Alta tensione e cariche al corteo di Forza Nuova
L´ALTRO FRONTE. I giovani di estrema destra si sono dati appuntamento in piazza Mercato
Alta tensione e cariche al corteo di Forza Nuova
Gli agenti hanno faticato a contenere i manifestanti in via Cavallotti
Scontri e tensione alle stelle durante la manifestazione organizzata dal
gruppo «Brescia ai bresciani», in risposta al corteo indetto da Diritti
per tutti e dalle associazioni dei migranti. Sono state più di duecento
le persone che hanno risposto all´appello lanciato il 25 marzo su
Facebook, provenienti in larga parte dal partito di estrema destra Forza
Nuova, ai quali si sono aggiunti alcuni ultras e semplici cittadini.
Radunatisi in piazza del Mercato poco prima delle 15, i manifestanti
sono stati allontanati dalle forze dell´ordine, presenti in numero
massiccio per prevenire contatti con l´altro corteo, perchè
l´autorizzazione ad utilizzare la piazza non era stata concessa dalla
questura.
UN PRIMO MOMENTO di tensione, solamente verbale, si è
avuto in via Gramsci all´angolo con via Moretto, quando in ogni modo i
presenti hanno cercato di convincere i funzionari della Polizia a
concedere loro lo spazio della piazza, indicata sull´evento pubblicato
sulla pagina Facebook «Brescia ai bresciani» come punto d´assembramento.
La risposta è stata negativa e il gruppo è stato convogliato dagli
agenti in assetto da ordine pubblico, posizionati alla testa e in coda
al serpente di persone, in via Moretto, imboccata per far raggiungere
piazza Michelangeli, luogo designato dalla questura per lo svolgimento
del presidio.
L´apice si è avuto verso le 15.20 in via Cavallotti
all´altezza del civico 34, quando un gruppo di persone ha cercato di
inoltrarsi in corso Zanardelli per raggiungere il corteo dei migranti e
degli antagonisti. La polizia ha caricato i manifestanti per ricondurli
nel percorso stabilito e per qualche minuto lo stretto passaggio è
divenuto una bolgia, tra urla, fumogeni e il rumore dei manganelli.
Nessuno
però è rimasto ferito e dopo qualche minuto una fragile calma è tornata
fra i duecento, che hanno ripreso il cammino verso la destinazione
finale. Tricolori e Leonesse di Brescia sventolavano tra le mani dei
presenti, che nei loro cori hanno attaccato tutte le autorità locali, il
sindaco Emilio Del Bono, il più bersagliato, il prefetto e il questore e
Umberto Gobbi di Diritti per tutti.
«Brescia ai bresciani,
riprendiamoci la nostra città» recitava lo striscione mostrato in corso
Magenta, dove per una decina di minuti il corteo si è fermato,
richiamando l´attenzione della gente che affollava il centro. Spinto da
un cordone di agenti, alle 15.35 il corteo ha infine raggiunto piazza
Michelangeli, chiusa nelle sue quattro vie d´acceso dalla polizia.
«QUESTO
GRUPPO di persone, che si è riunito spontaneamente senza alcuna
connotazione partitica, dimostra come i bresciani siano stanchi di
essere privati dei loro diritti - ha sostenuto Luca Castellini,
coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia -. In futuro il nostro
numero si moltiplicherà perché è nostro dovere difendere la terra che ci
ha generati». «Diritto alla casa, diritto al lavoro, non ce l´abbiamo
noi, non ce l´avranno loro» scandivano i manifestanti, riferendosi
chiaramente alle rivendicazioni mosse dai migranti e dai centri sociali,
ritenute «offensive per la dignità degli italiani» e contro le quali si
è scagliata anche Casa Pound, con uno striscione affisso ieri in città.
La situazione si è mantenuta stabile fino a quando i presenti non
hanno mostrato l´intenzione di andarsene. Ma le forze dell´ordine hanno
vietato ai manifestanti di allontanarsi.
«Brescia sembra piombata di
nuovo negli anni ´70 - ha commentato a caldo Mariastella Gelmini,
coordinatrice regionale di Forza Italia -. E questo non aiuta la città.
Gli scontri che hanno coinvolto il centro hanno visto come protagonista
Forza Nuova, un movimento che cerca di trovare un candore politico ma
che, come provano i fatti, è ancorato alla cultura del passato, che
Brescia, come il resto del Paese, ha messo in soffitta».
http://clic.bresciaoggi.it
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