giovedì 5 novembre 2009

400 LAVORATORI DELL'ALFA di ARESE BLOCCANO L'AUTOSTRADA A8

«L'Alfa deve vivere». Con queste scritte sugli striscioni stamani circa 300 lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese (Milano) hanno bloccato per quasi un ora l'autostrada A8 Milano-Laghi all'altezza del casello di Lainate, per dire no al trasferimento a Torino del Centro Stile e Progettazione dal prossimo 3 gennaio. Un piano che coinvolge 229 lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese, già in cassa integrazione, ai quali è stato proposto il trasferimento in Piemonte. La manifestazione, organizzata dalla Fiom-Cgil e dallo Slai-Cobas, è partita dai cancelli della fabbrica per dirigersi verso l'autostrada dove si è tenuto un comizio dei sindacalisti. «Centinaia di lavoratori hanno il posto minacciato - ha detto Enzo Masini, coordinatore nazionale auto della Fiom - e l'unica strada per noi è quella della battaglia per impedire la smobilitazione. Fiat deve continuare a investire nel nostro Paese». Alla manifestazione hanno partecipato i dipendenti di altre ditte che hanno sede ad Arese, dalla Innova alla Caris, minacciate, secondo i sindacati, «dalle future speculazioni edilizie sull'area». Presenti anche i lavoratori della Iveco di Pregnana Milanese. «Chiediamo un intervento immediato di Formigoni e vogliamo che si porti avanti questa battaglia anche per dare una prospettiva ai giovani della zona», ha spiegato Corrado Delle Donne, coordinatore dello Slai-Cobas. Patrizia Marafioti, che lavora all'Alfa di Arese da 21 anni, è una dei dipendenti che hanno detto no al trasferimento a Torino: «Ho due figli e non riuscirei più a stare con loro se dovessi fare la pendolare da Bollate al Piemonte». I sindacati torneranno in presidio davanti ai cancelli giovedì mattina, contro quello che considerano «un licenziamento mascherato

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