lunedì 24 ottobre 2011

Tunisia, vincono gli islamici moderati primi anche tra gli immigrati in Italia

I dati non sono ancora definitivi, ma i partiti laici hanno già riconosciuto la vittoria degli avversari, i musulmani di EnnahdHa. Eletto anche l'ex presidente dei Giovani musulmani d'Italia

ROMA - Dopo la giornata di festa 1 davanti agli ottomila seggi, in Tunisia cominciano a circolare le prime proiezioni del voto: e il partito islamico moderato EnnahdHa sarebbe il vincitore. Ad ammetterlo sono stati gli stessi rappresentanti dei partiti laici: "Ci inchiniamo alla volontà popolare", ha commentato Maya Zribi, segretaria generale del Pdp, il Partito Democratico Progressista.

Ridha Ben Fadel, portavoce del Pdm (il Polo Democratico Progressista che raggruppa i partiti principali della sinistra) ha ammesso: "Stando a quanto si apprende a livello iniziale, nella nuova Assemblea Costituente la comunità progressista nel suo complesso non potrà radunare una maggioranza". Le percentuali ufficiose sono sorprendenti: il partito confessionale, stimato intorno al 20%, avrebbe addirittura raddoppiato le preferenze. "Siamo certi di aver conquistato 24 dei 27 distretti elettorali", ha detto un membro dell'ufficio politico del partito, Samir Dilou, durante le operazioni di spoglio.

Affluenza record. Ma la più grande vittoria della neonata democrazia (il Paese tornava al voto dopo 23 anni di regime) è l'imponente affluenza: secondo gli ultimi dati, circa il 90% degli aventi diritto registrati si è presentato alle urne, per scegliere i 217 membri dell'Assemblea Costituente, che nominerà un governo ad interim, lavorerà alla nuova costituzione e preparerà il terreno per le elezioni parlamentari e presidenziali, le prime dopo la caduta dell'ex presidente Zein el Abidine Ben Ali. "Ha vinto la Tunisia. Il processo elettorale tunisino è stato regolare, e la partecipazione massiccia è stata già una vittoria. Non si sono registrati brogli", ha detto Riccardo Migliori, che guida la missione dei 70 parlamentari dei paesi dell'Osce che hanno monitorato le elezioni.

FOTO La campagna delle donne 2

Le elezioni in Italia. Potevano votare anche i tunisini residenti all'estero. In Italia l'affluenza è stata del 40%. Secondo il primo degli eletti per la circoscrizione italiana, Osama al-Saghir, "quello di EnnahdHa è il primo partito tra i tunisini che vivono in Italia, abbiamo vinto con il 51% dei voti eleggendo due delegati su tre all'Assemblea costituente di Tunisi". Oltre ad al-Saghir, che ha 28 anni ed è stato presidente dei Giovani musulmani d'Italia, è stata eletta anche Imen Ben Mohammad, numero due della lista del partito islamico. Si tratta di una studentessa universitaria che vive a Roma, anche lei dei Giovani musulmani, figlia di uno dei responsabili della moschea del quartiere popolare di Centocelle.

"L'alta affluenza in Tunisia è fondamentale", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini. "Ci sono state, tra l'altro, molte donne, era inaspettato: vuol dire che gli uomini e le donne della Tunisia hanno capito che questo è il momento per dire la loro. Noi li sosterremo con molta forza nella strada verso una democrazia normale"

Il martire del voto. Non se ne conoscono le generalità, ma è già stato definito "martire" della Tunisia, come le vittime della "rivoluzione dei gelsomini". E' l'uomo che ieri sera è morto per un infarto mentre in fila aspettava di votare ad Hammam Ghezaz, una delle circoscrizioni elettorali di Nabeul. Mohamed Afif, il presidente del seggio, è subito accorso quando l'uomo s'è accasciato a terra: "Pur di votare e partecipare a questa giornata storica per il Paese ha affrontato una lunga attesa, ben cosciente delle sue condizioni fisiche precarie".
(24 ottobre 2011)

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