Si sono toccati molti temi ambientali nell’assemblea pubblica di Giovedì 12 Giugno, organizzata dal comitato Salute e ambiente di Ospitaletto, dalla TAV alla BRE BEMI, alla qualità dell’aria di Ospitaletto , dalle cave/discariche ai residui fognari che passano nella seriola.
Al tavolo della presidenza oltre al coordinatore del comitato Daniele Pigoli, era presente Ezio Corradi, vice presidente del Coordinamento comitati ambientali Lombardia, ( Teletutto ha fatto delle riprese e delle interviste che presto saranno in onda!)
Grandi opere che, con dovizia di particolari, Corradi ha dimostrato non essere assolutamente necessarie e esageratamente onerose, a fronte di una serie di proposte alternative che, con minori oneri e minor impatto ambientale e paesistico, valorizzando e utilizzando a pieno l'esistente.
Quanto alla BreBeMi, l'autostrada Brescia-Bergamo-Milano che, ha sottolineato il Vice Presidente del Coordinamento dei Comitati Ambientalisti Lombardia, NON partirà da Brescia, ma proprio da Ospitaletto, NON passerà per Bergamo, ma nella bassa bergamasca, NON arriverà a Milano, ma a Melzo, oltre ad un costo di 1.800 milioni di euro, triplicato rispetto alle stime iniziali, per risparmiare ben 11 minuti in meno di ottanta chilometri di percorso, essa comporterà costi reali ben più elevati per la realizzazione di altre infrastrutture, senza le quali l'opera rimarrebbe la classica cattedrale nel deserto, come, ad esempio, la Tangenziale Est Esterna di Milano o la cosiddetta "corda molle" Ospitaletto-Poncarale-Montichiari.
Poco comprensibile appare poi, se non per finalità diverse dalle dichiarate, la decisione tutta politica di realizzare in parallelo due opere ( bre bemi/tav) tra loro alternative e concorrenti, ognuna delle quali elemento di modelli di sviluppo dei trasporti tra loro contrapposti.
Come alternative, un esempio per tutti, il potenziamento del numero di treni e l'interconnessione tra tutte le linee ferroviare del bresciano per dare vita ad un vero servizio di "metropolitana" per gli spostamenti di tutta l'utenza che gravita su Brescia, ma anche in grado di interconnettere Iseo a Milano o Palazzolo, Iseo, Brescia, Manerbio o Desenzano all'aeroporto di Montichiari, usando i collegamenti ferroviari esistenti.
Sulle discariche, si è parlato In primo luogo, della vicenda di "Bosco Stella", alla ribalta della cronaca ad inizio 2007, ritornata d'attualità dopo l'articolo sul Giornale di Brescia dell'1 Giugno, nel quale A2A si dichiarava in fiduciosa attesa dell'autorizzazione regionale.
Si è trattato, almeno apparentemente, di un fulmine a ciel sereno su una richiesta che, anche da parte dell'Amministrazione Comunale di Ospitaletto, si riteneva sostanzialmente abbandonata.
In realtà, invece, la brace covava sotto la cenere e le dichiarazioni di A2A hanno resa evidente la necessità, sollecitata dal comintato, che il Comune ponga in essere con la Provincia e, soprattutto, con la Regione Lombardia tutte le azioni per impedire il rilascio dell'autorizzazione.
Senza dimenticare le altre discariche autorizzate di Travagliato (Cava Bettoni) o del Perosino (Ex Cava Zendra) e quelle in attesa di autorizzazione, sempre a Travagliato, della Madonna Belvedere (amianto) e della Macogna, la "Cava Bonfadina, tra Cazzago San Martino e Rovato.
La qualità dell’aria, dalle rilevazioni, commissionate dall'Amministrazione Comunale ad una ditta specializzata, avevano fornito, ricordava Daniele Pigoli, dati preoccupanti per alcuni agenti inquinanti, in particolare il Benzene, e gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) in genere, con valori rilevati a febbraio 2006 anche 6/7 volte superiori alle soglie di legge.
Preoccupazioni dei cittadini, fatte proprie dal Comitato Salute e Ambiente, e sminuite o negate da parte dell'Amministrazione Comunale, che ha ripetutamente accusato e accusa il Comitato di fare, niente meno, "terrorismo"
.
Talmente inesistenti erano le preoccupazioni, da indurre l'Amministrazione Prandelli a spendere altri 20.000 euro circa per fare eseguire alla medesima società una nuova campagna di rilevazioni a febbraio 2008.
Avuta notizia dell'incarico e del suo completamento con invio della relazione al Comune, il coordinatore del Comitato ha dato comunicazione ai presenti della richiesta presentata dal Comitato stesso di poter disporre dei nuovi dati e della nuova relazione, in modo da poterli valutare in comparazione con i precedenti.
