Bagarre sui simboli clonati Ci sono « falsi» Monti e Grillo
VERSO LE ELEZIONI. La presentazione delle liste al Viminale: contrassegni civetta e nomi fantasiosi , dai pirati al web
Bagarre sui simboli clonati - Ci sono « falsi» Monti e Grillo
Il leader del M5S farà ricorso: «Vergogna, un sistema marcio»
Imitata pure «Rivoluzione civile» C´è il partito di tal Monti Samuele

na lunga notte in fila al freddo, sotto una
nebbia più milanese che romana e dopo, alle 8 quasi in punto, l´ingresso
al Viminale: è cominciata così la prima, complessa e caotica, giornata
di presentazione dei contrassegni dei partiti che hanno deciso di
candidarsi alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
Presentazione che si è trasformata presto in bagarre per la presenza di
simboli civetta, in particolare per il movimento M5S di Beppe Grillo.
La
mattina è stata incandescente. Per cominciare, il leader del Movimento 5
Stelle ha fatto dichiarazioni per quasi mezz´ora, definendo questo
sistema «marcio». Grillo, furioso, ha poi denunciato la presentazione di
un simbolo civetta, «farlocco», praticamente uguale a quello del suo
Movimento. Non ci sta a questo «scippo» e, oltre ad affidarsi agli
avvocati, lancia un monito alla politica ed alle istituzioni: «Se non
entriamo non venite a parlare di democrazia. C´è il cane di paglia di 6
milioni di votanti: voglio vedere cosa succede».
Vi è stata poi la
visita a sorpresa del leghista Roberto Calderoli, che ha depositato
personalmente il simbolo, «Maroni presidente» annunciando in proposito
un chiarimento domani.
I «DOPPIONI». È comparsa, fuori programma, la
lista numero sette «Per l´Europa Monti presidente», di un certo Monti
Samuele, consigliere comunale di una lista civica a Frabosa Soprana in
provincia di Cuneo, il quale in bacheca si è aggiudicato una posizione
di vantaggio rispetto ai due simboli autentici, uno per la Camera,
l´altro per il Senato, di Mario Monti e la sua coalizione.
Il
fenomeno dei cosiddetti simboli «civetta» non è una novità, e si
annunciano battaglie accese. C´è n´é anche uno che imita quello di
Rivoluzione civile di Antonio Ingroia: i due originali presentati, per
Camera e Senato, sono preceduti dal simbolo non doc e potrebbero in
teoria essere invitati a modificare il proprio.
POETI E PIRATI. Nei
contrassegni presentati la creatività non è mancata, a partire dal
«partito dei Poeti in azione» di tal Alessandro D´Agostino che si
rifanno al vecchio slogan, la fantasia al potere. Ai pirati si sono
ispirati in tre, e uno di questi ha come presidente onorario addirittura
il noto attore Johnny Depp. Il primo a depositare il proprio simbolo
(erano in coda da lunedì alle 8.30) è stato il Movimento Associativo
Italiano all´Estero (Maie) dell´onorevole Ricardo Merlo mentre al decimo
posto troviamo il partito di La Russa-Meloni-Crosetto, «Fratelli
d´Italia».
LE CURIOSITÀ. C´è chi, come il palermitano Carlo Gustavo
Giuliano, 59 anni, sfida la logica invitando a votare il partito «Io non
voto». Oppure chi con «Recupero maltolto» si proclama a favore
dell´abolizione delle province e per l´acqua come bene comune ma dice no
all´amnistia. «Basta tasse», il Ppl di «Pane, pace, lavoro», «Fermiamo
le banche e le tasse», «Noi consumatori- liberi da Equitalia» vanno più
sul concreto e si scagliano contro chi ci alleggerisce le tasche. Due i
simboli al femminile: «Donne per l´Italia» (Veneto, Lazio) e
«Fratellanza donne» (Liguria). Chiude in bellezza il partito del web,
«Partito internettiano» con tanto di w disegnato nel simbolo insieme
alla «chiocciola».
La consegna dei simboli riprenderà oggi e si concluderà domani alle 16.
dal BresciaOggi
Nessun commento:
Posta un commento