mercoledì 10 ottobre 2012

Ddl Stabilità, insorgono Regioni e medici: "Abbiamo già dato. Servizi a rischio"

La legge di stabilita' crea il panico tra le Regioni. I presidenti parlano di"fortissima preoccupazione" Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, che oggi ha incontrato i presidenti dei consigli regionali proprio su sanita', istruzione e servizi sociali mettono in evidenza che il susseguirsi di manovre come questa compromette “la possibilita' di erogare servizi''. La Conferenza delle Regioni e le Province autonome, si legge in una nota, riconfermano "la piena volonta' di ridurre i costi della politica" ed esprimono "forte preoccupazione per la situazione che potrebbe determinarsi con il varo della legge di stabilita' e per le conseguenze che alcune misure avranno su servizi fondamentali per i cittadini, in primo luogo per il servizio sanitario, l'istruzione e le politiche sociali. Tale preoccupazione- continuano le Regioni- e' data dalle conseguenze di tre manovre consecutive che hanno prodotto una riduzione insostenibile di molti miliardi per questi servizi". Inoltre, la Conferenza delle Regioni in merito all'annunciato Disegno di legge costituzionale sul Titolo V "riafferma, come ha sempre sostenuto, che il problema fondamentale risiede nel non aver dato compiutezza ed equilibrio al disegno di autonomia e federalismo proclamato in piu' occasioni (esempio Camera delle autonomie, federalismo fiscale, etc), nel cui quadro andava affrontata anche la revisione del Titolo V della Costituzione. Un approccio che ha prodotto squilibri anche in relazione all'attuazione delle politiche di cui e' opportuno si faccia carico l'intera filiera delle istituzioni". Per questi motivi la Conferenza delle Regioni "ritiene un errore l'intervento unilaterale del governo e ritiene urgente un confronto sull'assetto istituzionale che si va profilando, a cui, sin dalle prossime ore, le Regioni si dichiarano disponibili".
Contro i tagli anche i medici delle Asl "Apprendiamo con preoccupazione ed amarezza la notizia degli ulteriori tagli imposti alla sanità pubblica dalla legge di stabilità. Per effetto delle manovre precedenti il Fondo sanitario nazionale verrà decurtato, da oggi al 2014, di una cifra superiore al 10%”, dice in una nota Giovanni Monchiero, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiasco).

http://www.controlacrisi.org

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