
Nei primi sei mesi del 2013 le irregolarità sui luoghi di lavoro sono
aumentate del 22%. Ne dà notizia il ministero del Lavoro comunicando i
risultati dell’attività di vigilanza svolta dagli ispettori del lavoro e
dai carabinieri.
Nei primi sei mesi dell’anno gli ispettori del lavoro e i militari dell’arma hanno verificato 72.436 aziende, 44.688 delle quali (il 62%) sono risultate irregolari, con un incremento del 22% di violazioni rispetto all’anno precedente. Più che raddoppiato (+117%) risulta il dato dell’evasione contributiva accertata, pari a 260.221.379 euro, il che – rileva il ministero – “evidenzia una maggiore capacità dei servizi ispettivi di indirizzare l’attività di controllo verso obiettivi mirati, individuati anche attraverso una efficace analisi dei dati esistenti nelle banche dati disponibili”.
Quanto alle tipologie di irregolarità riscontrate, si conferma la concentrazione dell’attività di vigilanza verso forme di irregolarità “sostanziale” nella gestione dei rapporti di lavoro.
Nei primi sei mesi dell’anno gli ispettori del lavoro e i militari dell’arma hanno verificato 72.436 aziende, 44.688 delle quali (il 62%) sono risultate irregolari, con un incremento del 22% di violazioni rispetto all’anno precedente. Più che raddoppiato (+117%) risulta il dato dell’evasione contributiva accertata, pari a 260.221.379 euro, il che – rileva il ministero – “evidenzia una maggiore capacità dei servizi ispettivi di indirizzare l’attività di controllo verso obiettivi mirati, individuati anche attraverso una efficace analisi dei dati esistenti nelle banche dati disponibili”.
Quanto alle tipologie di irregolarità riscontrate, si conferma la concentrazione dell’attività di vigilanza verso forme di irregolarità “sostanziale” nella gestione dei rapporti di lavoro.
Continua ad essere stabile (+1%) il dato dei lavoratori totalmente in
nero intercettati dagli ispettori del lavoro e dai carabinieri (22.992) e
crescono, invece, in modo consistente (+39%) i fenomeni di abuso delle
tipologie lavorative flessibili che mascherano fenomeni di lavoro
subordinato, come le collaborazioni a progetto, le associazioni in
partecipazione non genuine e le finte partite Iva.
In controtendenza, con una diminuzione del 25 %, le violazioni in materia di orario di lavoro (9.705 violazioni) dato riconducibile alla contrazione delle ore lavorate nell’attuale periodo di difficile congiuntura economica.
Il settore in cui sono stati contestati gli illeciti maggiori è il terziario (79% su quasi 17 mila ispezioni), seguito dall’industria (77% di illeciti su 3.480 ispezioni), dall’edilizia (75% di illeciti su 11.076 ispezioni) e dall’agricoltura (62% di illeciti su 1.319 ispezioni).
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