IMMIGRAZIONE. Qualche migliaio di manifestanti ha partecipato senza disordini all´iniziativa a sostegno dei migranti
Ritorno in piazza Loggia nel segno del buon senso
Galletti (Cgil): «Ci siamo assunti la responsabilità di
rispettare i patti con la questura osservando le prescrizioni
stabilite: abbassare i toni è una cosa che fa bene a tutti»
l buonsenso porta sempre buoni frutti.
Ieri lo hanno dimostrato sia gli
organizzatori della manifestazione di immigrati, No Tav e Antisfratti
che la Questura. Entrambe le parti hanno ceduto qualcosa, e il sabato
pomeriggio che si annunciava a forte rischio di ordine pubblico, si è
risolto tra tanto chiasso e in modo pacifico. Un lungo e rumoroso corteo
(circa cinquemila persone per gli organizzatori, la metà per la
Polizia) ha sfilato per il centro con una puntata sul ring senza creare
problemi se non al traffico che come sempre in questi casi soffre non
poco. Il rischio che si ripetessero gli scontri di una settimana fa era
reale. La Loggia ha mediato per l´intera settimana ma venerdì tutto
sembrava precipitare. Diritti per tutti che organizzava la
manifestazione insieme alle associazioni degli immigrati aveva rifiutato
le prescrizioni sul percorso imposto dalla Questura, e ritirato il
preavviso obbligatorio mantenendo ferma l´intenzione di presentarsi
comunque in piazza. A salvare la situazione è intervenuto il segretario
della Camera del lavoro Damiano Galletti, che si è caricato sulle spalle
una bella responsabilità e si è assunta la paternità del corteo
concordando con via Botticelli percorso e modalità.
NON TUTTO è
stato rispettato, ma il buonsenso, appunto, ha avuto la meglio. Il
furgone di Diritti per tutti non doveva entrare in piazza Loggia per la
partenza del corteo, ma alla fine è entrato. I

l ritorno in piazza
Rovetta doveva avvenire da corsetto Sant´Agata, invece è stato da piazza
Loggia. Per contro, si temeva che i manifestanti occupassero a tempo
indeterminato la piazza della città, invece si sono ritirati in buon
ordine in quella attigua. E tutto è finito bene. «Abbiamo dimostrato che
manifestare in piazza Loggia non reca nessun danno ai commercianti e
alla Stele dei caduti che ci sta molto a cuore», dice alla fine Umberto
Gobbi di Diritti per tutti.
Il centro storico è stato presidiato da
Polizia e Carabinieri anche per la concomitanza di altre manifestazioni
di segno opposto. Le forze dell´ordine hanno bloccato i punti
strategici. Si temevano pure grossi arrivi da fuori a dar manforte. Ma
nemmeno questo è accaduto. Dalla Val di Susa sono arrivate sei persone
con il loro striscione. Da Mantova, Cremona, dal Garda ne sono arrivati
altri, ma nel complesso non superavano i 300. «Ci siamo assunti la
responsabilità di accordarci con la Questura rispettando le prescrizioni
date – dice Galletti -. Abbassare i toni fa bene a tutti, e ora abbiamo
la possibilità di parlare dei problemi dei migranti senza spostare
l´attenzione sull´ordine pubblico».ASEGUIRE il corteo, oltre a
diversi sindacalisti della Cgil, anche l´assessore alla Partecipazione
Marco Fenaroli e il senatore pentastellato Vito Crimi, che dopo gli
scontri di sabato 21 ha presentato un´interrogazione parlamentare. «Sono
qui per solidarietà con gli immigrati di cui condivido le richieste –
dice Crimi -. Ho incontrato il questore, il sindaco, gli avvocati...
oggi c´era il problema del furgone in piazza e ho proposto di
consentirlo per evitare una guerra sui simboli». Il corteo si è mosso
intorno alle 16 da piazza Loggia, dietro lo striscione «Clandestinità è
sfruttamento». In testa gli immigrati, poi i No Tav, l´associazione
contro gli sfratti e a seguire le altre. Seguendo il percorso
concordato, hanno percorso via San Faustino e la stretta via Pellico.
Hanno girato per via Marsala e sono finiti sul ring da via Capriolo.
Hanno percorso via Tartaglia fino a piazzale Garibaldi, poi hanno
imboccato il corso omonimo, via Pace, Dante, Verdi, IV Novembre, e sono
entrati in piazza Loggia per uscirne subito dopo.
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