Da cosa dicono giornali, telegiornali e governo non si capisce assolutamente nulla sulle cause della crisi economica. Noi pensiamo che ci vogliono mantenere ignoranti perché se non capiamo le cause della crisi non capiamo nemmeno come si può uscirne e possono continuare a prenderci in giro. Schematicamente, noi pensiamo che la crisi è il frutto di trent’anni di politiche neoliberiste basate sulla precarietà, la riduzione dei salari, delle pensioni e del taglio della spesa sociale che sta andando avanti da quasi trent’anni in tutti i paesi occidentali. Meno soldi la gente ha in tasca, meno spende. Se i lavoratori e i pensionati non spendono, le industrie non riescono a vendere le merci che producono e mettono in cassa integrazione o licenziano. Quei lavoratori a loro volta spendono ancora meno e la crisi si aggrava. Le imprese, per battere la concorrenza, hanno de localizzato in paesi dove il lavoro costa meno e mettono in CIG in Italia. Però i lavoratori con bassi salari non hanno i soldi per comprare le merci che producono e così le aziende cercano di vendere le loro merci nei paesi occidentali, dove però sempre più gente ha perso il posto di lavoro e si riduce il potere d’acquisto. In questo modo le aziende si fanno concorrenza sul costo del lavoro in un mercato che si restringe sempre più e aggravano la crisi.
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