lunedì 26 ottobre 2015

«Bosco Stella», offensiva all'ultimo respiro

Un corteo per dare la spallata definitiva alla discarica Il sindaco: «Il territorio è già troppo compromesso»  I comitati: «Il parere Asl pietra tombale sull'opera»

 Amministratori e rappresentanti dei comitati FOTOLIVE/FILIPPO VENEZIA


«Abbiamo bisogno di bonifiche, non di discariche». Il concetto è stato espresso più volte, e a più voci, durante l'assemblea pubblica organizzata ieri sera a Castegnato per fare il punto sulle recenti prese di posizione attorno alla discarica Bosco Stella.«La nostra non è una battaglia ideologica e men che meno una presa di posizione politica - ha spiegato Attilio Andreoli del Comitato Salute e Ambiente -. Questa discarica verrebbe inserita in un ambiente già fortemente inquinato, come sottolineato anche nel parere negativo espresso dall'Asl. Vogliamo solo tutelare la salute dei cittadini, salvaguardando il territorio da un impatto che ricadrà anche sulle generazioni future». In un Centro civico affollato, il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi ha invitato a non abbassare la guardia. «La parola fine dovrebbe essere scritta prima di Natale, almeno così ha promesso l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi. Sono moderatamente fiducioso: il parere dell'Asl è molto severo, e mette bene in luce quelle che erano le criticità già espresse fin dall'inizio dai Comuni del territorio. Castegnato ha già una serie di problematiche non indifferenti, e a breve ne arriveranno altre dal punto di vista della viabilità. Un tempo la legislazione permetteva maggiore libertà di manovra, ma adesso certe cose non sono più consentite. Il nostro territorio non può essere ulteriormente appesantito e guastato: qui incombono già altre discariche non controllate». In platea molti cittadini hanno ammesso di non fidarsi più delle promesse della Regione.«Arpa e Asl hanno confermato le nostre valutazioni negative al progetto - ha incalzato Giuseppe Antonini del Comitato -. Purtroppo è stato un "cavillo" contenuto nel diniego a riaprire l'iter: sui 14 punti elencati, tredici erano negativi, ma l'ultimo di fatto suggeriva la strada per tenere aperto il provvedimento, se il progetto fosse stato ridimensionato. Cosa che A2A ha fatto. Ma questo non intacca le criticità vere: questo territorio non può sopportare altre discariche».«Quando è stato illustrato il nuovo progetto di A2A in Regione - ha sottolineato Massimo Alessandria, assessore all'Ambiente di Castegnato - ci hanno spiegato che su ogni singolo aspetto ambientale - acqua, aria, rumore - gli impatti finivano sempre per essere "trascurabili". Ma una criticità dietro l'altra rende la situazione non così "trascurabile"».QUANTO all'iter-lumaca, «non dimentichiamo - ha aggiunto Alessandria - che la pratica è stata aperta nel 2006 e doveva durare 150 giorni. Siamo arrivati a nove anni. Forse il politico dovrebbe dire al tecnico che non ha saputo fare il suo lavoro, se c'è voluto tanto. In questo arco di tempo è cambiata anche la normativa, tant'è che A2A ha dovuto modificare il suo progetto per renderlo attuabile. Ma è inutile dimezzare le volumetrie del progetto se abbiamo già superato la quota di rifiuti per abitante». E poco importa se, per bypassare le regole, «A2A ha escluso Paderno dal progetto, spiegando che i rifiuti sarebbero finiti solo a Castegnato. Spostarsi di cento metri non cambia il problema».Senza contare la famosa lista «secretata» sugli altri 77 siti alternativi, redatta da A2A. Secondo quello studio, infatti, «Bosco Stella è in assoluto il posto "migliore" per farci una discarica - spiega Andreoli -. Se così fosse, ci chiediamo come sono gli altri 76...».Intanto per sabato 31 ottobre è prevista un'altra manifestazione. Appuntamento in piazza Dante a Castegnato alle 14.30: destinazione Brescia, davanti alla sede della Provincia in via Milano.

Fonte: Bresciaoggi
Cinzia Reboni

L GIORNO SCRIVE...

