LA MANIFESTAZIONE. In centro italiani e stranieri hanno chiesto il «rispetto della pace»
In trecento per la palestina - I manifestanti in piazza hanno chiesto il rispetto degli accordi Onu
Sono arrivati a piedi, in piccoli gruppi, da ogni parte del centro storico. Nessun corteo ad annunciarli. Famiglie con bambini al seguito e passeggini, studenti liceali e universitari, pensionati. Italiani e immigrati magrebini, mediorientali, pakistani. Alle 19.30 di ieri almeno 300 persone si sono riunite in Largo Formentone per manifestare solidarietà
al popolo palestinese e alle vittime innocenti di un conflitto incessante che nell´ultima settimana è nuovamente degenerato, con un´aperta operazione militare isrealiana che ha portato all´uccisione di quasi 200 civili residenti nella striscia di Gaza. Il presidio pacifico, nel quale le bandiere palestinesi e i colori arcobaleno della pace hanno avuto la meglio sui simboli politici e sugli slogan anti-israeliani, è stato organizzato dall´Associazione di Amicizia Italo-Palestinese di Brescia, nata nel 2001 con l´obiettivo di far conoscere ai bresciani la storia e la cultura di un popolo senza stato e senza uno spazio sopra una mappa geografica. Najati Alrabi, 43 anni di cui 25 trascorsi in Italia, è il presidente. Palestinese di Nablus, è approdato a Brescia per studiare medicina e ora lavora alla clinica Sant´Anna. Sulle possibili soluzioni che possano portare un po´ di respiro in una delle regioni più militarizzate del pianeta, non ha dubbi: «Nonostante oggi siano in tanti a ripetere lo slogan "due popoli per due stati", credo che l´unica via di uscita sia la costituzione di un unico stato laico e democratico al cui interno possano convivere pacificamente musulmani, ebrei e cristiani».
I MANIFESTANTI si sono poi radunati in cerchio. Tutti hanno chiesto il rispetto degli accordi internazionali. Calata la sera, tante piccole candele accese hanno invitato il popolo di Gaza, disarmato e distante dalle logiche del terrorismo, a sperare nella pace.
al popolo palestinese e alle vittime innocenti di un conflitto incessante che nell´ultima settimana è nuovamente degenerato, con un´aperta operazione militare isrealiana che ha portato all´uccisione di quasi 200 civili residenti nella striscia di Gaza. Il presidio pacifico, nel quale le bandiere palestinesi e i colori arcobaleno della pace hanno avuto la meglio sui simboli politici e sugli slogan anti-israeliani, è stato organizzato dall´Associazione di Amicizia Italo-Palestinese di Brescia, nata nel 2001 con l´obiettivo di far conoscere ai bresciani la storia e la cultura di un popolo senza stato e senza uno spazio sopra una mappa geografica. Najati Alrabi, 43 anni di cui 25 trascorsi in Italia, è il presidente. Palestinese di Nablus, è approdato a Brescia per studiare medicina e ora lavora alla clinica Sant´Anna. Sulle possibili soluzioni che possano portare un po´ di respiro in una delle regioni più militarizzate del pianeta, non ha dubbi: «Nonostante oggi siano in tanti a ripetere lo slogan "due popoli per due stati", credo che l´unica via di uscita sia la costituzione di un unico stato laico e democratico al cui interno possano convivere pacificamente musulmani, ebrei e cristiani».
I MANIFESTANTI si sono poi radunati in cerchio. Tutti hanno chiesto il rispetto degli accordi internazionali. Calata la sera, tante piccole candele accese hanno invitato il popolo di Gaza, disarmato e distante dalle logiche del terrorismo, a sperare nella pace.
dal BresciaOggi

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