per continuare a discutere di licenziamenti individuali per motivazioni economiche.
Ancora una volta,come fatto con tutti gli ultimi accordi di categoria, non smentisce la sua priorità negoziale al ribasso sulla testa dei lavoratori.
Con che coraggio si vuole continuare a concordare con CISL e UIL posizioni comuni quando queste pur apparentemente e preventivamente condivise, non vengono difese fino in fondo come si è visto nell’incontro con il governo quando si è usciti col solo parere contrario della CGIL.
Lei, Segretario Morselli, ci chiede di avere più fiducia in noi stessi, ma noi di fiducia in noi stessi ne abbiamo da vendere, il problema è che ne abbiamo sempre meno negli altri e la nostra paziente quotidiana fatica nel cercare di includere, proporre e lottare, è messa sempre più a dura prova.
Inoltre ricordiamo che affermare che con queste modifiche vi è l'estensione dell'art. 18 alle aziende sotto i 15 dipendenti, è solo uno specchietto per le allodole, una falsa vittoria, in quanto il licenziamento discriminatorio (licenziamento per maternità, etc) è già nullo anche per questi lavoratori, senza quindi dover ricorrere alla modifica dell'art. 18.
Nonostante tutto questo non ci arrendiamo, vorremmo una vera estensione delle tutele dell'art. 18 e vedere in chi ci rappresenta la nostra stessa volontà e determinazione nel non voler toccare l’art.18 se non nella parte che riguarda la lungaggine della giustizia nell’emettere la sentenza.
Rivedere l’art.18 vuol dire toccare alla base il significato dell’articolo 1 della nostra costituzione ,quello che sancisce che la democrazia nella nostra repubblica è fondata sui diritti del lavoro e non solo sul diritto al lavoro.
FILCTEM/CGIL della CF Gomma di Passirano BS
23/03/2012
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