domenica 11 novembre 2012

Camera del lavoro: due ex segretari contro il Governo



IL DIBATTITO. Su iniziativa di Rifondazione, intervengono Dino Greco («Liberazione») e il candidato sindaco Marco Fenaroli


Dino Greco e Marco Fenaroli, entrambi ex segretari della Camera del lavoro di Brescia, sono stati i protagonisti dell´incontro promosso da Rifondazione Comunista nel museo Ken Damy di corsetto Sant´Agata.
Il primo era presente in qualità di dirigente del partito e direttore di «Liberazione», giornale dato per morto ma «se tutto va bene da gennaio ripartiamo, non con la versione cartacea ma esclusivamente on line, forse come settimanale, forse come quotidiano». L´altro era seduto tra il pubblico nella veste di candidato sindaco alle amministrative.
Fenaroli ha, come ovvio, focalizzato il suo intervento sull´azione svolta dalla giunta guidata da Adriano Paroli.
Voti bassissimi sulla pagella del sindaco e dei componenti la sua squadra, insufficienze giustificate dal «lungo elenco di progetti non realizzati e di opere, purtroppo, non solo inutili, ma anche dannose».
GLI ULTIMI SONDAGGI indicherebbero un consenso ancora alto nei confronti dell´attuale amministrazione. Come riuscire allora a vincere la battaglia elettorale? «È sulla scelta delle priorità che la destra è in difficoltà e va attaccata», è la ricetta di Fenaroli, intendendo con ciò «la questione Caffaro, la qualità dell´aria, l´emergenza sfratti, il rapporto tra A2A e la città, tutti temi rispetto ai quali il Comune è completamente latitante».
La battaglia da fare, tutta politica, sta nel «riconnettere il Palazzo con la vita delle persone, andando incontro ai loro bisogni e alle loro sofferenze».
Dino Greco ha invece centrato il suo intervento sulla situazione in cui versa il Paese, sparando a zero su Mario Monti e sulla politica economica del Governo, che ha definito «catastrofica».
«Il pareggio di bilancio e l´allineamento tra le diverse politiche economiche dell´area Ue (il famigerato fiscal compact) sono pretese dei mercati, un´entità quasi metafisica che detta legge, e sono forche caudine attraverso cui saremo costretti a passare per un tempo lunghissimo, dando così un colpo mortale ai diritti di tutti. Innescano una spirale perversa fatta di tagli che provocano la recessione e aprono una forbice sempre più allargata tra povertà e ricchezza. Undici milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà e una fascia di popolazione sempre più consistente è confinata in una zona grigia».
Rifondazione sta raccogliendo le firme per una campagna referendaria sui temi del lavoro e delle pensioni, destinata, nelle intenzioni dei promotori, a smantellare gran parte della riforma che porta il nome del ministro Elsa Fornero: «Siamo indietro, per cui gambe in spalla, e rimbocchiamoci le maniche», è stato il monito con cui Greco ha invitato alla mobilitazione.M.Z.


dal BRESCIAOGGI

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