
Unici sono le medaglie italiane alle
Paralimpiadi di Londra, fino ad oggi, la faccia bella dello sport di
sacrificio che va oltre la disabilità e gli ostacoli di un Paese in
crisi profonda, che le barriere architettoniche non le ha mai abbattute,
che nonostante tutto conquista comunque spazi internazionali. Questa è
solo la punta di un iceberg che si scioglie troppo in fretta, che ha
bisogno dell'apporto delle Amministrazioni Pubbliche, ma che molto
spesso se non sempre sono assenti per lo sport dilettantistico,
figuriamoci per chi non è più o non lo è mai stato normodotato.
Ma fortunatamente non si deve e non si
puo' fare tutto di un'erba un fascio, come ad esempio l'impegno Inail in
Sicilia che ha creato due importanti realtà di basket in carrozzina, o
dell'impegno di tanti volontari, genitori ed atleti che ogni giorno
superando mille difficoltà praticano lo sport.
Tante le storie, dove la sola
qualificazione alla rassegna iridata è un vero e proprio successo.
L'eroina di questa edizione è sicuramente Cecilia Camellini (nella
foto), atleta non vedente che nel nuoto ha conquistato tre medaglie due
d'oro (50 e 100 metri stile libero S11) ed una di bronzo (100 metri
dorso S11), non solo in questa edizione sono arrivati anche record del
Mondo! Cecilia è cieca dalla nascita, conta il ritmo delle sue
bracciate, non vede la piastra di rotazione la sente, a chi gli fa
notare che in questa edizione ha più medaglie della sua "collega"
Pellegrini, arrossisce e non vuole mettersi si mette a paragone.
Federico Morlacchi è l'uomo di "bronzo"
della spedizione azzurra. Conquista, sempre nel nuoto, due terzi posti
il primo nei 400 stile libero S9, il secondo nei 100 farfalla S9.
L'altra bella storia a lieto fine è
quella di Oxana Corso, argento nell'atletica dei 200 metri T35 è la più
giovane atleta della spedizione di Londra, ha 17 anni, di origine
russa è stata adottata da una coppia romana, ha infatti conquistato
l'argento dietro alla forte cinese con un buon 33"68.
Dall'atletica arriva un'altra medaglia è
quella di Alvise De Vidi, secondo nei 100 metri categoria T51 in 22"60,
corre su carrozzina a causa di un fatale incidente che lo ha reso
tetraplegico. De Vidi è un vero record man, con quella di Londra in
totale mette al collo la sua quattordicesima medaglia tra nuoto e
atletica da Seul 1988 ad oggi per un totale di sette ori, tre argenti e
tre bronzi in diverse discipline.
De Vidi è un atleta versatile, che si
cimenta su distanze che variano dai 200 metri alla maratona; ha vinto
anche un oro paralimpico nel nuoto, nella cerimonia di apertura dei IX
Giochi Paralimpici invernali di Torino 2006 ha portato nello stadio la
bandiera italiana, consegnandola poi ad un drappello di militari che ha
eseguito l'alzabandiera, inoltre è anche il capitano della nazionale
italiana di wheelchair rugby.
Due medaglie arrivano dall'arco la prima
l'oro di Oscar De Pellegrin, divenuto paraplegico in seguito ad un
infortunio sul lavoro, è impegnato nell'attività sportiva anche nella
carabina. Nell'edizione di Londra 2012, ha preceduto due atleti
asiatici. Nelle due vanta 58 titoli italiani, 11 record italiani e 2
record mondiali, ed è uno dei pochi atleti italiani a fregiarsi
dell'onorificenza del "Collare d'oro" del Coni.

L'altra medaglia è la piemontese
Elisabetta Mijno, che è arrivata in finale nella specialità dell’arco
olimpico categoria W1-W2 (atleti con paraplegia) e ha regalato
all’Italia un argento.
Il tennistavolo regala soddisfazioni
all'Italia grazie a Pamela Pezzutto dal 2005 costretta sulla sedia a
rotelle in seguito a un incidente automobilistico. L'atleta di Sacile è
abbonata alla medaglia d'argento, avendone conquistato due nell'edizione
di Pechino sia nel singolare, che nel torneo a squadre.
L'ultima medaglia non per importanza, ma
per ordine di tempo arriva grazie ad Annalisa Minetti, più famosa in
veste di cantante di musica leggere e vincitrice di un festival di San
Remo 1998. Nel 2000 inizia a cimentarsi nel mezzofondo e più
precisamente negli 800 metri gara non olimpica, quindi passa ai 1.500
categoria T11-12 con buoni risultati, stabilendo addirittura il record
del Mondo con il tempo di 4'53"78 grazie anche all'apporto della guida
'ex mezzofondista paralimpico italiano Andrea Giocondi. Il bronzo di
ieri arriva al termine di una bellissima gara, dove la Minetti abbassa
ulteriormente il record mondiale T11-12 in 4'48"88.
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