Poi leggi articoli come quello di Pirani oggi
su “La Repubblica” e ti rendi conto di quanto, una volta di più, sia
necessario raccontare altri modelli che, da anni, portano risultati concreti e
tangibili.
A differenza di quanto sostiene l’autore
del pezzo, la raccolta differenziata porta a porta spinta dei
rifiuti non costa di più dei sistemi spalleggiati dalla gran parte della
politica nazionale che prima crea (ad arte) le emergenze per
poi invocare soluzioni che sono contro il buonsenso e, tra le altre cose, ciò che ci chiede nientemeno che l’Europa. Abbiamo dimostrato,
e da anni, che il porta porta spinto costa meno dei sistemi acassonetto stradali.
Questo perché, a parità di produzione rifiuti, diminuendo
tantissimo il peso dei rifiuti cosiddetti indifferenziati, il bilancio
economico chiude con un saldo positivo. In più, sempre a parità di
rifiuti, con il porta a porta si creano molti ma molti più posti di lavoro
capillarmente distribuiti sul territorio e i cittadini ci guadagnano, grazie ad
unatariffazione puntuale che consente di premiare i virtuosi
penalizzando chi fa peggio la raccolta.
Non sono opinioni da bar, ma esperienze
concrete, consolidate e verificabili. Potrei citarle decine di comuni italiani:
da Ponte nelle Alpi (Bl) a Camigliano (Ce), passando per Trento, Parma,
Treviso, Capannori (Lu). Basterebbe che lei visitasse l’Italia giudicandola non
con i pregiudizi e i ritornelli che da vent’anni e oltre, sulle tematiche
ambientali, certi ambienti rilanciano stancamente.
La ciliegina sulla torta è Roma,
e i costi raddoppiati causa chiusura Malagrotta che lei cita per avvalorare la
sua tesi. Ma come, crede davvero che si possa raccontare la storiella
dell’emergenza rifiuti romana omettendo tutti gli scandali che intorno a Malagrotta e
ai palazzi romani stanno interessando (finalmente) la magistratura e le aule
giudiziarie? Presunte mazzette e presunti affari resi
possibili, forse, anche da un’evidente incapacità di inchiesta da parte della
carta stampata e dei media in generale che, per anni, hanno voltato la faccia
dall’altra parte? Non pensa che questo c’entri qualcosa, con la questione dei
costi e del disservizio in essere?
Ha mai sentito parlare dell’economia circolare?
E del movimento Rifiuti Zero? Sa che l’Europa (non solo i comitati contro gli
inceneritori) ci chiede di gestire la partita dei rifiuti diminuendoli,
differenziandoli, riutilizzandoli, recuperandoli e, solo come ultima opzione
possibile, bruciarli? Ha letto le ultime dichiarazioni del ministro
dell’Ambiente francese, quando dice che l’incenerimento è una soluzione
obsoleta e che bisogna perseguire l’obiettivo rifiuti zero? E di San Francisco,
metropoli all’80 per cento e oltre di differenziata?
L’Associazione Comuni Virtuosi organizza,
da qualche mese, viaggi virtuosi per consentire ad amministratori locali,
funzionari, attivisti e giornalisti, di conoscere da vicino alcune tra le più
significative esperienze in campo ambientale sperimentate con successo su e giù
per l’Italia da enti locali efficienti, virtuosi e sostenibili. Sul tema dei
rifiuti e della loro corretta gestione abbiamo diverse tappe e mete
interessanti.
Venga a vedere con i suoi stessi occhi, caro Pirani, ciò che si riesce a
mettere in piedi quando non si foraggia l’economia dei grandi affari, ma gli
interessi delle comunità locali. Per lei, solo per questa volta, il
biglietto è gratis.
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