La manifestazione del 20 marzo 2010 del popolo dell'acqua pubblica non può lasciare indifferente un sindacato come il nostro che segue i lavoratori che operano nelle società di servizio e che tutti i giorni si confronta con le aziende che gestiscono e distribuiscono quel bene.
Da quel corteo si è levato un grido per la tutela dei beni comuni (terra,acqua,democrazia) cioè un interessamento particolare per quell'insieme di diritti naturali essenziali che compongono il nostro quotidiano in poche parole una rivendicazione dei diritti fondamentali e dei loro strumenti.
Penso che riuscire a far parlare i manifestanti del 20 marzo 2010 con i lavoratori del settore sia diventato una priorità non più rinviabile e penso che nei prossimi mesi la filctem-cgil debba organizzare una serie di incontri per poter costruire insieme al popolo dell'acqua pubblica una battaglia unica sulla tutela del bene e per la difesa dell'occupazione nel settore.
Oggi ancora più di ieri a fronte delle norme approvate diviene indispensabile rispondere al quesito ma si privatizza il servizio o anche il bene?
Penso, come ha già ribadito il presidente della commissione per la riforma dei beni pubblici, ci sia una arretratezza culturale su questi temi e che principalmente ciò deriva da due fattori.
1) in termini giuridici si può anche distinguere tra proprietà e gestione ma quando la gestione assume tanti poteri e soprattutto è legata al profitto come è previsto nelle norme in questione, la proprietà, anche se formalmente resta pubblica sostanzialmente diventa privata. E' quella distinzione che i giuristi da tempo evidenziano come "proprietà formale" e " proprietà sostanziale"
2)Non si può sempre affermare che il pubblico è inefficiente per dire che l'unica via di uscita è la privatizzazione. Abbiamo esempi di privatizzazioni nel settore dell'acqua che non sono certo ottimali.
In questi anni è partito un confronto di idee e di interessamento nei confronti dei beni comuni che coinvolge il vivere e come vivere con l'obbiettivo e l'interesse di tutelare i diritti di quelli che ci sono e di quelli che verranno.
Su questi argomenti tutti siamo chiamati al confronto e a recitare un ruolo attivo.
Ugo Cherubini segretario generale Filctem Cgil Brescia
Da quel corteo si è levato un grido per la tutela dei beni comuni (terra,acqua,democrazia) cioè un interessamento particolare per quell'insieme di diritti naturali essenziali che compongono il nostro quotidiano in poche parole una rivendicazione dei diritti fondamentali e dei loro strumenti.
Penso che riuscire a far parlare i manifestanti del 20 marzo 2010 con i lavoratori del settore sia diventato una priorità non più rinviabile e penso che nei prossimi mesi la filctem-cgil debba organizzare una serie di incontri per poter costruire insieme al popolo dell'acqua pubblica una battaglia unica sulla tutela del bene e per la difesa dell'occupazione nel settore.
Oggi ancora più di ieri a fronte delle norme approvate diviene indispensabile rispondere al quesito ma si privatizza il servizio o anche il bene?
Penso, come ha già ribadito il presidente della commissione per la riforma dei beni pubblici, ci sia una arretratezza culturale su questi temi e che principalmente ciò deriva da due fattori.
1) in termini giuridici si può anche distinguere tra proprietà e gestione ma quando la gestione assume tanti poteri e soprattutto è legata al profitto come è previsto nelle norme in questione, la proprietà, anche se formalmente resta pubblica sostanzialmente diventa privata. E' quella distinzione che i giuristi da tempo evidenziano come "proprietà formale" e " proprietà sostanziale"
2)Non si può sempre affermare che il pubblico è inefficiente per dire che l'unica via di uscita è la privatizzazione. Abbiamo esempi di privatizzazioni nel settore dell'acqua che non sono certo ottimali.
In questi anni è partito un confronto di idee e di interessamento nei confronti dei beni comuni che coinvolge il vivere e come vivere con l'obbiettivo e l'interesse di tutelare i diritti di quelli che ci sono e di quelli che verranno.
Su questi argomenti tutti siamo chiamati al confronto e a recitare un ruolo attivo.
Ugo Cherubini segretario generale Filctem Cgil Brescia
2 commenti:
ma chi è andato a roma? c'è un elenco? purtroppo io non sono riuscito per problemi famigliari. e voi?
A causa dei molteplici impegni, non solo sindacali,Roma è andata una delegazione insieme ad alcuni esponemti della Federazione della Sinistra e del comitato di via Milano.
Quale elenco? scusa chi sei tu?
Leonardo
Posta un commento