Un confronto con i dipendenti, caratterizzato da alcune indicazioni
che non hanno soddisfatto le maestranze tuttora alle prese con la
preoccupazione. Timori accompagnati dal malumore e da una sorta di
«richiamo» alle organizzazioni sindacali di categoria in merito a nuove
iniziative si sensibilizzazione.L´incontro, all´interno della fabbrica di via Milano, è quello convocato dalla Caffaro Brescia, la spa (gruppo Fedeli di Pisa) cui fa capo il ramo d´azienda rilevato - all´inizio del 2011 - dalla Caffaro Chimica srl in amministrazione straordinaria. Il direttore dello stabilimento e il responsabile del personale, in base a quanto emerso, hanno ribadito alla quarantina di occupati (su 60) presenti le problematiche (iniziando da quelle connesse ai costi dell´energia) che, nei mesi scorsi, hanno portato la proprietà a paventare l´ipotesi di trasferire altrove la produzione, in particolare a Torviscosa (Udine). I lavoratori, successivamente, hanno posto alcuni interrogativi, riguardo le prospettive, la prosecuzione oppure lo stop definitivo dell´impegno a Brescia; ed ancora sugli eventuali impegni dell´azienda nello stabilimento friulano. Domande che, però, come spiegano fonti, non hanno «trovato risposta». La società, inoltre, avrebbe lamentato le difficoltà connesse alla mobilitazione, con tanto di sciopero, messa in atto dalle maestranze con i sindacati.
dal BreciaOggi
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