Il
conto è salato e lo pagano sempre gli stessi. La nuova legge di
stabilità costerà alle famiglie italiane la bellezza di 2,5 miliardi di
euro. A fare i conti è la Cgia di Mestre, che ha analizzato l'effetto
congiunto di riduzione dell'Irpef, aumento dell'Iva e introduzione della
franchigia che comporta un taglio a deduzioni e detrazioni fiscali.
"Una stangata - commenta il segretario dell'associazione Giuseppe
Bortolussi - che rischia di mettere in ginocchio le famiglie italiane
già stressate da una crisi che dura ormai da quattro anni".
Il prezzo più alto si pagherà nel 2014, quando le famiglie subiranno
un aumento dell'Iva di 6,5 miliardi di euro e un taglio delle
agevolazioni fiscali pari a un miliardo. Se a questi poi si sottraggono i
5 miliardi di riduzione del carico fiscale sui redditi, la differenza -
a sfavore dei cittadini - sarà di 2,5 miliardi di euro, circa 100 euro a
famiglia. Nel 2013 il saldo è sempre negativo, ma minore: 800 milioni
di euro. Il motivo è riconducibile all'aumento dell'Iva che scatterà a
metà dell'anno prossimo (luglio 2013).
"Se teniamo conto - conclude Bortolussi - che dall'inizio della crisi
il numero dei senza lavoro è cresciuto di oltre un milione e 200mila
unità, i consumi reali delle famiglie sono scesi del 4,5%, i prezzi e le
tariffe sono in crescita, difficilmente il Paese reale riuscirà a
trovare le risorse per rilanciare la domanda interna e quindi l'economia
del Paese".
http://www.controlacrisi.org
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