OSPITALETTO. Anomalie dal 2005 al 2010: l'ente locale sorvegliato speciale della Corte dei Conti.
La Corte dei Conti ha riscontrato una serie di presunte gravi anomalie
nei bilanci del Comune di Ospitaletto. Le incongruenze portate alla
luce dall'esame degli esercizi che vanno dal 2005 al 2011, ha spinto i
magistrati contabili a inserire l'ente locale nella lista dei
sorvegliati speciali: ogni tre mesi, l'Amministrazione civica dovrà
sottoporre i propri movimenti finanziari alla Corte dei conti. Gli
aspetti più controversi emersi dall'istruttoria riguardano l'inserimento
a bilancio 2.154.880 euro di residui attivi per aree invendute, oltre a
429.699,27 euro di oneri di una concessione edilizia mai ritirata.
Sempre secondo i magistrati contabili, nel 2010, per non aumentare le
imposte, il Comune avrebbe coperto 837.859 euro di spese correnti con
parte dei 2.139.546,62 euro di oneri contabilizzati ma solo in parte
incassati. Una quota di 1,2 milioni era infatti frutto di versamenti di
contribuenti, somme da restituire con gli interessi nel caso le aree
inserite nella programmazione urbanistica non fossero diventate
edificabili. Altra «grave irregolarità contabile», si legge
nell'istruttoria, è considerata la gestione di residui attivi e passivi
che, dal 2005 al 2010, hanno permesso «un avanzo positivo fittizio». E
ancora: «l'ente ha fatto ricorso per 229 giorni dell'anno 2010 ad
anticipazioni di tesoreria dovute a carenza di liquidità, con una
scopertura pari a 2.029.560 euro, con interessi passivi corrisposti pari
a 17.959 euro». Di fronte alle contestazioni della Corte dei Conti, non
ha avuto dunque alternative, il commissario prefettizio di Ospitaletto,
che ha elevato al massimo le aliquote dell'Imu: 0,6% sull'abitazione
principale, 1,06% sugli altri fabbricati, 0,2% per i fabbricati rurali.
Giorgio Prandelli, sindaco fino al 2011, non condivide la conclusione
dei magistrati contabili. «Le anticipazioni di cassa - osserva - sono
assolutamente legittime, fatte da quasi tutti i Comuni per dare
liquidità in momenti di sofferenza, e sono servite, come sottolinea
anche la Corte dei conti, per erogare servizi. È chiaro che la crisi ha
condizionato la vendita all'asta dei terreni, anche se mi risulta che
alcune cooperative abbiano dimostrato qualche interesse. I terreni -
aggiunge Prandelli - sono un credito e non un debito, e la vendita sarà
un'importante risorsa per l'erogazione di servizi, facendo fronte alle
enormi restrizioni del patto di stabilità. L'amministrazione ha
sottoscritto patti unilaterali d'obbligo incassando soldi, come era noto
a tutti, essendo stati approvati dal consiglio comunale. Quello che non
dice la Corte è che il Pgt è già stato adottato. Con la sua
approvazione definitiva, il bilancio può essere sistemato consentendo
una riduzione drastica dell'Imu. Dire se la Corte ha sbagliato è
difficile - conclude Prandelli -: è indubbio che ha sentito solo una
parte, non chi era al governo quando sono stati approvati i bilanci».
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