venerdì 20 gennaio 2012

CGIL Brescia - LA NOTA DI DAMIANO GALLETTI

Cassa integrazione e «vitalizi operai».
In risposta all'articolo del Giornale di Brescia

Apprendo dal Giornale di Brescia di questa mattina (venerdì 20 gennaio 2012) che per gli operai di aziende in crisi da anni la cassa integrazione è diventata un «vitalizio». Un termine quantomeno infelice, per non dire inaccettabile, usato sia nell'articolo che nel titolo di prima pagina.

È bene ricordare che la cassa integrazione non è un privilegio ma una conquista sociale pagata coi soldi dei lavoratori e delle imprese. Che si tratta di uno strumento che consente alle imprese stesse di avere manodopera competente e legata all'azienda nel caso arrivino nuove commesse. Il problema è come estendere gli ammortizzatori sociali ad altre categorie di lavoratori se non si vuole avere come alternativa la barbarie e la rottura di un minimo di coesione sociale.

Infine, mi permetto anche di osservare che gli operai in cassa integrazione prendono 700 euro al mese per dodici mensilità. Messi insieme fanno 8.400 euro all'anno. Le parole talvolta diventano una clava, e mai come in questo caso risultano anche essere piuttosto offensive nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Damiano Galletti

segretario generale Camera del Lavoro di Brescia

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