domenica 27 febbraio 2011

Viva la scuola pubblica; La scuola pubblica VIVA

Il recente attacco del piccolo cesare berlusconi (proprio di scriverlo con la maiuscola non mi viene) alla scuola pubblica non è stato solo la solita ipocrita modalità del politico di cercare consenso nell'assemblea di chi lo ascoltava (è risaputo che scuole private in Italia significa prevalentemente gestione religiosa delle stesse), ma parte di un percorso, a questo punto palesemente conscio, volto ad uccidere nel nostro paese istruzione, cultura, capacità critica e, quindi, dissenso.
Uno dei passaggi di questo processo è il soffocamento e la denigrazione della scuola pubblica; un'altro è, ad esempio, l'assuefazione all'esponenzialmente cresciuta idiozia di tanta televisione.

"La scuola pubblica non educa", ha detto con la consueta faccia tosta l'intoccabile, lui che sta educando i rampolli benestanti a fregarsene degli altri e delle leggi, alla menzogna come stile di vita vincente, al bel vivere al costo del sacrificio del bene comune e del futuro.

Un colpo al cerchio: svilire scuola pubblica e le tante persone che vi lavorano con professionalità e passione.

Un colpo alla botte, anzi, molti colpi, sono le risorse che questo governo ha sottratto alla scuola, dove i nostri figli devono rinunciare ad iniziative didattiche, devono portare a scuola risme di carta e persino carta igienica, devono passare ore inutili smistati in altre classi per mancanza di fondi a copertura delle supplenze in scuole che per respirare un poco sono costrette a chiedere alle famiglie di autotassarsi.

Dopo che era stato dichiarato non lecito il finanziamento pubblico degli istituti privati sapete cosa ha inventato la succursale di Comunione e Liberazione denominata Regione Lombardia? Una truffa legalizzata sotto il bel titolo "libertà di scelta" all'interno dei buoni scuola; se io richiedo i buoni scuola regionali ricevo un tot. in base ai miei redditi, ma se mio figlio frequenta una scuola privata, riceverò un ben più sostanzioso contributo che mi servirà, tramite le rette di iscrizione, a finanziare indirettamente il privato con soldi pubblici, senza tetti di reddito (ovvero se io sono benestante riceverò comunque le sovvenzioni). In pratica la maggior parte dei buoni scuola in lombardia sono un finanziamento pubblico alle scuole private.

Sempre più, col passare del tempo, chi è impegnato in comitati civici o in movimenti di rinnovamento politico, si rende conto che questa è una guerra; subdola e cammuffata e negata, ma che attacca le basi stesse della democrazia.

Questa per la scuola pubblica è uno dei tanti fronti, certamente uno dei più importanti e qui vale la pena schierarsi senza indugi, denunciare e fare cultura e controinformazione.

Additional Info (BS point)

Nessun commento: