venerdì 4 febbraio 2011

PADOVA - Consigliere razzista affitta le stanze in nero agli stranieri

Dopo le dichiarazioni razziste contro i Rom le percosse di Aliprandi ad una cittadina italiana di origine eritrea

«Sti rom mi fanno proprio vomitare, quando vedo quello che fa lo storpio e che in stazione cammina normalmente vorrei prenderlo a calci». Aveva esordito così il Consigliere Comunale di Padova Vittorio Aliprandi lo scorso dicembre; prima tra una lunga sequenza di dichiarazioni ed episodi che lo hanno visto protagonista. Dalle dichiarazioni contro i Rom a quelle omofobe (meglio fascista che frocio") fino al maltrattamento dei cavalli all’interno dell’agriturismo di sua proprietà a Bagnoli, nella Bassa padovana.

Nel bel mezzo della tempesta che in Veneto, in questi giorni, sta investendo i "paladini dell abuona amministrazione e gli amici del popolo veneto" in uno scandalo di tangenti ed appalti guidati, l’Associazione Razzismo Stop ha sollevato il caso grazie ad una segnalazione di una cittadina italiana di origini eritree che insieme ad altre cinque persone, italiane e straniere, viveva da un anno e mezzo nelle stanze (tugurio) di proprietà di Aliprandi.

Lei, insieme alla figlia sedicenne, occupava una stanza di pochi metri pagando 220 euro al mese. Secondo Aliprandi esistono le fatture dei pagamenti come previsto dalla normativa speciale per gli agriturismi ma delle ricevute non c’è traccia nelle mani della signora che ovviamente avrebbe tutto l’interesse a mostrarle se esistessero (visto che Aliprandi le contesta il mancato pagamento).

Ciò che è poi successo è ancora più grave. Quando emerse lo scandalo sul maltrattamento dei cavalli vi furono numerosi controlli così il consigliere ex-leghista, preso dalla paura, inizò a chiedere agli inquilini di abbandonare le stanze. L’unica rimasta però, la signora con fliglia, ha scelto di restare ed Aliprandi, insieme al figlio, ha approfittato di una sua improvvisa assenza per chiudere le porte e "buttare fuori" dalla stanza gli oggetti personali delle due. Nella giornata di ieri poi l’affronto, le percosse, la violenza sul Maria Venturini.

La donna, racconta la sua storia con amarezza e rabbia. "Davo ad Aliprandi 225 euro al mese più spese e non ho mai visto una ricevuta. Poi all’improvviso ha deciso che ce ne dovevamo andare. E non solo mi ha percosso. Ma, approfittando della mia assenza nei giorni scorsi, ha preso le mie cose e le ha inviate ad un deposito".

Aliprandi nel pomeriggio ha poi diffuso un comunicato stampa che sembra un difficile tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Secondo il consigliere infatti lo "sgombero" sarebbe avvenuto perché due nomadi si sarebbero intrufolate all’interno del suo agriturismo chiuso e procederà con una denuncia per violazione di domicilio, facendo intendere di non conoscere le due donne.

La denuncia di Razzismo Stop è secca: "Aliprandi ha già fatto molti danni con le sue parole ma evidentemente non bastava e si è anche scagliato contro una donna e sua figlia su cui ha lucrato in questo ultimo anno e mezzo".

[ venerdì 4 febbraio 2011 ]

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