 

 

 

BOSCO STELLA- COMUNICATO STAMPA PRESENTATO IN OCCASIONE DELL'INCONTRO IN DATA ODIERNA CON L'ASS. TERZI








Spett.le Regione Lombardia
DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE
VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
All’att.ne dell’ASSESSORE
CLAUDIA MARIA TERZI

OGGETTO: Procedura di valutazione d’impatto ambientale relativa al progetto di una nuova discarica controllata per rifiuti speciali non pericolosi in località Bosco Stella, nei Comuni di Paderno Franciacorta e Castegnato.

Rif. S.I.L.V.I.A. – Procedura R517
Proponente: APRICA S.p.A. – Gruppo A2A.
Fermo restando che, come espresso nell’osservazione depositata, riteniamo che le integrazioni prodotte dal proponente lo scorso ottobre 2014 si configurino come un nuovo progetto o quantomeno come modifiche sostanziali del progetto originario e quindi necessarie di una nuova istanza;
A seguito dei pareri espressi dagli Enti e dal Gruppo di Lavoro Regionale coinvolti nel procedimento di VIA dopo la conferenza dei servizi dello scorso 24 settembre 2015;
In vista del pronunciamento definitivo da parte di Regione Lombardia in merito al procedimento di cui all’oggetto;
I Comitati Salute e Ambiente di Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano, Le esprimono e ribadiscono quanto segue:
1) Il perentorio parere negativo dell’ ASL di Brescia che recita “...pur prendendo atto della modifica del progetto, con la riduzione della volumetria di rifiuti conferibili e conseguentemente la riduzione di impatto ambientale, si ritiene che l’impatto cumulativo degli impianti esistenti non consenta ulteriori aggravi, anche se modesti, di inquinamento ambientale con pregiudizio sulla salute..”  e definisce “..l’intervento proposto non sostenibile sotto il profilo igienico sanitario…”;
e la conferma delle criticità presenti da parte di ARPA che conclude il proprio parere con: “preso atto delle modifiche progettuali apportate, che hanno comportato una riduzione dell’impatto ambientale atteso, si evidenziano ancora, tuttavia, le criticità indicate nella presente relazione” e quindi non ancora superate (n.d.r.);
che sono gli Enti preposti alla tutela della salute pubblica e del rispetto ambientale in ogni sua matrice, confermano quanto da noi ripetutamente sostenuto e documentato nel corso degli anni dell’iter di questo procedimento, ovvero la sua insostenibilità e ci auspichiamo dunque la conferma del diniego da parte di Regione Lombardia.
2) Esprimiamo perplessità sulle diverse “sfumature” di alcuni pareri del gruppo di lavoro Regionale fra cui quello della D.G. Agricoltura che rispetto al parere espresso nel 2012 in cui affermava “..Sulla base degli elementi sopra riportati, in particolare si sottolinea che:
• l’attività estrattiva dell’ATEg10 in essere che interessa i comuni di Paderno Franciacorta e Castegnato, è soggetta ad una prescrizione di restituzione delle aree ad uso agricolo, come previsto dalla Programmazione del Settore Cave vigente, e risulta essere coerente con la vocazione del territorio e con le politiche della DG Agricoltura;
• l’agricoltura di pregio (DOC, DOCG), che insiste nel solo comune di Paderno Franciacorta, rende necessaria una particolare tutela e valorizzazione coerentemente a quanto espresso del dlgs 228/2011. Pertanto si ritiene non opportuna la localizzazione ed esercizio della discarica di cui trattasi nelle aree di pregio con le caratteristiche sopra indicate”;
nell’ultimo parere espresso afferma: “La scrivente D.G. Agricoltura, considerata la vicinanza a territori con produzioni agricole di pregio, auspicherebbe il recupero delle aree ad uso agricolo, come peraltro previsto dal piano cave dell’ATEg 10. Qualora non fosse confermato il recupero ad uso agricolo, a maggiore protezione del territorio rurale e delle produzioni di pregio presenti nell’area circostante, si ritiene necessario prevedere, preliminarmente all’inizio delle opere, la realizzazione di barriere vegetali con funzione di contenimento alla dispersione delle polveri. Tali barriere svolgerebbero inoltre una funzione di mascheramento visivo.
