Il
corteo, partito da piazza Repubblica, dopo aver sfilato lungo il Ring
si è concluso davanti ai cancelli dell'Iveco in via Fiume.
Tantissimi
i metalmeccanici della Fiom presenti al corteo, ma ben rappresentate
erano anche tutte le altre categorie di lavoratori, dai dipendenti del
pubblico impiego, ai chimici e gli elettrici, ai lavoratori
dell'agroindustria e della scuola fino a quelli del trasporto e del
commercio. Corposa anche la presenza dei pensionati e delle pensionate e
significativa è stata anche la presenza di uno spezzone dei lavoratori
dei civici musei cittadini.
In
via Fiume numerosi sono stati gli interventi, in quella che si è
trasformata di fatto in un'assemblea pubblica. Tra gli altri sono
intervenuti Nadia Lazzaroni (delegata alla Poliambulanza), Daniela
Longinotti (insegnante dell'Abba), Ugo Verzeletti (Fiom Iveco), Emiliano
Zanelli (studente dell'Arnaldo), Luigi Vassallo (delegato dei civici
musei della Filcams Cgil) ed Ernesto Cadenelli (pensionati Cgil).
Tutti
hanno evidenziato i tagli al welfare e alla scuola, le condizioni di
lavoro e di reddito sempre più difficili per milioni di persone e il
tentativo di erodere i diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
«Oggi
è la prima volta che la Ces, la Confederazione europea dei sindacati,
ha deciso di organizzare manifestazioni in tutti i paesi europei e non,
come è successo finora, manifestazioni simboliche a Bruxelles o in
qualche altra città sede di vertici istituzionali - afferma Damiano
Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia -. È
questa l'Europa che ci piace, è questa l'Europa che dobbiamo costruire.
Un'Europa solidale, un'Europa che guarda al futuro. Un'Europa diversa da
quella che vediamo oggi, dominata dalla finanza e nella quale la
politica è relegata in un angolo, succube nella migliore delle ipotesi
se non complice».
In
contemporanea con quella bresciana, centinaia di manifestazioni e
iniziative si sono tenute in tutta Italia e in ben 26 Paesi dell'Unione
Europea.
«Le
ricette in atto in Italia e in Europa, lo dicono i numeri, si sono
rivelate fallimentari - sottolinea Galletti -. Venticinque milioni di
europei non hanno lavoro, in alcuni Paesi il tasso di disoccupazione
giovanile è superiore al 50%. Ma le ricette che continuano a proporre e a
imporci sono le stesse che ci hanno portato a questa crisi. Manca una
visione.
La mobilitazione coordinata di oggi, la solidarietà tra
lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, ci dice che dalla
crisi o si esce insieme o non ne esce nessuno».
Camera del Lavoro di Brescia



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