Nel Paese la popolarità del ministro del Lavoro Elsa Fornero non
sembra essere altissima. Non lo è di sicuro tra i militanti di
Rifondazione Comunista, impegnati nella raccolta delle firme necessarie
per indire un pacchetto di referendum abrogativi. Di questo hanno
parlato il segretario provinciale Fiorenzo Bertocchi e Andrea Sciotti,
responsabile Cultura e Scuola.DUE DEI QUESITI da sottoporre al giudizio popolare riguardano il lavoro: il primo chiede l´abolizione dell´articolo 8 della legge 148, in modo da ripristinare la centralità dei contratti collettivi nazionali, mentre il secondo verte sulla cancellazione delle modifiche apportate all´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che impediva di fatto, prima della riforma, il licenziamento in assenza di una giusta causa.
«Non siamo rassegnati ai canoni vigenti che vedono la precarietà come elemento imprescindibile rispetto a qualsiasi prospettiva futura», ha spiegato Bertocchi, secondo il quale «è da qui che bisogna ripartire per garantire a tutti un vero progetto di vita, battendosi contro la politica del rigore messa in campo dal Governo».
RIFONDAZIONE propone ai cittadini di firmare anche per due referendum che hanno come obiettivo l´abolizione - il primo parziale e l´altro in toto (un escamotage in caso di inammissibilità del secondo) - della recente riforma varata in materia di pensioni e che, secondo Sciotti, «cancellerebbero in un colpo il problema degli esodati, questione che i cosiddetti tecnici non sono in grado di risolvere. Vogliamo scardinare una politica che taglia le speranze, che attacca le prospettive dei giovani, privandoli di un futuro dignitoso».
I cittadini possono apporre le loro firme ai banchetti allestiti in città e provincia (venerdì 30, in corso Zanardelli, ai tavoli sarà presente il segretario nazionale Paolo Ferrero), oppure negli uffici elettorali dei Comuni di residenza. La raccolta è a buon punto, ma «serve uno sforzo ulteriore per garantire il successo finale dell´iniziativa»
dal BresciaOggi
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