S’invita inoltre a valutare la possibilità di riqualificare le aree agricole circostanti proponendo, nel raggio di almeno 1,0 km dalla discarica, il ripristino del tessuto di filari e siepi al contorno degli appezzamenti e lungo i fossi irrigui e colatori, da realizzarsi mediante accordi con i singoli proprietari terrieri.
Si raccomanda che, per la sistemazione a verde, vengano utilizzate essenze arboree e arbustive autoctone che rispettino la normativa di settore.”
E quello del settore Cave che nel 2012 recitava : “…Premesso quanto sopra, si esprime parere favorevole al progetto esaminato, con la condizione che la destinazione finale dell’area sia a uso agricolo, come previsto dal Piano cave, ferma restando la conferma, nel gruppo di lavoro, da parte della struttura proposta, sull’effettiva compatibilità del riutilizzo agricolo dell’area con la realizzazione della discarica in argomento.”; mentre ora afferma: “...Sono altresì confermate le previsioni relative al recupero finale dell’area, con particolare riferimento alla destinazione finale: nel progetto non è indicato un uso specifico, successivo alla fase di gestione post-operativa, ma si fa riferimento a un recupero a verde dell’area, con possibile fruizione a uso ricreativo o didattico. Premesso quanto sopra, si conferma il parere favorevole già espresso con nota prot. reg. n.5368 del 13 marzo 2012, fermo restando il necessario raccordo tra il progetto in esame e quello relativo all’attività di cava già autorizzato fino al 31 dicembre 2019. Si conferma, altresì, la richiesta che la destinazione finale dell’area sia, per quanto compatibile, a uso agricolo.”
Non ci risulta che le condizioni territoriali siano cambiate dal 2012 ad oggi, anzi, anche la Provincia di Brescia rispetto al parere espresso nel 2012, in quello attuale nel paragrafo “criteri localizzativi in materia di impianti di gestione rifiuti” afferma: “..a seguito della verifica sul portale SIARL (Sistema Integrativo Agricoltura Lombardia) delle particelle (anno 2010) incluse nel buffer di 300 m dal perimetro dell’impianto in progetto, ne sono state individuate 2 (comune di Paderno Franciacorta, foglio 10, mappali 26 e 36), limitrofe al buffer, coltivate a vigneto che distano rispettivamente 350 e 303 metri. Considerato l’errore standard di sovrapposizione del catasto e dell’ortofoto, tanto si segnala per un eventuale approfondimento….”,come peraltro evidenziato anche nelle nostre osservazioni già depositate e poco significativa nella sostanza risulta l’esclusione da parte del proponente della porzione di territorio in Comune di Paderno Franciacorta quasi a volerne eludere la presenza, come se il contesto di localizzazione possa riferirsi ai confini amministrativi senza tener conto della globalità dell’ambiente circostante. Questo in perfetta coerenza con la secretazione dello studio relativo alla “analisi delle alternative” per la scelta del sito più idoneo che non ha permesso, come riportato anche nel parere di ARPA, agli Enti di esprimersi in merito.
Alla luce delle considerazioni fatte, dei pareri espressi dagli Enti e dal Gruppo di Lavoro Regionale e delle osservazioni già depositate, i Comitati Salute e Ambiente di Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano,
RITENGONO
Non vi siano più dubbi in merito alla inadeguatezza del sito di Bosco Stella per la realizzazione di una nuova discarica e
CHIEDONO
Che l’Assessore Competente Claudia Maria Terzi, vigili affinchè tutte le criticità presenti, unitamente all’iter procedurale che rende inequivocabilmente anacronistico il progetto in netto contrasto con i limiti di pressione massima sopportabili in base al vigente Piano Regionale di Gestione Rifiuti portino alla
CONFERMA
Del diniego espresso dalla regione Lombardia col preavviso lo scorso luglio 2014.
Ospitaletto 21/10/2015
Ringraziando per la disponibilità
I Comitati Salute e Ambiente di Ospitaletto, Castegnato, Paderno Franciacorta e Passirano.
Referente:
Giuseppe Antonini
 

 DAL BLOG del COMITATO SALUTE AMBIENTE di OSPITALETTO

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