Il coordinatore del Comitato Salute e Ambiente ha poi continuato l'esposizione toccando il punto caldo del momento, ovvero la questione degli scarichi fognari presenti, fin da fine 2006, nella Seriola Nuova che attraversa Ospitaletto e giunge a Castegnato per poi immettersi nel Gandovere.
C'é voluta la spinta dei cittadini e del Comitato affinché qualcuno in Comune si preoccupasse di tutelare la salute pubblica di più di 13.000 abitanti messa a repentaglio.
C'é voluta la presenza dei cittadini al Consiglio Comunale del 20 maggio scorso per porre in votazione documenti sulla questione Seriola, che non si era nemmeno voluto porre all'ordine del giorno, trasformati dai capigruppi consiliari in un documento condiviso, poi votato all'unanimità dei presenti.
Il rappresentante del Comitato ha chiusa la sua relazione con l'impegno a riferire alla cittadinanza in merito all'esito dei lavori del tavolo tecnico, che nei prossimi giorni verrà chiesto alla Provincia e sulle successive evoluzioni.
La serata e poi proseguita, per circa un'ora con vari interventi dei presenti, che hanno spaziato sulle questioni trattate.
Sono state sottolineate, con più interventi, le cause prime del problema della Seriola e di altri problemi simili, che interessano praticamente tutta l'area della Franciacorta: un'espansione edilizia e demografica spropositata che ha visto crescere esageratamente un po' tutti i Comuni senza siano stati proporzionalmente adeguiti i servizi, in particolare quelli fognari e di depurazione.
Situazione comune, indipendentemente dal colore delle varie Giunte Comunali in carica.
Emblematica, al riguardo, la testimonianza di una famiglia presente in sala
, che, dopo aver acquistato con enormi sacrifici casa ad Ospitaletto, si trova ora costretta ad una "convivenza" forzata con smog ed inquinamento acustico insopportabili.
Altri interventi hanno rimarcato come si sia dimostrata efficace, in un momento di crisi della democrazia di tipo rappresentativo, la democrazia partecipativa, la democrazia dal basso capace di costringere a muoversi il pachiderma di "palazzo".
Altri interventi, inoltre, hanno avanzato proposte di intervento alternative alla realizzazione degli impianti di depurazione consortili di Torbole e Rovato che, se mai realizzati, potrebbero essere la soluzione "definitiva" dei problemi fognari della Franciacorta tutta, investendo le risorse a tal fine destinate nella realizzazione di reti comunali di separazione tra le acque meteoriche e quelle fognarie ed in canalizzazioni dirette al depuratore di Verziano, a detta dei proponenti, in grado di ricevere anche le fogne della Franciacorta.
Altri interventi, ancora, hanno proposto nuove iniziative, "dure" per alcuni, di disubbidienza civile per altri, con autoriduzione delle bollette dell'acqua del canone di depurazione delle acque, pagato da anni senza che il servizio pagato sia stato efficacemente svolto.
Noi Cittadini dobbiamo mobilitarsi, per obbligare l’amministrazione a muoversi presto!
Grandi opere che, con dovizia di particolari, Corradi ha dimostrato non essere assolutamente necessarie e esageratamente onerose, a fronte di una serie di proposte alternative che, con minori oneri e minor impatto ambientale e paesistico, valorizzando e utilizzando a pieno l'esistente.
Quanto alla BreBeMi, l'autostrada Brescia-Bergamo-Milano che, ha sottolineato il Vice Presidente del Coordinamento dei Comitati Ambientalisti Lombardia, NON partirà da Brescia, ma proprio da Ospitaletto, NON passerà per Bergamo, ma nella bassa bergamasca, NON arriverà a Milano, ma a Melzo, oltre ad un costo di 1.800 milioni di euro, triplicato rispetto alle stime iniziali, per risparmiare ben 11 minuti in meno di ottanta chilometri di percorso, essa comporterà costi reali ben più elevati per la realizzazione di altre infrastrutture, senza le quali l'opera rimarrebbe la classica cattedrale nel deserto, come, ad esempio, la Tangenziale Est Esterna di Milano o la cosiddetta "corda molle" Ospitaletto-Poncarale-Montichiari.
Poco comprensibile appare poi, se non per finalità diverse dalle dichiarate, la decisione tutta politica di realizzare in parallelo due opere ( bre bemi/tav) tra loro alternative e concorrenti, ognuna delle quali elemento di modelli di sviluppo dei trasporti tra loro contrapposti.
Come alternative, un esempio per tutti, il potenziamento del numero di treni e l'interconnessione tra tutte le linee ferroviare del bresciano per dare vita ad un vero servizio di "metropolitana" per gli spostamenti di tutta l'utenza che gravita su Brescia, ma anche in grado di interconnettere Iseo a Milano o Palazzolo, Iseo, Brescia, Manerbio o Desenzano all'aeroporto di Montichiari, usando i collegamenti ferroviari esistenti.
