Landini, sfida a tutto campo «Renzi peggio di Berlusconi»
LAVORO. Manifestazione a Roma della Fiom: «Siamo stanchi di spot e slide, abbiamo più consensi noi dell´esecutivo»
Landini, sfida a tutto campo «Renzi peggio di Berlusconi»
Il premier: «Cambiamo l´Italia» Squinzi: «Un corteo politico» In piazza anche la Camusso che si mantiene però in disparte
La Fiom è scesa in piazza ieri a Roma sotto la guida del leader delle
tute blu Cgil, Maurizio Landini, contro il Jobs act, per difendere il
lavoro, i diritti, la democrazia. Ma anche contro il governo Renzi e le
sue politiche sbagliate, punti questi sui quali c´è il sostegno della
Cgil, presente con il numero uno Susanna Camusso: un esecutivo che sta
facendo anche «peggio del governo Berlusconi», attacca lo stesso Landini
dal palco di piazza del Popolo.
E la risposta del premier arriva
via Facebook dove Renzi ricorda i risultati ottenuti dal suo governo
«che stanno portando l´Italia fuori dalla crisi». «Avanti con le
riforme», spiega, «stiamo cambiando l´Italia scrostando un sistema che
pareva intoccabile».
Dal palco Landini promette l´inizio di «una
nuova primavera» del lavoro e dei diritti, lancia la sfida non solo
all´esecutivo «padronale» ma anche alla Confindustria (la cui «ricetta»,
dice, non darà al
Paese né ripresa né occupazione) e da dove rilancia
la proposta della coalizione sociale: «Uniamo ciò che il governo divide
mettendo insieme associazioni, movimenti, persone». Quella necessità di
unione, a partire da «tutti i lavoratori», che è nello slogan stesso
scelto per la manifestazione «Unions». Landini, chiudendo l´intervento,
sostiene «un nuovo modello di sviluppo, una riforma democratica del
sindacato, coinvolgendo altri soggetti e allargando la rappresentanza: è
la risposta più forte ad un governo che ha già fatto la sua coalizione
sociale con Confindustria e Bce».
Ma la visione del presidente degli
industriali è ben diversa. Parlando da Venezia, Giorgio Squinzi bolla la
manifestazione della Fiom come «politica» e critica i sindacati che
«frenano tutto» e «hanno fatto già abbastanza danni». Per i resto,
aggiunge: «Il Jobs act non basta per far ripartire il Paese, il governo
deve andare avanti con le altre riforme e arrivare a una crescita del
Pil del 2%».
Dal palco Landini replica. «Sì, è una manifestazione
politica fatta dal sindacato», ribatte sostenendo che da sempre «il
sindacato fa politica come la fa da cento anni anche la Cgil che non
esisterebbe se non fosse anche soggetto politico». Come Confindustria:
«Squinzi è già andato al governo e sta portando a casa tutto quello che
vuole. Il suo soggetto politico ha già avuto molto successo».
I
PALETTI CGIL. La Camusso, invece, sottolinea invece il carattere tutto
sindacale della manifestazione: «In questa piazza ci sono i lavoratori
metalmeccanici iscritti alla Cgil, che giustamente sono in lotta perché
la legge delega sul lavoro riduce i diritti e perché vogliono rinnovare
il contratto». Questa è «la risposta sufficiente della ragione per cui
siamo tutti qui»

, afferma nella sua unica dichiarazione durante la
manifestazione. Camusso, infatti, non sfila insieme a Landini, che poi
saluta con un bacio ed un abbraccio una volta raggiunta piazza del
Popolo; ascolta i diversi interventi ma senza prendere la parola.
Oltre
a lavoratori, precari, studenti e altre categorie della Cgil, in piazza
c´è anche una parte del mondo politico in senso stretto: delle
minoranze Pd ci sono Stefano Fassina, Pippo Civati, Barbara Pollastrini e
c´è la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. E poi c´è
Sel al completo, a partire da Nichi Vendola.
Dalla piazza molti gli
applausi per Landini: «Ci siamo stancati di spot elettorali, di slide e
balle», esordisce nell´attacco al governo», perché bisogna avere il
coraggio di dire la verità e di cambiare veramente il Paese», ma «senza
di noi questo Paese non si cambia, si peggiora». E promette che la lotta
andrà avanti: «Vogliamo contrastare il Jobs act sia sul piano
contrattuale che legislativo, non escludendo alcun tipo di intervento e
riaprire la battaglia sulle pensioni».
http://clic.bresciaoggi.it
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