venerdì 16 marzo 2012

Bosco Stella, la protesta infiamma le urne

IL CASO. Nonostante una raffica di mozioni di contrarietà la Provincia non è riuscita a far elaborare dai suoi tecnici un parere negativo da sottoporre alla Regione
Boicottare tutti i candidati dei partiti pro-discarica: l'idea trova crescenti consensi nel popolo del «no» E i comitati attaccano frontalmente A2A-Aprica GIUSEPPE ANTONINI

«O la politica è in ostaggio dei tecnici e siamo di fronte a una lampante sospensione della democrazia, oppure la Provincia ignora le migliaia di cittadini contrari alla discarica Bosco Stella». Il coordinamento dei comitati salute e ambiente non usa giri di parole per commentare la grottesca vicenda legata all'iter autorizzativo dell'impianto di smaltimento rifiuti promosso da A2A-Aprica nell'enclave compresa fra Paderno, Ospitaletto, Castegnato e Passirano. Nonostante una raffica di mozioni di contrarietà al progetto approvate all'unanimità da Consiglio e Giunta, il Broletto non è riuscito a «costringere» i suoi tecnici ad esprimere un parere negativo sull'operazione. Il termine per la presentazione delle osservazioni in Regione è scaduto ieri, e la Provincia è rimasta imbrigliata nell'imbarazzante veste di scrutatore non votante. Subito è esplosa la rabbia dei comitati pronti ad alzare il tiro della protesta. Nel mirino le elezioni amministrative nei Comuni bresciani con l'invito ai cittadini di boicottare i candidati dei partiti che in Regione e Provincia non hanno mosso un dito per fermare la discarica. L'altro obiettivo è la municipalizzata che ha proposto l'operazione, protagonista di una campagna di informazione sui presunti benefit garantiti al territorio in caso di apertura della discarica. «Siamo di fronte all'offensiva della disinformazione» afferma Giuseppe Antonini portavoce dei comitati, presentando un dossier che smentisce le prospettive affrescate da A2A-Aprica. «Non è vero che la discarica risponderà esclusivamente a esigenze locali - si legge nella relazione -: la Regione ha messo nero su bianco che a Bosco Stella saranno smaltiti rifiuti provenienti dall'intero bacino nazionale. Eppure il nostro territorio ha già contribuito alle emergenze planetarie del passato accogliendo a Bosco Sella persino le scorie di Chernobyl». I comitati smentiscono anche che l'apertura della discarica di Bosco Stella consentirebbe la bonifica dei siti contaminati di Pianera, Pianerino e Vallosa. «Le sostanze inquinanti stoccate in quei luoghi non possono essere smaltite a Bosco Stella - spiega Antonini -: A2A promette di bonificare 200 mila metri cubi, ovvero una piccola parte dei veleni stoccati nei siti contaminati. Ma come si può pensare che venga diminuita la pressione ambientale bonificando 200 mila metri quadri per poter conferire 4,5 milioni di metri cubi di rifiuti?». Nel mirino dei comitati anche la presunta selezione di 70 siti che avrebbe portato a scegliere Bosco Stella quale luogo ideale per la discarica. «Non abbiamo mai visto quella fantomatica griglia di localizzazioni alternative - scrivono i comitati -. E comunque, come certificato dalla Asl, la discarica nuocerà alla salute della gente ma anche all'economia di un comprensorio a vocazione vitivinicola come la Franciacorta. L'operazione, del resto, non scaturisce da un'analisi delle problematiche di gestione dei rifiuti, ma semplicemente prima qualcuno ha promesso l'apertura della discarica e poi si è cercato di costruirci un progetto intorno che ne giustificasse la scelta. Il tutto privilegiando interessi economici privati a discapito della salute dei cittadini». A smentire la circostanza ventilata da A2A che gli amministratori abbiano concertato l'operazione è il sindaco di Castegnato. «I Comuni - afferma Giuseppe Orizio -, non hanno mai fornito osservazioni per migliorare il progetto ma hanno sempre e solo chiesto il ritiro della richiesta».
R.PR. dal sito del BresciaOggi

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