Sulle discariche, si è parlato In primo luogo, della vicenda di "Bosco Stella", alla ribalta della cronaca ad inizio 2007, ritornata d'attualità dopo l'articolo sul Giornale di Brescia dell'1 Giugno, nel quale A2A si dichiarava in fiduciosa attesa dell'autorizzazione regionale.
Si è trattato, almeno apparentemente, di un fulmine a ciel sereno su una richiesta che, anche da parte dell'Amministrazione Comunale di Ospitaletto, si riteneva sostanzialmente abbandonata.
In realtà, invece, la brace covava sotto la cenere e le dichiarazioni di A2A hanno resa evidente la necessità, sollecitata dal comintato, che il Comune ponga in essere con la Provincia e, soprattutto, con la Regione Lombardia tutte le azioni per impedire il rilascio dell'autorizzazione.
Senza dimenticare le altre discariche autorizzate di Travagliato (Cava Bettoni) o del Perosino (Ex Cava Zendra) e quelle in attesa di autorizzazione, sempre a Travagliato,
La qualità dell’aria, dalle rilevazioni, commissionate dall'Amministrazione Comunale ad una ditta specializzata, avevano fornito, ricordava Daniele Pigoli, dati preoccupanti per alcuni agenti inquinanti, in particolare il Benzene, e gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) in genere, con valori rilevati a febbraio 2006 anche 6/7 volte superiori alle soglie di legge.
Preoccupazioni dei cittadini, fatte proprie dal Comitato Salute e Ambiente, e sminuite o negate da parte dell'Amministrazione Comunale, che ha ripetutamente accusato e accusa il Comitato di fare, niente meno, "terrorismo"
Talmente inesistenti erano le preoccupazioni, da indurre l'Amministrazione Prandelli a spendere altri 20.000 euro circa per fare eseguire alla medesima società una nuova campagna di rilevazioni a febbraio 2008.
Avuta notizia dell'incarico e del suo completamento con invio della relazione al Comune, il coordinatore del Comitato ha dato comunicazione ai presenti della richiesta presentata dal Comitato stesso di poter disporre dei nuovi dati e della nuova relazione, in modo da poterli valutare in comparazione con i precedenti.
Il coordinatore del Comitato Salute e Ambiente ha poi continuato l'esposizione toccando il punto caldo del momento, ovvero la questione degli scarichi fognari presenti, fin da fine 2006, nella Seriola Nuova che attraversa Ospitaletto e giunge a Castegnato per poi immettersi nel Gandovere.
C'é voluta la spinta dei cittadini e del Comitato affinché qualcuno in Comune si preoccupasse di tutelare la salute pubblica di più di 13.000 abitanti messa a repentaglio.
C'é voluta la presenza dei cittadini al Consiglio Comunale del 20 maggio scorso per porre in votazione documenti sulla questione Seriola, che non si era nemmeno voluto porre all'ordine del giorno, trasformati dai capigruppi consiliari in un documento condiviso, poi votato all'unanimità dei presenti.
Il rappresentante del Comitato ha chiusa la sua relazione con l'impegno a riferire alla cittadinanza in merito all'esito dei lavori del tavolo tecnico, che nei prossimi giorni verrà chiesto alla Provincia e sulle successive evoluzioni.
La serata e poi proseguita, per circa un'ora con vari interventi dei presenti, che hanno spaziato sulle questioni trattate.
Sono state sottolineate, con più interventi, le cause prime del problema della Seriola e di altri problemi simili, che interessano praticamente tutta l'area della Franciacorta: un'espansione edilizia e demografica spropositata che ha visto crescere esageratamente un po' tutti i Comuni senza siano stati proporzionalmente adeguiti i servizi, in particolare quelli fognari e di depurazione.
Situazione comune, indipendentemente dal colore delle varie Giunte Comunali in carica.
Emblematica, al riguardo, la testimonianza di una famiglia presente in sala
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Altri interventi hanno rimarcato come si sia dimostrata efficace, in un momento di crisi della democrazia di tipo rappresentativo, la democrazia partecipativa, la democrazia dal basso capace di costringere a muoversi il pachiderma di "palazzo".
Altri interventi, inoltre, hanno avanzato proposte di intervento alternative alla realizzazione degli impianti di depurazione consortili di Torbole e Rovato che, se mai realizzati, potrebbero essere la soluzione "definitiva" dei problemi fognari della Franciacorta tutta, investendo le risorse a tal fine destinate nella realizzazione di reti comunali di separazione tra le acque meteoriche e quelle fognarie ed in canalizzazioni dirette al depuratore di Verziano, a detta dei proponenti, in grado di ricevere anche le fogne della Franciacorta.
Altri interventi, ancora, hanno proposto nuove iniziative, "dure" per alcuni, di disubbidienza civile per altri, con autoriduzione delle bollette dell'acqua del canone di depurazione delle acque, pagato da anni senza che il servizio pagato sia stato efficacemente svolto.
Noi Cittadini dobbiamo mobilitarsi, per obbligare l’amministrazione a muoversi presto!
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